E’ ancora al centro dell’agenda politico/amministrativa in Regione il caso Sanitasevice pugliesi, per comprendere il futuro di centinaia e centinaia di lavoratori sparsi in tutto il territorio regionale che rischiano di rimanere ancora nel limbo. Vale a dire in mezzo ad una strada. Ed è così che il consigliere pugliese Cosimo Borraccino (Sinistra Italiana), da sempre sensibile e attento alle questioni di lavoro e occupazione, ha deciso di interrogare assessore al Lavoro e giunta al gran completo sulla intenzione della Giunta regionale, appunto, di procedere a un “accorpamento” delle attuali otto Sanitaservice in un’unica Agenzia strumentale. Rewind. Istituite quasi dieci anni or sono e precisamente nel lontano 2008, queste società occupano attualmente circa 5mila lavoratori, impegnati in varie mansioni, di pulizie, portierato, logistica, ausiliariato, “call center”. <>, attacca Borraccino. Il quale punta il mirino, come detto, sulla scelta della Regione Puglia di unificare le otto Sanitaservice, motivata con la presunta necessità di rispettare talune pronunce giurisdizionali del massimo grado della giustizia amministrativa. E che, però, sono intervenute su specifici casi e che, anche perché in Italia non valgono le stesse regole della ‘Common Law’ nell’applicazione delle sentenze giurisdizionali passate in giudicate e cioè non fanno stato, come si dice nel gergo legale, di certo non possono portare a smantellare completamente una pratica costante e consolidata per la gestione dei servizi. Specie in un campo delicato come quello della sanità, presso le nostre strutture sanitarie. La notizia per il consigliere di Sinistra Italiana, nella completa mancanza di atti formali da parte della Giunta sui quali potersi confrontare, sta destando grande preoccupazione tra i lavoratori delle Sanitaservice, soprattutto perchè la suindicata Agenzia Unica non assorbirà tutti i servizi svolti, oggi, in house e questo potrebbe comportare licenziamenti. Il problema è falsamente enfatizzato e nasceva da alcune sentenze del Consiglio di Stato che accettò alcuni ricorsi di alcune ditte private solo sull’ ultima tranche di internalizzazione di una parte residuale di lavoratori. Un boccone troppo ghiotto per il mondo degli appalti della sanità che i soliti noti tentano di non farsi sfuggire. Molti a conti fatti non comprendono il motivo per il quale si vogliono raggruppare le otto Sanitaservice in un’unica azienda con il rischio che l’operazione, da un punto di vista tecnico/legislativo/burocratico, possa essere inficiata ed annullata per vizi di illegittimità tali da poter, in una malaugurata ipotesi, causare la fine definitiva dell’esperienza dell’internalizzazione dei servizi che le Asl hanno affidato in house. In estrema sintesi le Sanitaservice hanno abbondantemente dimostrato la convenienza con il mercato, dunque e’ la stessa legge che ne vieta l’esternalizzazione. Borraccino è categorico: <>. Il caso è ancora aperto…
Francesco De Martino
Pubblicato il 6 Maggio 2017