Il ‘Principe’ dei fumetti di Bari: da Martin Mystere e Tex a Topolino
Cesare Milella sessant’anni, ha lavorato per quasi quaranta in banca e adesso, finalmente, ha tutto il tempo che vuole per dedicarsi agli amati fumetti. Tra i pochi baresi a partecipare a fiere e mostre in giro per l’Italia, ha la fortuna di avere una moglie che sopporta questa sua innata passione nonostante abbia occupato quasi ogni angolo di casa con 10mila albi che ora lui conserva in una cantinola. Un posto acquistato e adibito alla bisogna che rassomiglia tanto a un ‘buon ritiro’. Del resto l’amore per i suoi cosiddetti giornalini, Cesare lo coltiva praticamente da sempre: ha iniziato da bambino a fine anni ‘60 con Topolino, ma poi comprava praticamente tutto quel che c’era in edicola e gli capitava a tiro.
Allora Cesare, quand’è stato il colpo di fulmine per il mondo dei fumetti?
<<Beh, dopo aver letto un po’ di tutto quand’ero ragazzino, per molti anni non comprai quasi più niente, anzi parecchi li vendetti. Ma tornò prepotentemente la passione fumettistica dopo il matrimonio, quando in un’edicola vidi un ‘Martin Mystere’ con ambientazione medioevale. E fu colpo di fulmine: lo comprai e da allora la serie dedicata al ‘detective dell’impossibile’ è la mia preferita>>.
Avrai pezzi pregiati: quanto potrebbero valere gli albi più preziosi? E secondo te, delle nostre parti, potrebbe esserci qualcosa tipo “Lucca/Comics”?
<<Ho conservato i fumetti che compravo da piccolo e ora ce ne sono alcuni d’un certo valore, come i primi dell’Uomo Ragno o dei ‘Fantastici4’ comprati a 200 lire e che ora valgono decine e decine di euro. Fra le collezioni più pregiate, sicuramente gli Oscar Mondadori del 1968, col meglio del fumetto internazionale Disney di ‘Barks’ e ‘Gottfredson’, il ‘Popeye’ di Segar, le storie di Jacovitti, ‘Peanuts’ di Schulz. Un’altra collana di valore è senza alcun dubbio ‘Eureka Pocket’, con gli eroi d’avventura americano (Uomo mascherato, Mandrake, Flash Gordon) e capolavori del fumetto italiano (Maxmagnus di Magnus e Bunker, Sturmtruppen di Bonvi, Cattivik e Lupo Alberto di Silver). Frequento da anni fiere come Lucca/Comics, Napoli/Comicon e devo dire che questa mia passione m’ha fatto conoscere tante persone con lo stesso hobby: con loro organizziamo anche cene a cui partecipano spesso gli autori. A Bari c’è da qualche anno una bella fiera che è ‘Bgeek’: non grande come quella di Lucca o Napoli, ma interessante per la presenza di autori dello spessore di Manara, Cavazzano, Zerocalcare, David Lloyd, Dave McKean e altri>>.
Scusa, ritieni che oggi ci sia meno attenzione per il fumetto, magari meno sceneggiatori e disegnatori bravi, com’erano Castelli e il nostro Pazienza oppure, ancora meglio, coppie leggendarie alla ‘Magnus & Bunker’?
<<Il fumetto da edicola purtroppo è in crisi perché non c’è ricambio; i giovani non leggono o leggono poco, preferiscono altro. Quand’ero ragazzo io non c’erano tante distrazioni e quindi tutti o quasi leggevamo fumetti; ora ci sono mille stimoli e il fumetto, con l’eccezione dei ‘manga’, è in declino. Non ci sono più quelle riviste con cui sono cresciute generazioni di autori come il ‘Corriere dei Piccoli e dei Ragazzi’ e ‘Comic Art’ e quelle poche che resistono -come il glorioso ‘Giornalino’ – sono l’ombra di una volta. Il fumetto per bambini non esiste praticamente più, mentre negli anni ’60 e ’70 ce n’erano tantissimi, tipo ‘Cucciolo’, ‘Tiramolla’, ‘Geppo’, ‘Nonna Abelarda’, ‘Soldino’, mentre ora c’è Topolino e poco altro. Per fortuna resiste, anzi è in espansione il fumetto in libreria, autori che col tempo sono venuti prepotentemente alla ribalta come Zerocalcare, Gipi e Leo Ortolani che vendono bene. Chissà, forse stiamo diventando come la Francia, dove il fumetto si vende in libreria e non è considerato arte minore, ma gode della stessa considerazione della letteratura>>.
In edicola tornano i Supereroi, ma sono sempre gli stessi: quali i personaggi nuovi del fumetto nostrano?
<<Più che personaggi nuovi direi autori nuovi che in libreria portano i loro lavori. Nelle librerie il settore fumetto tira molto, tanto che i fumetti sono stati la categoria di libri più venduta l’anno scorso. Oltre i citati Zerocalcare, Gipi e Ortolani tanti altri autori italiani sono presenti oggi con i loro romanzi grafici; menzionerei almeno la coppia Radice/Turconi, Paolo Bacilieri, il recentemente scomparso Tuono Pettinato. Ed è indicativo come, oltre alle case editrici tradizionali, anche le grandi case librarie dedichino collane al fumetto, tipo Feltrinelli, Mondadori, Rizzoli Lizard>>.
Da esperto: se dovessi stilare una classifica dei più venduti, da dove cominceresti?
<<Tra i personaggi da edicola il più venduto di sempre è ‘Tex’ con tutti i suoi diversi formati, ma con tirature lontanissime dalle 500mila copie e oltre che ne faceva il fumetto più venduto al Mondo. Diabolik mantiene lo zoccolo duro, però non si può scordare Alan Ford e anche se ora vende molto meno, nel 1967 fu una rivoluzione incredibile nel panorama del nostro fumetto: le sceneggiature di ‘Bunker’ e i disegni di ‘Magnus’ erano qualcosa di strepitoso e tuttora, quando voglio farmi due risate, basta riprendere a caso dei primi settantacinque albi>>.
Per finire: quale raccolta di ‘giornalini’ consiglieresti a un giovane che, però, non siano i ‘Manga’ che leggono…al contrario?
<<Beh, suggerirei ovviamente i miei preferiti: la saga nel periodo rinascimentale di Dago; Martin Mystere di quel genio che è Castelli con storie uniche per rigore e documentazione -da leggere “Il segreto di San Nicola”, ambientato a Bari) e Alan Ford della premiata ditta ‘Magnus & Bunker’, già autori di Kriminal e Satanik, che col biondo agente del “gruppo TNT” crearono un capolavoro. Ah, ultimo consiglio: leggere e rileggere il Paperino di Barks e il Topolino di Gottfredson>>.
Francesco De Martino
Pubblicato il 13 Maggio 2022