Cultura e Spettacoli

Il ritorno del monacello

Li chiamano monacelli. No, non parliamo di quelle presenze soprannaturali tipiche della cultura popolare del nostro Mezzogiorno nelle quali gli occultisti vogliono vedere anime di bimbi morti che di divertono a giocare scherzetti ai vivi. Monacelli sono detti anche i bimbi – questa volta ben vivi – che per devozione a Sant’Antonio, il giorno del Santo di Padova, vestono un piccolo e vezzosissimo saio. Una volta ‘spettacolo’ frequente anche fuori del tredici di giugno (quanti di questi bambini per grazia ricevuta vestivano così per un intero anno), i ‘monacelli’ erano scomparsi dalla quotidianità di un sentimento religioso divenuto nemico dell’ostentazione e del fasto post-pagano. Quale sorpresa invece lunedì scorso in piazza S.Antonio in mezzo ad un’allegra confusione di luminarie, fedeli, bancarelle e auto in doppia fila, quel bimbetto…. Un monacello non passa inosservato, specie se ‘alla moda’. Accompagnato da una mamma giovane e bella, gongolante quasi portasse al guinzaglio un quattro-zampe di razza, il nostro monacello (una creatura sui sei sette anni) calzava un saio di taglio diverso da quello che ricordavamo, ovvero una micro tonaca che gli arrivava ben sopra le ginocchia scoprendogli gambette nude e candide. L’insieme dava di simpatico, di fresco e tenero (con una sottile – pensiamo involontaria – punta di sberleffo). Davvero tutto il contrario del tono un po’ lugubre delle antiche micro tonache. Volendo immaginare un monacello dei mondi paralleli, dispettoso e invadente, irrequieto e bonario, ce lo figureremmo proprio così. Ma l’idea di una casa di moda per bambini che per non perdere quote di mercato si ‘butta’ sugli abiti talari in miniatura ci ha messo i brividi. In un mondo che va in malora e dove una Chiesa stenta a ritrovare l’antico carisma ci possono stare cose come riviste di moda e sfilate dove bambini-indossatori, scimmiottando adulti anoressici suggeriscono proposte ‘stagionali’ (venghino-signori-venghino, abbiamo Santi in offerta tutti i giorni…).Quando nelle stanze del Potere si stabilisce che la tale cosa diventi tendenza non ci sono… Santi : quella cosa fa tendenza. Quasi allora un carnevale cristiano, può diventare regola – e prima di quanto s’immagini – che nei ‘loro’ giorni i piccoli vestano l’apposita divisa religiosa. Sicché, paludati a dovere, potremmo un domani  vedere un popolo di piccoli dove Giorgio è armato di picca, Francesco va a piedi scalzi, Elena regge un pezzo di legno, Fara reca un fascio di spighe… E da noi sai che schianto il Nicolino di turno col suo piccolo pastorale, il tris di palline…?
italointeresse@alice.it
 


Pubblicato il 15 Giugno 2011

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