Cultura e Spettacoli

Il rigore esotico catturò Verdi

Fra i distretti di Ezbekiyya e Ismailia, al Cairo, si allarga Piazza ‘Mīdān al-Obra’. Quello spazio è oggi un imponente parcheggio. Ma sulla stessa area, tra il 1869 e il 1971, trovò posto il Teatro Reale dell’Opera. La grande struttura era stato edificata per volontà  di Chedivè Ismāʿīl Pasciàper celebrare in musica l’apertura del Canale di Suez, avvenuta il 17 novembre 1869; il progetto era dell’architetto italiano Pietro Avoscani. Per l’occasione il Pascià aveva commissionato a Verdi un inno celebrativo, offrendogli un compenso di 80.000 franchi, che il compositore rifiutò, non essendo uso a scrivere musica d’occasione, come ebbe a precisare. Ugualmente il teatro si inaugurò con un’opera di Verdi, ‘Rigoletto’, e ciò avvenne il 1° novembre, sedici giorni prima dell’apertura del gigantesco Canale. Ma Ismāʿīl Pascià non era contento, avendo in mente per l’inaugurazione ben più sfarzoso allestimento. Volendo a tutti i costi un’opera originale di un celebre maestro europeo, tornò alla carica con Verdi. Se Verdi avesse rifiutato, l’offerta sarebbe stata dirottata su Charles Gounod o Richard Wagner. A convincere Verdi furono le indicazioni dello stesso Pascià in ordine all’allestimento: L’opera doveva essere di colore egiziano; per le scene si chiedeva che fossero basate su descrizioni storiche; quanto ai costumi, andavano disegnati avendo come modello i bassorilievi dell’Alto Egitto. Tale rigore esotico catturò Verdi, il quale decise di accettare la proposta a patto di avere un completo controllo sull’allestimento e sulla scelta del cast, e pattuendo un compenso di 150.000 franchi. Nacque così ‘Aida’. La prima, concordata per il gennaio 1871 saltò a causa della guerra franco-prussiana: Trovandosi Parigi assediata, non era stato possibile accedere ai laboratori dell’Opéra dove erano conservati costumi e scenografie. Finita la guerra, si tornò al lavoro. Il 24 dicembre 1871, finalmente, ‘Aida’ debuttò, per la direzione di Giovanni Bottesini (ricorre dunque oggi il centocinquantenario dell’avvenimento). L’accoglienza fu trionfale. Determinante, scrisse la stampa locale, fu il contributo di Auguste Mariette, l’egittologo che fondò il Museo Egizio del Cairo. Fu lui a disegnare i costumi, gli accessori e il disegno delle scene(realizzate dai pittori di scena dell’Opéra di Parigi Auguste-Alfred Rubé e Philippe Chaperon per gli atti 1 e 4, Édouard Desplechin e Jean-Baptiste Lavastre per gli atti 2 e 3).Mariette si occupò anche della ricostruzione di lunghe trombe sul modello delle buccine romane; gli strumenti, adoperati al momento della ‘Marcia trionfale’, destarono vivissima sensazione. Tornando al Teatro Reale dell’Opera, la struttura, che era completamente in legno, andò totalmente distrutta nel corso di un devastante incendio scoppiato il 28 ottobre 1971.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 24 Dicembre 2021

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