L’Ente autonomo Fiera del Levante, se continua a respirare e a saldare gli stipendi al personale dipendente, lo deve quasi esclusivamente al ‘buon cuore’ dei suoi soci proprietari, Regione Puglia, Camera di Commercio, Città Metropolitana e Comune di Bari. Quest’ultimo ente, proprio nei giorni scorsi, con un provvedimento di giunta adottato all’unanimità ha liquidato 1 milione e mezzo di euro alla Fiera ed è proprio il Comune di Bari, in fondo, quello che si sente maggiormente coinvolto nel suo recupero. Ma il Comune della giunta Decaro, che sta pensando per quel quartiere fieristico che ormai rassomiglia a un enorme cantiere a cielo aperto? Un quartiere che ha grandi potenzialità di sviluppo proprio perché si è sviluppato già negli anni passati con le iniziative dedicate nel corso degli anni alle attività per il tempo libero. Tonino Decaro ha le idee abbastanza chiare, sul rilancio del quartiere fieristico barese: <>. Insomma, prospettive progetti dei quali molti ancora in fase pre-natale, tanti per la Fiera, ce ne sono , magari aprendosi alla città non disdegnando la possibilità di edificare ancora altro, consentendo quindi a quella parte di lungomare che si affaccia dal lato-fiera di essere fruita, ma per tutto l’anno. Ma non ci sono gli imprenditori e le imprese a girare gli occhi verso la Fiera per evitare che affondi definitivamente, ci sono anche altri importanti settori dell’economia cittadina e regionale, industriali, amministratori e commercianti baresi interessati alla gestione della Fiera. Ma non bisogna dimenticare altri settori trainanti: dal turismo all’agricoltura, all’aerospazio fino all’arte, senza scordare il megatraino del settore divertimento, che possono avere spazio all’interno del polo Fiera, a Bari. Per dirla tutta: occhi puntati dritti a questo ultimo bando che servirà a gestire le attività fieristiche e non solo, con i criteri di assegnazione sui quali s’è già soffermato l’ultimo presidente, l’avvocato Ugo Patroni Griffi. Per il quale ci sono, appunto, un paio di criteri cardine di valutazione: prima di tutto i 40 punti percentuali sul progetto tecnico, qualità del progetto, qualità anche del soggetto che si propone e poi altri 40 punti percentuali assegnati per la capacità di questo progetto di assorbire il maggior numero possibile di personale della Fiera, ponendosi anche il problema di garantire un futuro occupazionale ai lavoratori. <>, ha spiegato il manager barese che sta lavorando sodo per continuare a vedere una Fiera viva. <>, ha spiegato ancora Patroni Griffi. Al lavoro proprio in queste settimane affinchè la curiosità suscitata dal secondo bando pubblicato dall’ente da lui presieduto si traduca in offerta.
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Francesco De Martino
Pubblicato il 3 Aprile 2015