Cronaca

Il premier Renzi nuovamente a Bari a distanza di un mese

A distanza di poco più di un mese il premier Matteo Renzi è tornato di nuovo a Bari nel quartiere fieristico. Infatti, ieri pomeriggio Renzi è intervenuto all’assemblea nazionale dell’Anci in corso in uno dei padiglioni della Fiera del Levante non solo per portare il saluto del Governo agli oltre 700 delegati che rappresentano più di settemila Comuni italiani, ma per venire forse a fare personalmente anche gli auguri di buon lavoro al neo presidente nazionale dell’Associazione, Antonio Decaro, a cui lui stesso nelle scorse settimane ha spianato la strada per questa meta, sgombrandogli il campo da altri sindaci concorrenti del Partito democratico e renziani come lo stesso Decaro. “Non vengo a fare la solita storia dell’importanza dei sindaci per il Paese, lo sappiamo, se per la prima volta c’è un sindaco alla guida del governo non è riconoscimento ad una persona ma ad una funzione, ed è inutile che facciamo una discussione tra noi, ci conosciamo, sul fatto che qualcosa è cambiato in meglio perché è oggettivo ma non è ancora sufficiente” ha dichiarato il premier alla platea dei delegati. E, continuando, ha detto: “Il Patto dell’Agenda Urbana siamo pronti a firmarlo a partire da gennaio, ma lo dico a chi vota si e chi vota no: la consapevolezza che un sindaco possa essere parte dirigente della classe nazionale è un argomento combattuto. Vi chiedo una mano, comunque vada il referendum”. Renzi ha poi esaltato il ruolo dei Primi cittadini che non è unicamente amministrativo, affermando: “È fondamentale che facciamo passare il concetto che fare il sindaco è anche avere uno sguardo sul Paese, il sindaco non è solo un amministratore di condominio”. Nel suo discorso il premier ha toccato anche altri temi, oltre quelli già accennati, parlando anche di necessità di tornare a progettare da parte dei Comuni, di fondi aggiuntivi e straordinari, edilizia scolastica e legge di stabilità. Infatti, parlando di tali questioni, ha detto: “Il futuro passa attraverso la valorizzazione del capitale umano. Abbiamo messo 3 miliardi in più nella scuola senza avere l’apprezzamento che ci aspettavamo”. Ed ancora: “Tutto ciò che attiene all’edilizia scolastica é finanziabile fuori dal Patto di stabilità; in questa legge di stabilità bisogna dire con chiarezza all’Europa che tutti i denari relativi all’edilizia scolastica vanno spesi”. “Ma serve un cambio di mentalità” ha sottolineato Renzi nel suo intervento, perché “bisogna tornare a progettare” in quanto negli ultimi anni i sindaci hanno smesso di progettare, perché i soldi mancavano. E così l’Italia, a detta del premier, “si é tagliata il ramo sul quale sedeva”. Infatti, si è passati – ha rivelato Renzi – da 40 miliardi di Euro annui di spesa nel 2007 a 20 miliardi l’anno. “E tutti – ha affermato il presidente del Consiglio – abbiamo smesso di fare investimenti”. Invece, ha apostrofato Renzi :“bisogna tornare a progettare”. E sul tema dell’istruzione ha pure detto che: “Quello della scuola è un punto fondamentale, perché é necessario che sul capitale umano ci sia un impegno duraturo nel tempo”. Anche sulla questione dei migranti il premier ha riservato un passaggio del proprio discorso all’assemblea nazionale barese dell’Anci quando, riferendosi agli aiuti europei ai Paesi che accolgono i migranti, ha detto: “Due anni fa ci dicevano che noi  
sovrastimavamo la questione immigrazione, ora é cambiato tutto ma é rimasto l’egoismo di chi alza muri. Nella discussione dei prossimi fondi europei dal 2020 bisogna battersi per mettere una regola: quei Paesi che non rispettano gli impegno nel rispetto delle regole sull’immigrazione non devono avere finanziamenti privilegiati”. Un altro dei punti toccati dal premier nel suo discorso è stato quello dello sblocco del turnover nella pubblica amministrazione. “Il turnover deve esser differenziato: ci sono palazzi romani in cui va bene al 25 per cento, ma per le forze dell’ordine e per gli infermieri, professioni così impegnative, un segnale ci sarà” sulla prossima manovra finanziaria, ha assicurato Renzi nel suo intervento, sottolineando però che per i dipendenti pubblici “va rottamata la filosofia checco-zaloniana”. Parlando poi della realtà nazionale, Renzi ha detto: “Io penso che l’Italia ha un futuro straordinario, lo dico perché ne sono certo e i due anni e mezzo a Palazzo Chigi mi hanno convinto ancora di più, è uno stress test straordinario”, aggiungendo: “Non sono qui a fare campagne: questo é un incontro istituzionale, ma in questi anni qualcosa é cambiato in meglio, é oggettivo, anche se questo non è ancora sufficiente”. Renzi durante il suo interveto barese ha pure formulato gli  auguri di buon lavoro a Decaro e ringraziato Piero Fassino “per la passione con cui hai guidato in questi anni l’Anci”. “Sono stati anni tosti” ha esclamato il premier, ma “la mia – ha puntualizzato – è una gratitudine istituzionale”. Nell’intervento del neo presidente dell’Anci  che ha preceduto il discorso del premier, Decaro si è soffermato in particolare su due richieste al premier : liberazione dei Comuni dai vincoli e dal blocco del turnover. Infatti, ha dichiarato il Primo cittadino di Bari da rappresentate dell’Anci: “In questi giorni abbiamo discusso e preparato la nostra piattaforma programmatica e abbiamo da farti due richieste: una è quella di liberarci da vincoli normativi, dalla burocrazia, dal blocco del turnover perché così diventa difficile governare”. “Noi – ha aggiunto inoltre Decaro,facendo un esempio – abbiamo verificato 
che diverse sezioni della Corte dei Conti, e diversi ispettori del Mef hanno atteggiamenti molto diversi sugli stessi temi e questo dipende non dalla corte dei Conti o dal Mef, ma da una norma che si attorciglia”. “Nel chiederti di liberarci – ha ribadito il successore di Fassino – chiediamo maggiore autonomia fiscale, semplificazione e autonomia ordina mentale”, concludendo che “Se liberate i sindaci, liberate le energie delle nostre comunità”. Per completezza di cronaca, riferiamo pure che il premier, prima di entrare nel padiglione che ospitava i delegati congressuali dell’Anci, si è trattenuto per diversi minuti in un incontro riservato prima con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano,  e successivamente con alcuni sindaci ed anche con Piero Fassino. Oggetto di questi incontri riservati? Al momento non è trapelato nulla. Però non è azzardato ipotizzare che l’argomento che in questo momento più sta a cuore a Renzi è il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. E su questo tema proprio il governatore pugliese, Emiliano, non lo fa di certo ancora stare tranquillo, nonostante la recente mossa precauzionale di aver piazzato Decaro alla presidenza nazionale dell’Anci, per tentare di rafforzare in Puglia le ragioni del “Si”.  

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 14 Ottobre 2016

Articoli Correlati

Back to top button