Cronaca

Il senatore Stefano rientra nei ranghi del Pd grazie a Letta

Dopo dieci mesi di autosospensione dal PD, il senatore salentino Dario Stefano, che a Palazzo Madama era anche vice-capogruppo dei Dem, è rientrato formalmente nel partito guidato da Enrico Letta. Infatti, ad annunciare la rimozione dell’autosospensione e, quindi, al rientro a pieno titolo nell’attività di dirigente politico locale nazionale del PD è stato lo stesso Stefano che, con una nota, ha comunicato tale decisione. Come si ricorderà, il sen. Stefano nel luglio del 2021, in vista della formazione delle coalizioni per le amministrative che si sarebbero svolte il 3 e 4 ottobre successivo in alcuni Comuni pugliesi chiamati al voto, per protesta contro il sostegno dichiarato del governatore pugliese di centrosinistra, Michele Emiliano, al sindaco di centrodestra uscente del Comune di Nardò (Lecce), Pippi Mellone, e quindi a discapito del candidato sindaco di centrosinistra, per giunta del Pd, in polemica con i vertici del suo partito decise di autosospendersi. Però, nonostante tale clamorosa decisione (da non dimenticare che Stefano era vice capogruppo Dem al Senato!) nulla accade ai fini politici per quanto stava succedendo a Nardò, in Terra salentina, per importanza, secondo comune dopo Lecce. Quale fu l’esito del voto amministrativo a Nardò è ben noto, poiché a vincere le elezioni fu il sindaco uscente, Mellone, con un risultato che rasentava il 70% dei consensi, ottenuto non solo con la “benedizione” del governatore pugliese, ma anche con l’appoggio di qualche lista civica facente capo direttamente allo stesso Emiliano. Per la cronaca ricordiamo anche che il candidato sindaco del Pd al Comune di Nardò si fermo con i consensi ad un misero 18% che, anche nel caso avesse ricevuto l’appoggio delle civiche facenti capo ad Emiliano, non gli avrebbe consentito di vincere al primo turno e, forse, neppure di andare al ballottaggio, perché Mellone verosimilmente avrebbe superato ugualmente il 50% dei voti al primo turno. Anche per le amministrative del 12 giugno prossimo in Puglia la situazione nella composizione delle coalizioni in quasi tutti i Comuni che andranno al voto non sarà molto diversa da quella che si verificò lo scorso anno, con vicende sicuramente non meno clamorose di quella avvenuta a Nardò. Infatti, le situazioni di anomalia, come abbiamo modo di raccontare in nostri precedenti servizi, riguarderà sia il centrosinistra che il centrodestra. Però, questa volta il sen. Stefano non ha forse più nulla da obiettare a livello pugliese, né tantomeno probabilmente da lamentare con i vertici sia locali che nazionali del PD, perciò ha deciso di “rimuovere” l’autosospensione e, dopo un lungo silenzio politico, ha fatto sapere di essere rientrato nei ranghi del PD. Ma vediamo come il senatore Dem salentino ha motivato il suo “ritorno a casa”. Una “casa” da cui in realtà forse non è mai effettivamente uscito. “Ho incontrato il segretario Letta, con il quale ho avuto un approfondito confronto sulle questioni più rilevanti che hanno attraversato le vicende politiche pugliesi degli ultimi mesi” – ha affermato Stefano in apertura della propria nota. E, proseguendo, ha rammentato: “Quando la scorsa estate, non senza sofferenza, mi sono autosospeso dal Partito Democratico, l’ho fatto convinto che fosse necessario un gesto forte e coraggioso che potesse tracciare e significare la distanza – mia personale e di uno spicchio importante di comunità – da alcune scelte ‘politiche’ emerse in occasione delle scorse elezioni amministrative e poi di assetti di governo”. Ora, però,ha sottolineato Stefano, “le rassicurazioni e l’interesse del segretario Letta mi hanno convinto che è giunto il momento di superare questa impasse”. Ed a suo stesso dire Letta gli ha chiesto “di tornare a svolgere a pieno titolo le funzioni di dirigente locale e nazionale del Partito, senza per questo rinunciare a dare voce alle difficoltà che la nostra comunità spesso incontra nella relazione con il governo regionale; verso il quale, nonostante tutto, non è mai venuto meno, né da parte mia né del PD, un sostegno leale”.  Di qui l’invito di Letta a Stefano a tornare ad offrire il proprio contributo, “per presidiare i valori fondanti della nostra comunità politica, che non possono essere messi in discussione o negoziati sull’altare di alleanze tanto inopportune, quanto rischiose”. Invito che ha portato Stefano ad affermare: “Sono felice che il Segretario mi abbia anche voluto manifestare apprezzamento per il lavoro svolto come parlamentare e presidente di Commissione sulla definizione del Pnrr” ed a ribadire “l’impegno a dare voce alle aspettative del Mezzogiorno”. Inoltre, Stefano ha fatto presente che “quella che stiamo attraversando, infatti, è una fase politica assai delicata e importante, nella quale le Regioni e le ‘ragioni’ del Sud hanno bisogno di una rivendicazione costante dell’impegno assunto in sede di redazione del Piano inviato a Bruxelles, ma anche e soprattutto di essere rassicurate e accompagnate nel definitivo ottenimento e migliore impiego di tutte le risorse necessarie perché si giunga ad un vero riequilibrio infrastrutturale e di fruibilità dei principali diritti universali e, quindi, di reale coesione territoriale”. L’annuncio del sen. Stefano si conclude con il ringraziamento al segretario Dem, Letta, per l’attenzione rivoltagli e l’invito a rimuovere l’autosospensione dal partito in cui è stato eletto nel 2018.“Sospensione che, – ci ha tenuto a precisare Stefano – ha riguardato solo gli organi politici nazionali e locali, ma non certo la nostra comunità, per la quale affetto e attenzione non sono venuti mai meno”. Insomma, il congresso pugliese del PD è alle porte (secondo quanto dichiarato dal commissario ad acta, l’on. Francesco Boccia, dovrebbe tenersi entro l’autunno), ma ad incombere sono soprattutto le prossime elezioni politiche, per le quali – come è noto – ci sarà una drastica riduzione di posti per le candidature a seguito del taglio del numero di parlamentari da eleggere. Quindi, per Stefano evidentemente il rischio di “autoescludersi” nel PD anche dalla corsa elettorale sarebbe stato molto alto qualora non fosse ufficialmente rientrato nei ranghi da cui era uscito circa dieci mesi fa. Tanto in Puglia, con o senza la sua presa di posizione, la confusione nel partito di Letta regnerà sovrana anche per le prossime amministrative.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Maggio 2022

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