Cultura e Spettacoli

Il rock dei grandi sauri

Un Ligabue in gran forma, uno show inappuntabile, Che vuoi di più? E invece è d’altro che si continua a parlare a proposito del nuovo tour del rocker di Reggio Emilia che venerdì scorso ha preso il via da Bari. Si parla di un palco posizionato ben oltre la linea di centrocampo e perciò assai vicino alla curva antistante, sì da restringere e di parecchio la fetta di prato riservata a chi sceglie di stare in piedi per seguire più da vicino il concerto. In conseguenza di ciò molti spettatori in possesso di un biglietto numerato sono stati dirottati in settori delle gradinate dove i posti non erano numerati. Si parla persino (sarà vero?) di biglietti distribuiti gratuitamente all’ultimo momento per parare il danno di una campagna di vendita non brillante. Sui social se ne dicono di belle in questi giorni. Aggiungiamone un’altra : Forse ‘Start Tour 2019’ rappresenta – almeno per l’Italia – il canto del cigno dei grandi appuntamenti rock. Una cosa, a ben guardare, che è nell’aria da tempo. La corsa al rialzo a chi sfoggia lo show più plateale prima o poi doveva venire a noia oppure in qualche caso spingere il costo dei biglietti oltre la soglia della tasca media. Nessuna meraviglia, allora, se il grosso pubblico si svela improvvisamente latitante (a Bari gli organizzatori facevano affidamento su cinquantamila presenza). Venticinque, trentamila persone non possono che star larghe all’interno di uno  stadio tra i più capaci d’Italia. Qui non è in discussione la popolarità di Ligabue. Ma il fatto di dover ricorrere a escamotage scenografici e ad altre cautele volte a scansare vuoti e offrire l’impressione dì una massa compatta da tutto esaurito è lo specchio della fine di un’era. Allo stesso modo in cui la tv a pagamento ha decretato la fine di impianti faraonici come il Meazza a Milano o dell’Olimpico a Roma a favore di impianti più raccolti e della capienza di 35-40mila spettatori al massimo, così per le rock star sono finiti i tempi delle cattedrali del calcio. All’orizzonte è la rivincita degli impianti di medie dimensioni, come per esempio, volendo restare a Bari, dell’Arena della Vittoria, il vecchio stadio del capoluogo, lo stesso ‘contenitore’ in cui lo stesso Ligabue si è ripetutamente esibito con successo e nella ‘giusta’ cornice di folla. Insomma, l’era dei grandi sauri del rock si avvia a compimento. Ma al di là di tutto questo resta la questione sicurezza. Non è più il caso in tempi di allarme terrorismo e di grande tensione sociale di continuare a sfidare la sorte concentrando in uno spazio di un tre ettari ottantamila persone, di cui metà assiepate lungo gradinate con una pendenza di trenta gradi. Hai voglia a parlare di stadi sicuri… E’ andata bene per anni, non si chieda di più al caso.

Italo Interesse


Pubblicato il 19 Giugno 2019

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