Il senso della vita dentro un grappolo d’uva
Alcuni giorni fa ha preso il via la sesta edizione de Il Peso Della farfalla, rassegna di incontri fra teatro, poesia e filosofia a cura dell’associazione Punti Cospicui, per la direzione artistica di Clarissa Veronico (la rassegna avrà termine mercoledì 11 dicembre). Mercoledì scorso, presso il caffè-libreria Prinz Zaum, era di scena Vittorio Continelli con ‘Discorso sul mito: Dionisio’, una produzione Associazione Sidera. Illustrare la gloria del dio del vino e dell’estasi non è cosa che si risolve in due parole, nemmeno se l’attenzione si concentra sul solo elemento mitologico. Perché dire che Dioniso fu figlio di Zeus e Semele è riduttivo, non basta a cogliere la complessità di un personaggio che più altro è figlio del tempestoso ‘clima sentimentale’ da cui traggono origine Dei e Semidei. E’ però arduo orientarsi in questo groviglio di parentele e accoppiamenti spesso al di là del senso della biologia, almeno come la intendiamo noi. Difficoltà, poi, acuita dalla difficoltà di restare insensibili agli aspetti più desolanti dell’epopea olimpica, questo disinvolto can-can a base di sangue, rabbia, vendetta, dispetto, sotterfugio, egoismo minuscolo e gesti di plateale generosità. Ma il solito bravo Vittorio Continelli accetta la sfida e, in termini di teatro di narrazione, prova a tracciare una strada. Strada sconnessa e in salita dal momento che ad ogni passo tocca resistere alla tentazione di soffermarsi a curiosarsi nella quantità prodigiosa di miti coesistenti in parallelo. Per esempio, se si paragona questa fatica non a quella dell’esploratore che nell’esubero vegetale della giungla avanzi a colpi di machete, bensì a quella di una persona che, intrappolata dentro un labirinto, cerchi la via d’uscita, ecco che diventa impossibile tacere a proposito di Arianna e di Teseo, del povero padre di questi (Egeo), di Minosse, di Dedalo, di Icaro e del Minotauro, il quale frutto della copula bestiale tra Pasifae e del solito Zeus… Muovendosi con senso ‘agile’ della sintesi, Continelli – quasi un abile nocchiero attento a scansare secche – disegna una rotta che per quanto tortuosa lo conduce al termine a Dioniso. Uno spettacolo appassionante, da salotto, che produce un senso di vertigine e strappa meritati applausi, anche per l’ironia con cui qui si guarda alla pochezza ‘olimpica’ e si ‘smitizzano’ quelli che in fondo sono gli archetipi dei moderni Signori della Stanza dei Bottoni (e a volerla buttare in metafora, il ‘discorso’ di Continelli può passare per sottile J’Accuse al Potere globale…). – Prossimo appuntamento: mercoledì 20 novembre alle 18:30, ancora presso Prinz Zaum (via Cardassi 93 Bari) con ‘Ecuba per lui – la poesia nel teatro di Shakespeare’ ; si consiglia di prenotarsi al 3339157709. – Nell’immagine, copia romana del III sec. a. C. di una riproduzione di Dioniso attribuita a Prassitele o all’ambiente prassitelico (Parigi, Museo del Louvre).
Italo Interesse
Pubblicato il 16 Novembre 2019