Cronaca

Il senatore Gaetano Scamarcio, uomo politico d’altri tempi

In ricorrenza del primo Anniversario dalla scomparsa del senatore socialista Gaetano Scamarcio, avvocato e politico noto in Puglia, perché figura di primo piano nel cursus honorem istituzionale locale (fu vice sindaco di Andria e consigliere nella Legislatura costituente della Regione Puglia) e nazionale (fu sottosegretario al ministero di Grazia e Giustizia nei due governi Spadolini), ma anche perché abile oratore ed autorevole esponente del mondo forense pugliese, un bitontino anch’egli avvocato di fede socialista, Michele Coletti, ha voluto ricordarne la figura attraverso servizio giornalistico, racchiudendo nelle righe che seguono una sintesi del tratto politico ed umano di Scamarcio.  Per la cronaca, ai  nostri lettori facciamo presente che Coletti fu uno dei maggiori collaboratori di Scamarcio negli anni in cui l’ex senatore socialista, deceduto  un anno fa, aveva trasferito la residenza dalla città d’origine (Andria) a Bitonto (1977-1987). Città, quest’ultima, della moglie Zettina Masciale, ma anche  centro del collegio  in cui per tre volte consecutive (1976, 1979 e 1983) Scamarcio fu eletto a Palazzo Madama nelle fila del Psi. Sempre ad onor di cronaca, ricordiamo pure che Coletti, oltre che “discepolo politico” di Scamarcio, al culmine di una fulgida e rapida  carriera politica  iniziata nel 1981 a Palazzo Gentile come consigliere comunale del Psi proprio su spinta di Scamarcio, nel 1985 divenne Primo cittadino di Bitonto, incarico ricoperto ininterrottamente fino al luglio del 1993.  Il ricordo che Coletti offre del senatore Scamarcio non è soltanto pura commemorazione di un politico della Prima Repubblica, ma è soprattutto una nota significativa sulle doti di una figura politica ed istituzionale che, in tutte le sue esperienze da rappresentante (eletto!) del popolo, non mancò mai di mantenere effettivamente e costantemente aperta l’osmosi comunicativa con la gente che rappresentava e, in particolare, con i propri elettori. Uno stile di intendere la politica che  risulta alquanto raro da riscontrare nella classe politica contemporanea. E l’insegnamento di Scamarcio su questo modo di concepire la politica, in un momento come l’attuale, in cui  lo scollamento e la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica in generale (ma ancor più nei politici) è ai massimi livelli, rappresenta sicuramente un esempio concreto da ricordare a quanti credono ancora nella funzione sociale della “politica” come strumento di risoluzione civile dei conflitti collettivi ed anche dei problemi dei singoli cittadini. Ecco l’intervento di Coletti in memoria del proprio “Maestro”  politico e dell’eredità morale lasciata da Scamarcio a quanti, come lui, ne furono  discepoli e collaboratori.     (g.pal.)

 

