Cultura e Spettacoli

Il prete si calò nel pozzo e…

Il 15 maggio 1650, 356 anni fa, nasceva a Capurso un uomo destinato a divenire uno dei figli più celebri di quella città. Domenico Tanzella sarebbe rimasto un onesto e oscuro sacerdote se un sogno profetico non l’avesse indotto il 30 agosto 1705 a calarsi all’interno di un pozzo in contrada Piscine, alla periferia del centro abitato, sulla via per Noicattaro. La scoperta sulla parete interna della cavità di un’icona mariana di origine bizantina diede vita al culto della Madonna del Pozzo. Un culto che i più ritengono circoscritto alla sola Capurso e che invece è diffuso in 34 comuni pugliesi. Oltre i confini regionali la Madonna del Pozzo è venerata anche ad Ardore Marino (vicino Reggio Calabria), Lanciano (contrada Villa Elce), Pisticci, Serralonga (contrada di Ariano Irpino), Somma Vesuviana e Napoli (quartieri Barra e Chiaia). Non bastasse, ecco anche l’estero : A Mwanza, in Tanzania, di recente è stata costruita, per iniziativa dei Frati Francescani Minori, una cappella intitolata alla Madonna del Pozzo dove trova posto una fedele riproduzione dell’immagine originale custodita sull’altare maggiore della Basilica di Capurso. Lo stesso culto ritroviamo a Chicago, a San José in costa Rica e a Bkennaya in Libano. Le sorprese non finiscono qui. Quanti sono al corrente del fatto che , insieme all’Immacolata Concezione, a San Gennaro e San Francesco da Paola, Santa Maria del Pozzo era patrona del Regno delle due Sicilie? L’attuale Basilica di Capurso fu elevata a tale rango da Papa Pio IX, ma con la qualifica di ‘minore’ (le uniche quattro Basiliche Maggiori trovano posto a Roma : San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura). Ma poi la famiglia reale partenopea (i Borbone) volle fregiare questo tempio del titolo di ‘Reale’, denominazione non più che onorifica considerando le cose sul piano del diritto canonico ma di grande valore pratico, significando che edificio ed ordine religioso al quale era affidato il relativo culto potevano fare costante affidamento sulle casse dello Stato. Quale disdetta anche da questo punto di vista dovette rivelarsi lo sbarco dei Mille a Marsala… Quanto ai perché di questa predilezione dei Borbone per la Madonna del Pozzo (diversamente non sapremmo spiegarne l’elevazione a co-patrona del Regno), non è dato sapere. Forse in qualche delicata contingenza un importante componente della famiglia reale si affidò alla Madonna del Pozzo. E una volta ricompensato, volle agire per grazia ricevuta.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 15 Maggio 2015

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