Il ritorno con “astensione” di Farace alla Camera di Commercio
L’assemblea della Camera di commercio di Bari, riunitasi giovedì pomeriggio, ha approvato una variazione al bilancio preventivo del 2013 per incrementare di 2 milioni e 136mila Euro il fondo promozionale dell’anno in corso già previsto in 7 milioni e 600mila Euro. L’integrazione – ha chiarito con una nota la stessa Cdc – è avvenuta attingendo all’avanzo economico del 2012 ed in parte alla diminuzione di alcuni oneri correnti. “Il nuovo stanziamento che supera i due milioni – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio, Alessandro Ambrosi – verrà destinato entro fine anno a favorire la nascita di nuove imprese ed al processo di consolidamento delle imprese già esistenti”. Ma la vera novità di questa seduta del parlamentino camerale è stata quella del debutto tra i banchi del consiglio dell’Ente di corso Cavour dell’ex presidente Luigi Farace e Domenico Guastamacchia, entrambi riammessi a far parte dell’assemblea da una sentenza del Consiglio di Stato. Ma per questi due esponenti di Federcommercio più che di debutto sarebbe più corretto parlare di ritorno nel consiglio camerale. Infatti, entrambi sono stati riammessi in rappresentanza di Federcommercio, la storica organizzazione locale di commerciati e piccoli imprenditori di cui Farace è da anni protagonista incontrastato. Come si ricorderà, tra la seconda metà del 2010 e gli inizi del 2011 la Cdc di Bari fu al centro di una serie di vicende legate al rinnovo quinquennale dei consiglieri che compongono l’assemblea dei 32 membri dell’Ente, proporzionalmente al numero delle diverse categorie di imprese iscritte ed alle rispettive quote di rappresentatività delle associazioni di categoria ammesse. Vicende che nello specifico, come è noto, riguardavano la ripartizione dei seggi che la Regione attribuisce alle diverse organizzazioni categoriali che, avendone titolo, presentano domanda. Una procedura apparentemente semplice nella quale la Regione, con funzioni di vigilanza e controllo, provvede sia alla ripartizione dei posti che alla nomina dei consiglieri indicati dalle associazioni ammesse a far parte dell’assemblea camerale. E nel corso delle ultime procedure di rinnovo una diatriba nacque proprio tra Federcommercio, facente capo a Farace, e la Regione che emanò – secondo l’allora presidente uscente della Cdc, lo stesso Farace per l’appunto – un decreto di riparto dei seggi non rispettoso dell’effettiva rappresentatività di Federcommercio. Dopo una serie di vicende giudiziarie dinanzi al Tar – Puglia e, successivamente, al Consiglio di Stato, alla fine di gennaio del 2011 la situazione della Cdc si sbloccò, vedendo entrambi i rappresentanti di Federcommercio, Farace e Gustamacchia, esclusi dal consiglio camerale, ma con due ricorsi d’appello di Federcommercio, e quindi di Farace, pendenti nel merito dinanzi ai giudici di Palazzo Spada. Ora, a distanza di oltre due anni, il verdetto di uno dei due ricorsi ha dato parzialmente ragione a Federcommercio. E così sia Farace che Guastamacchia sono ritornati nel consiglio della Cdc, dove hanno visto ridotte le rispettive rappresentanze sia Confcommercio che Confesercenti, perdendo un seggio a testa, Infatti, con la riammissione di Farace e Guastamacchia sono usciti Francesco Cannillo (Confcommercio) e Nicola Caggiano (Confesercenti). Per la cronaca ricordiamo che il presidente Ambrosi aveva già convocato il consiglio camerale per lo scorso 24 luglio con all’odg l’assestamento di bilancio ed una modifica allo statuto dell’Ente, per elevare il numero dei componenti dell’esecutivo camerale da 5 a 10 membri. Poi, qualche giorno prima della seduta, giunse alla Cdc la notifica del decreto regionale che ottemperava alla sentenza di riammissione dei due rappresentanti di Federcommercio, per cui non se ne fece più nulla in quanto non c’erano più i tempi tecnici per provvedere alla convocazione dei neo-nominati Farace e Guastamacchia. Quindi, la seduta prevista per lo scorso 24 luglio si è svolta effettivamente giovedì scorso con la partecipazione dei due nuovi entrati. Per completezza di cronaca riferiamo pure che la innanzi riferita variazione di bilancio è stata approvata a maggioranza e senza alcun voto contrario, ma solo con qualche astensione. Farace e Guastamacchia infatti si sono astenuti. Particolare, questo, che non è certo sfuggito a chi conosce bene le pregresse vicende camerali, e quindi anche i forti contrasti sorti a suo tempo tra Farace ed Ambrosi per guida dell’Ente. Invece dell’altro punto presente all’odg dello slittato consiglio del 24 luglio scorso, l’ampliamento dei posti in giunta camerale, per il momento non si sa nulla. E proprio su questo punto – vocifera qualche bene informato – non è da escludere che tra Ambrosi e Farace, dopo una “guerra” senza esclusioni di colpi, possa improvvisamente scoppiare la “pace”. Da non dimenticare, infatti, che comunque entrambi sono sostanzialmente dei commercianti.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 15 Settembre 2013