Un anno fa decedeva in Andria l’ex senatore pugliese del Psi Gaetano Scamarcio, lasciando un vuoto di rapporti umani e  una serie interminabile di ricordi e, soprattutto, di piccoli, grandi insegnamenti.Il socialista Scamarcio non era un professionista della politica, bensì un professionista prestato alla politica, rimasto sempre fedele alle sue origini familiari e professionali di avvocato.Il socialista Scamarcio non era un parlamentare “nominato”, bensì un parlamentare “eletto”, che mai, per un solo attimo, ha smesso di rappresentare con umiltà, intelligenza e tenacia le tante persone, i tanti bisogni, le tante ansie, le tante aspettative che nel tempo avevano costruito quell’humus di partecipazione politica e sociale posta a base del suo ampio consenso elettorale personale.Come avvocato e come parlamentare ritenne sempre suo compito primario quello di rappresentare e difendere chiunque, a vario titolo e a modo, gli chiedeva aiuto e tutela.E’ stato quindi del tutto naturale per lui, che bitontino non era ma che dai bitontini era stato eletto, dedicare continue attenzioni ai bisogni e alle esigenze della nostra città, e tanto attraverso un continuo contatto con tutti, senza risparmio di energie e di tempo, tenendo la propria casa aperta a chiunque e in qualsiasi orario, senza mai “staccare” né telefoni né campanelli…….Il più grande insegnamento politico che ci ha lasciato è stato proprio questo, mantenere continuamente i rapporti con la gente, in maniera diretta, si da dare a tutti una interlocuzione, un sorriso, una speranza, una comprensione.Solo in un humus del genere rinasce la politica, solo così la politica ritorna ad essere non solo uno strumento di democrazia, ma soprattutto un concreto volgersi verso le istanze reali, i problemi concreti della gente, si da comprenderli e risolverli.Il grande esempio e la grande eredità che il senatore  Scamarcio ha lasciato non solo ai bitontini, ma alla politica in generale, è questo suo naturale e normale porsi nei confronti della gente, di tutta la gente, senza distinzione di ceto, di censo o di posizioni politiche.La politica venne intesa dal senatore Scamarcio sempre come impegno quotidiano, non astraendosi da problemi  e dai conflitti, ma entrando negli stessi con la umiltà di affrontarli e la volontà di risolverli (non va dimenticato che Scamarcio pur da senatore in carica e da sottosegretario al Ministero di Grazia e Giustizia ci tenne a ricoprire anche la carica di semplice consigliere comunale e di assessore al Comune di Bitonto, non certo per bramosia di potere o per aggiungere altri titoli al suo già pregresso copioso curriculum di consigliere e vice sindaco del Comune di Andria, di consigliere regionale nella prima Legislatura pugliese e presidente nazionale Onpi ).Il socialista Scamarcio fu un autentico combattente, sia nelle vicende professionali che in quelle politiche e sociali. Infatti,  è ancora vivo in molti bitontini il ricordo della veemenza e della passione delle sue arringhe politiche e professionali. Ma la sua vera e più grande dote è stata quella di far avvicinare alla politica la cosiddetta società civile, coinvolgendo tante persone fino ad allora estranee alla vita politica, contribuendo a costruire una nuova classe dirigente, senza traumi, ma con un intelligente viatico di naturale trapasso tra vecchio e nuovo.Molti di coloro che, come lo scrivente, furono da lui coinvolti in questa avventura umana e politica, non possono che essergli grati per essere stati abituati a vivere la loro esperienza politica, umana e sociale  attraverso il continuo contatto e coinvolgimento con la gente, immedesimandosi nei piccoli e grandi problemi quotidiani di questa. Il senatore Scamarcio rimarrà nei ricordi dei bitontini, non solo per le opere pubbliche realizzate grazie al suo lavoro e interessamento, ma soprattutto per la disponibilità e impareggiabile umanità che ha saputo trasfondere nell’affrontare e spesso risolvere, non solo problematiche di natura generale, ma anche i singoli e personali problemi di tanti cittadini.La Città di Bitonto, come tra l’altro promesso in occasione della cerimonia funebre tenutasi una anno fa in Andria, non potrà non ricordarlo con la intitolazione di un luogo pubblico a perenne testimonianza di continuità nel rapporto con la gente.Da ultimo desidero concludere questo mio breve ricordo con il messaggio che l’ex ministro e compagno di partito del senatore Scamarcio, oltre che esponente di spicco del socialismo italiano, l’onorevole Rino Formica, volle rassegnare un anno fa in occasione della dipartita dell’avvocato Scamarcio, un messaggio che, con impareggiabile sintesi costituisce di per sé un ricordo e un testamento politico per quanti hanno ancora a cuore le sorti dell’Italia e delle sue Istituzioni ad ogni livello:“Rino Formica ricorda ai compagni dispersi e senza meta che il socialista Gaetano Scamarcio (Senatore della Repubblica) nella vita privata ed in quella pubblica, nelle istituzioni e nel governo, nelle aule parlamentari ed in quelle di giustizia, seppe fondere fede e ragione, intransigenza e realismo, memoria e visione. Una lezione da ricordare, un esempio da seguire.” Un affettuoso e continuo ricordo 

 

 Michele Coletti


Pubblicato il 22 Settembre 2015

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