Cronaca

Il Presidente Mattarella in Puglia, onorerà “Il gigante buono”

Domani, 25 settembre alle ore 11,00 circa, nel “Teatro Norba” di Conversano si terrà, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la prima delle manifestazioni previste per celebrare la figura della prima vittima politica del Fascismo, il giovane deputato socialista conversanese Giuseppe Di Vagno, scomparso – come è noto –  esattamente 100 anni fa, il 26 settembre del 1921, a seguito di un grave ferimento a colpi d’arma da fuoco da parte di alcuni squadristi fascisti che, con l’intento di ucciderlo, gli tesero un agguato la sera del 25, mentre da Mola di Bari rientrava al suo paese, dopo il comizio di inaugurazione della locale sezione del Partito Socialista. Infatti, l’evento di domani è finalizzato a celebrare la figura del deputato socialista pugliese barbaramente ucciso da un gruppo di sicari fascisti che, in odio alla libertà di pensiero ed ai diritti fondamentali delle persone, assassinarono uno degli esponenti di punta dell’epoca nella lotta di classe per l’evoluzione sociale ed economica dei lavoratori ed a difesa dei quali il socialista Di Vagno si stava battendo nella dura realtà del suo tempo, oltre che per una piena applicazione di tutti i diritti a tutela della dignità della persona e della democrazia. Quella di domani, alla presenza del Capo dello Stato, è la prima di una serie di celebrazioni commemorative previste per ricordare alle giovani generazioni la figura dell’on. Di Vagno e, successivamente, anche quella di un’altra vittima politica illustre della dittatura fascista, il deputato Giacomo Matteotti, anch’egli socialista, che però, diversamente dal parlamentare pugliese, fu assassinato nel giugno del 1924, ossia quando Benito Mussolini era già al potere. Per commemorare i parlamentari socialisti Di Vagno di Conversano e Matteotti di Fratta Polesine, il Ministero della Cultura in base alla legge n.420 del 1997 ha emanato un decreto lo scorso 6 maggio, con il quale ha istituito un apposito Comitato presieduto da un ex presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, che con la collaborazione della “Fondazione Di Vagno”, presieduta sin dalla sua istituzione dal conversanese Gianvito Mastroleo, ha messo a punto il programma degli eventi da tenersi in sedi anche fuori Conversano (presso Università “Aldo Moro” di Bari, a Fratta Polesine, ecc.) tra quest’ultimo scorcio dell’anno in corso ed i primi mesi del 2022. Alla manifestazione conversanese di apertura degli incontri commemorativi del Centenario della scomparsa di Giuseppe Di Vagno interverranno, per il saluto di rito al presidente Mattarella, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, nella qualità di sindaco metropolitano barese, il Primo cittadino di Conversano, Francesco Lovascio, ed a seguire con i discorsi di avvio della cerimonia il presidente del Comitato ministeriale, Gallo, e quello della Fondazione, Mastroleo. Nel momento in cui è preparato il presente servizio non è ancora noto se ci sarà o meno un discorso del Capo dello Statto all’incontro nel Teatro Norba, oppure se Mattarella, che probabilmente andrà a deporre una corona d’alloro sulla tomba del martire fascista, commemorerà Di Vagno in tale occasione. Di certo il Presidente della Repubblica sarà presente a Conversano per non più di un’ora complessivamente, poiché intorno alle ore 12,00 circa dovrà necessariamente ripartire per Roma, per adempiere ad altri impegni istituzionali. Per la cronaca ed a sottolineatura del significato e importanza storica della figura del martire fascista conversanese di cui inizierà domani la commemorazione, ricordiamo che non è la prima volta che un Capo dello Stato si reca in Puglia a rendere omaggio a Di Vagno. Infatti, già in passato è avvenuto che un altro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel settembre del 2011 presenziò alla cerimonia commemorativa del 90° anniversario di morte. Ed all’epoca era ancora in vita l’omonimo figlio (scomparso nel settembre del 2013) del martire del Fascismo e che fu anch’egli deputato del Partito Socialista in Puglia negli anni tra il 1963 ed il 1983, eletto nella Circoscrizione Bari Foggia. Ma già in precedenza altre autorevoli figure istituzionali avevano partecipato ad eventi commemorativi per Di Vagno, in occasione della ricorrenza settembrina. E ciò a testimonianza del fatto che l’on. Di Vagno è ricordato non soltanto per essere stata la prima vittima politica illustre prima dell’inizio del ventennio dittatoriale, ma anche per essersi contraddistinto nelle battaglie a favore dei più deboli e diseredati che, a quel tempo, nella nostra terra erano sfruttati dall’aristocrazia agraria, che spesso non garantiva loro neppure l’indispensabile per una loro dignitosa sopravvivenza e delle rispettive famiglie. Infatti, Di Vagno grazie a quel suo impegno sociale, da giovanissimo avvocato, fu prima eletto nel 1914 consigliere della Provincia di Bari e subito dopo, alle elezioni politiche del 1919, ebbe a conquistare il seggio alla Camera nel collegio uninominale di cui era parte la sua Conversano. Però, “il Gigante buono” di Conversano (così lo aveva definito uno dei fondatori del partito Socialista, Filippo Turati, per via dell’alta statura fisica!) durante la sua non lunga parentesi parlamentare non si contraddistinse soltanto per le iniziative assunte sul fronte dei diritti sociali dei lavoratori, perchè la sua fu anche un’attività politica svolta su altri fronti, a cominciare da quelli per il riscatto del Mezzogiorno e per lo sviluppo e la crescita delle comunità meridionali. Ed una di queste iniziative, come gli atti parlamentari possano confermare, fu quella di sottoscrivere una proposta di legge che prevedeva l’erezione di una nuova entità comune in Terrà di Bari. Realtà che Di Vagno evidentemente conosceva bene già dall’esperienza di consigliere provinciale.  Infatti, appena tre mesi prima del suo assassinio, Di Vagno, supportato dai colleghi parlamentari pugliesi Vella (anch’egli socialista) e Guaccero (Blocco Liberale) presentò una proposta di legge per istituire un nuovo Comune staccando Palese da Modugno, di cui come si è detto, era frazione, e Macchie da Bari. Però con la sua tragica morte, il 26 settembre del 1921, si spense anche il progetto dell’istituzione del nuovo Comune, a causa del sopraggiunto regime dittatoriale. Nel 1928, avvenne addirittura l’esatto contrario, poiché il Fascismo accorpò alla Città di Bari sia Palese che Santo Spirito, all’epoca “marina di Bitonto”. E quel “sogno” (o, forse, meglio “problema”) antico di tale comunità a nord di Bari – come è noto – è tutt’ora irrisolto, nonostante adesso la tale realtà conti una popolazione sestuplicata rispetto ad allora. Una questione, quella dell’Autonomia comunale di Palese Macchie (ed ora insieme anche all’attigua Santo Spirito), tutt’ora aperta e che in occasione del Centenario le cui manifestazioni iniziano domani a Conversano è ritornata prepotentemente alla ribalta delle cronache locali. Un’attualità, quest’ultima, che conferma anch’essa grandezza e lungimiranza politica del “Gigante buono” di Conversano, oltre che il suo concreto impegno per il “bene” delle nostre comunità. E non a caso tale figura è da tempo nella “Storia” della gente non soltanto per la sua tragica fine, ma soprattutto per ciò che ha rappresentato nei suoi pochi anni di vita politica e parlamentare e di cui tutt’oggi è valido maestro.

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 24 Settembre 2021

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