Il regolamento astruso: taxi vietato per colpa della solita sciatteria
Dopo ben vent’anni di attesa il Comune di Bari si “dota” di un nuovo regolamento taxi vergognoso e perde l’occasione di introdurre, in questo settore economico, vere innovazioni e spunti di sviluppo. Ne è convinto l’avvocato/consigliere comunale barese Giuseppe Carrieri, che parla di Bari, capoluogo di regione e Città metropolitana che, come già fatto da altre grandi città (Bologna e Torino), avrebbe dovuto -utilizzando le previsioni del testo unico enti locali- proporre (almeno ai comuni limitrofi) l’adozione di un regolamento unificato dei taxi -per evitare cosi’ che a distanza di pochi chilometri lo stesso servizio pubblico sia regolamentato da regole differenti- invece di dotarsi di un proprio regolamento, valido appunto solo sul territorio cittadino. Sempre per Carrieri avrebbe dovuto, poi, disciplinare nel nuovo regolamento le possibilità/liberalizzazioni –da tempo introdotte- dai decreti “Bersani”, che nel settore taxi consentono, per esempio, il rilascio di licenze temporanee in concomitanza di “picchi stagionali” (Fiera del Levante, Festa di San Nicola, congressi nazionali, etc). Avrebbe dovuto, ancora, regolamentare la tipologia degli autoveicoli adibiti al servizio taxi, prescrivendo rigorosamente la circolazione di automezzi a basso impatto ambientale e favorendo il rilascio di nuove licenze taxi ad autovetture ad alimentazione elettrica o almeno ibrida. E invece? <
Antonio De Luigi
Pubblicato il 26 Gennaio 2017