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Il possibile “bluff” di Decaro sull’evitato incontro con i proprietari del Petruzzelli

La “telenovela” tra il sindaco di Bari e la famiglia Messeni-Nemagna, proprietaria del teatro Petruzzelli, continua senza esclusioni di colpi. Infatti, dopo la richiesta di incontro per cercare un’intesa, invocata dal sindaco Decaro alla famiglia e dallo stesso revocata martedì scorso, a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa dal difensore dei proprietari del politeama barese di corso Cavour, l’avvocato Ascanio Amenduni, ha scendere ancora in campo (e questa volta pesantemente) è stato quest’ultimo, che con una lettera inviata al Sindaco di Bari ha ribadito la volontà degli eredi Petruzzelli a raggiungere un’intesa sui contenziosi in essere sul teatro con il Comune, invitandolo ad effettuare comunque l’incontro prima fissato e poi disdetto ed “onde evitare nuovi, spiacevoli equivoci” estendendo la partecipazione agli operatori dell’informazione, affinchè questi “in assoluta trasparenza” possano comprendere “quale sia la situazione in atto tra le parti” realmente e non solo su base di dichiarazioni rilasciate unilateralmente da ambo le parti in causa. Nella missiva inviata al Primo cittadino barese, l’avvocato Amenduni si è mostrato alquanto risentito dalle parole e dalle accuse mosse da Decaro anche nei suoi confronti, per motivare la decisione di rinuncia all’incontro già fissato. Infatti, il difensore dei Messeni-Nemagna nella lettera a Decaro ha anche preannunciato che“tutelerà nelle sedi competenti” la propria immagineprofessionale dalle recenti affermazioni “pretestuose” e“sproporzionate” fatte nei suoi confronti dal Primo cittadino barese e poste alla base della decisione dello stesso direvoca dell’incontro con la famiglia proprietaria. “Tuttavia, -ha scritto inoltre Amenduni nella lettera a Decaro –  poichè non ègiusto sacrificare sull’altare di questo conflitto personalegli interessi pubblici e privati delle parti, le confermo ladisponibilità dei miei assistiti a partecipare all’incontro dalei fissato, e poi inaspettatamente disdettato”.Il legale ritiene che dalle sue dichiarazioni alla stampa,definite dal sindaco come “provocazioni”, “prove muscolari”,”giochi al rialzo”, emergesse in realtà “solo l’aspirazioneconciliativa, globale e tombale della famiglia proprietaria inuna prospettiva conservativa” degli “accordi solenni del 2002”.Il riferimento è al protocollo d’intesa, dichiarato inefficacedai giudici, che stabiliva che la Fondazione avrebbe dovutocorrispondere ai proprietari un canone quarantennale da 500 milaeuro per la gestione del teatro. Come è noto, infatti, con altra sentenza i giudici della Corte d’Appello di Barihanno stabilito che la proprietà del teatro è sempre rimasta effettivamente in capo agli eredi, condannando però questi ultimi a restituire allo Stato gli oltre43 milioni di euro di costi della ricostruzione del teatro, dopo l’incendiodel 1991. Amenduni, inoltre, ha invitato il sindaco Decaro “a scindere il suo personale risentimento” nei suoi
confronti “dall’esercizio dei compiti istituzionali”, aggiungendo che un “sindaco del suoriconosciuto spessore non può far saltare un incontro cosìdelicato” per “una ‘indignazione’ così priva di fondamento,soprattutto al cospetto di quella di una famiglia reduce da dueespropri (l’ultimo ‘di fatto’) dichiarati illegittimi dagliorgani giudiziari”. “Forse – ha concluso Amenduni – deve aspettarseneun terzo, in incubazione?” Immediata la risposta (a mezzo stampa) del Sindaco di Bari alla lettera di Amenduni, rigettando comunque l’invito del legale ad effettuare l’incontro che avrebbe dovuto svolgersi nel pomeriggio di ieri a Palazzo di Città. Infatti, con una nota Decaro ha affermato: “È vero che un sindaco, in ogni situazione, nell’interesse della propria comunità, deve saper sopportare sbavature nei toni e dichiarazioni sovrabbondanti ma ciò che non può consentire è che un incontro così delicato diventi occasione per determinare anticipatamente, e a mezzo stampa, un vero e proprio sovvertimento delle sentenze. Infine sull’avvertimento di azioni ai miei danni, da parte del legale, preferisco non replicare perché credo appartenga a quelle cose che si commentano da sole”. E, per chiarire la posizione del Comune in merito alla decisione di annullare l’incontro con i proprietari del teatro Petruzzelli, fissato per giovedì pomeriggio, Decaro ha anche risposto alla lettera inviatagli giovedì mattina dall’avvocato Amenduni affermando: “La sofferta e ponderata decisione di annullare l’incontro di oggi (ndr- ieri, per chi legge venerdì) segue esclusivamente le numerose prese di posizione pubbliche dei legali che, seppur pronunciate da questi ultimi, fino a prova contraria si devono attribuire alle parti stesse”. “Tali dichiarazioni pubbliche, – ha spiegato Decaro – per quel che mi riguarda, non sono compatibili con lo spirito che sottendeva la mia volontà di un incontro per quanto possibile scevro da condizionamenti”. Quindi, ha proseguito il Sindaco di Bari, “Non le ritengo accettabili nelle forme e nei modi perché propongono di cancellare, per i soli privati, gli effetti negativi delle sentenze e precostituiscono e consolidano posizioni che non portano nella direzione auspicata di una serena prospettiva di ricomposizione degli interessi in campo”. La “missiva di uno dei legali degli eredi Petruzzelli, recapitata questa mattina presso il Comune di Bari e diffusa alla stampa – ha aggiunto ancora Decaro – richiede alcune precisazioni, nella speranza che siano le ultime”. Per poi affermare: “Francamente mi sfugge il motivo dell’invito, contenuto nella nota, ad evitare ‘conflitti personali’ e superare ‘risentimenti personali’ che avrebbero minato il dialogo”. “Ci tengo a sottolineare – ha poi concluso il Primo cittadino barese – che l’attività di un sindaco non può e non deve cedere mai a nessuna tentazione di polemizzare per fatti personali. Cosa che non è certamente accaduta in questo caso e non accadrà mai nello svolgimento del mio ruolo istituzionale”. In realtà, però, a molti cittadini sfugge anche il fatto del perché il sindaco Decaro si sia tirato indietro da un incontro – come proposto dall’avvocato Amenduni – con gli eredi Petruzzelli alla presenza della stampa, in modo da far definitivamente chiarezza anche sugli eventuali equivoci, o sulle ventilate pretese al rialzo da egli denunciate a giustificazione dell’annunciato passo indietro sull’incontro già fissato e poi disdetto. “Ma non sarà, per caso, che Decaro – si è chiesto ironicamente qualche cittadino malpensante – volesse forse fare le ‘nozze’ per il Petruzzelli con i fichi secchi?” Infatti, il sospetto di molti baresi, dopo il recente rifiuto del sindaco alla rinnovata disponibilità d’incontro dei Messeni Nemagna alla presenza della stampa, è che il Comune di Bari non abbia a disposizione le risorse necessarie per affrontare una transazione e il Primo cittadino barese non abbia intenzione di ammetterlo. Ma così agendo il possibile “bluff” di Decaro, presto o tardi, potrebbe essere comunque smascherato.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Dicembre 2021

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