Il potenziale catartico del teatro, tra ieri e oggi
Luciano Canfora ospite nella sede di Banca Generali Private a Bari
“Il palcoscenico è un territorio neutrale al di fuori della giurisdizione del Fato, dove le stelle possono essere scavalcate impunemente. Un posto più vero e più reale non esiste in tutto l’universo”, scriveva Babel, mettendo in luce la capacità dell’uomo di attuare, attraverso l’arte scenica, un piccolo miracolo: guarire dai propri affanni attraverso l’immedesimazione, per dirla alla Seneca. Di questa meravigliosa catarsi si è discusso giovedì scorso presso la sede di Banca Generali private a Bari, durante gli incontri letterari che, per tutta l’estate e oltre, si terranno sulle terrazze dello storico edificio in via Calefati. “I greci attingevano ad una mitologia aperta, per cui ogni autore poteva mettere in scena spezzoni del mito ricostruendolo ed aggiungendovi senso particolare. Il pubblico questo lo apprezzava, perché non era afflitto dall’unicità dogmatica, al contrario attratto da questa capacità di variare, come per esempio si poteva portare Edipo ad una soluzione positiva della sua tremenda vicenda, e non necessariamente a una tragica damnatio. Gli ateniesi poi non avevano questo dogmatismo ferreo legato a una sola verità. In particolare erano attratti dal dibattito filosofico. Tutta la città si riconosceva sulla scena, attraverso la quale si rifletteva su situazione politica, stato sociale, questioni di vita ordinaria. Era molta di più la gente che andava a teatro che non all’assemblea popolare. È importante non dimenticarci della grande funzione catartica del teatro greco. L’immedesimazione e l’empatia verso le vicende rappresentate erano un vero e proprio strumento di guarigione.” Ha spiegato il grecista, storico e saggista Luciano Canfora, circondato dall’affetto di un pubblico nutrito e partecipe, sottolineando, nel suo prezioso excursus storico, il notevole contributo di questa forma d’arte specialmente per Atene. L’incontro è stato moderato dal regista Leo Lestingi, e introdotto dal Private Banker Francesco Notaro: “Il nostro obiettivo è quello di fare cultura in senso lato, e quindi siamo davvero felici di ospitare nelle sedi di Banca Generali qualsiasi evento che possa creare una connessione di valore con il senso di ciò che noi intendiamo promuovere.” Notaro è fondatore insieme alla prof.ssa Mariangela Agliata dell’associazione virtuosa Home of Art, che ha trasformato la sede di Banca Generali in una galleria d’arte a tutti gli effetti:” Home of art intende diffondere i profondi messaggi che l’arte comunica, attraverso il recupero e il rispetto della nostra tradizione culturale, con uno sguardo anche al contemporaneo e alla modernità, valorizzando il lavoro di artisti che fanno parte del panorama internazionale attraverso diverse iniziative.” Una presenza, quella di Canfora, fortemente voluta da Bruna Stefania Massari, Presidente dell’associazione Maria Cristina di Savoia di Bari che, citando Simone Weil, ha ricordato il valore fecondo e le potenzialità in divenire di un incontro tra il mondo cristiano e quello della classicità greca, considerando l’importanza del teatro come strumento utile alla comunità. Presente all’evento anche Padre Mariano Bubbico O.F.M. Cap. assistente spirituale e psicoterapeuta, che si è fatto portavoce di un messaggio universale doveroso e significativo, nell’ambito di una presa in esame del contesto sociale attuale:” Religiosità non vuol dire soltanto andare in chiesa, ma rappresenta oggi quel momento di connessione tra esseri umani e natura che si esplica nell’incontro di anime. Nel comprendere che facciamo parte di una cosa sola. La presa di coscienza di tutto ciò è già spiritualità, ed è presente in ognuno di noi, anche in chi pensa di esserne privo.” Nel corso del gradevole incontro il pubblico è stato allietato anche da una performance teatrale dell’attore Renato Curci, autore di forme di teatro sperimentale, che nel corso della sua ricerca si è confrontato con diverse tecniche, dal cabaret fatto di mimo e grammelot sino al teatro di figure corporali, in una tensione perenne tra sperimentazione di nuovi linguaggi, creazione artistica ed impegno sociale.
Rossella Cea
Pubblicato il 9 Luglio 2024