Cronaca

Il rituale del pellegrinaggio al Camposanto

Ogni due di Novembre, la Chiesa cattolica, dopo la solennità di Tutti i Santi, ricorda i fedeli defunti. Un mesto appuntamento che si conclude col rituale pellegrinaggio ai camposanti. Le celebrazioni si svolgeranno ovviamente in tutte le parrocchie e in particolare al cimitero monumentale di Bari, l’ arcivescovo di Bari- Bitonto Monsignor Francesco Cacucci celebrerà una messa solenne (anche in serata alla Cattedrale ore 19,00). Il Quotidiano ha intervistato il sacerdote paolino don Giuseppe Mastrandrea, cappellano del cimitero monumentale di Bari.

Don Giuseppe, in un’ottica di fede, qual è il senso della commemorazione del due Novembre?

“Fare capire un grande insondabile mistero: che l’uomo non muore definitivamente, ma che la sua vita non è tolta, bensì cambiata. Verrà, infatti, un giorno nel quale risorgeremo con un nuovo corpo di spiritualità”.

Conseguenze?

“Rispettare l’ uomo e la vita nella sua dignità dalla nascita alla fine naturale in modo irreprensibibile. Nessuno, infatti, conosce nè il momento, tanto meno l’ora in cui sarà chiamato. Ecco perchè è bene essere sempre a posto con la coscienza”.

Tanti vanno a visitare le tombe dei cari (si lucra, nelle modalità previste dalla chiesa, anche l’indulgenza plenaria) il due Novembre..

” Fanno molto bene, una pia abitudine. Però non è bello che rimanga solo tale, cioè una mera tradizione. I morti vanno sempre onorati e non solo il due Novembre, prima che con i fiori, con le preghiere ed io noto che qui non si prega molto”.

Cioè?

“Non voglio generalizzare, tuttavia vedo gente che passa il tempo a pulire le tombe parlando anche ad alta voce, come se fossero al parco o al giardino oubblico. Ci si dimentica che questo è un posto santo e benedetto e ha bisogno di rispetto, di un contegno di fede, e penso anche a un’altra cosa”.

Dica..

“A conferma di quello che dicevo, ovvero che vi è chi prende il cimitero per un giardino pubblico, vi è la prassi inadeguata e sbagliata di portare persino i cani. Qui si dovrebbe venire per pregare, non per salotto o chiacchiere”.

Il cimitero monumentale è ben tenuto?

” In alcune parti no, come davanti alla chiesa, dove spesso nascono le erbacce e talvolta si vede uno stato di abbandono e di incuria. Il perchè non sta a me dirlo, bisogna chiederlo al Comune. Forse mancano mezzi e soprattutto personale al pomeriggio. Credo che le ditte che eseguono i lavori in appalto dovrebbero dotarsi di mezzi più moderni. Ma questo non è compito del cappellano. Piuttosto, preghiamo per vivi e defunti”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 1 Novembre 2018

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