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Il servizio idrico dell’Acquedotto Pugliese non sarà privatizzato

Nessun pericolo di privatizzazione dell’Acquedotto Pugliese: il Consiglio regionale ieri ha approvato a maggioranza l’ordine del giorno avente per oggetto la scadenza della convenzione tra Regione Puglia e AQP e la futura gestione del servizio idrico integrato. L’approvazione dell’ordine del giorno, in effetti, conclude il dibattito tra le forze politiche sul futuro dell’assetto societario di AQP: quello approvato ieri è l’ultimo di quattro ordini del giorno sottoposti all’esame dell’Aula. Tutti i tre precedenti a firma del consigliere di SI Cosimo Borraccino, dei consiglieri M5S e del gruppo Dit furono respinti. Proposto dal capogruppo di “Noi a Sinistra per la Puglia” Enzo Colonna e condiviso da tutta la maggioranza, il documento impegna il Governo regionale a proseguire nell’attività di supporto all’Autorità idrica pugliese finalizzata ad accertare la natura convenzionale del termine di scadenza dell’affidamento del Servizio idrico integrato ad AQP SpA, così che detto termine possa essere prorogato sino alla scadenza massima prevista dall’art. 151, comma 2, lett. b), del D.Lgs. 152/2006 (dicembre 2018). Nel caso in cui non venisse accertata la natura convenzionale del termine previsto, nell’OdG si chiede di porre in essere ogni utile iniziativa finalizzata a consentire l’affidamento in house del Servizio idrico integrato ad AQP SpA, ad assetto societario pubblico regionale invariato, prevedendo forme di controllo, indirizzo e verifica sulla gestione, attraverso organismi partecipati dai comuni. In entrambe le ipotesi, si chiede anche di prevedere forme di coinvolgimento di comitati di utenti e dipendenti, in modo da delineare una “governante” societaria innovativa, aperta e partecipata. Insomma, il testo approvato dall’aula di via Capruzzi ribadisce con chiarezza la posizione della maggioranza e del Governo regionale sul punto, peraltro già emersa nel corso del Consiglio monotematico dello scorso 17 novembre quando, al momento del voto di questo ordine del giorno, era venuto meno il numero legale. Con questo documento, infatti, il Consiglio esprime la netta e ferma contrarietà della Regione ad ogni ipotesi di privatizzazione del Servizio Idrico Integrato in Puglia e di AQP, anche attraverso l’ingresso, in qualunque forma, di capitali privati nella sua gestione, che deve rimanere saldamente in mani esclusivamente pubbliche attesa la natura di “bene comune” universale della risorsa idrica. La grave crisi idrica delle ultime settimane, si è ricordato in aula, impone anche in Puglia una riflessione sulla corretta gestione dell’acqua. Una riflessione che non può prescindere dal riconoscimento della grande importanza strategica e del ruolo centrale di AQP, società interamente partecipata dalla Regione Puglia, che gestisce il più grande acquedotto d’Europa. <<Pur in presenza di criticità da risolvere e alla definizione di un piano con nuove priorità e investimenti (puntando su lotta alla dispersione idrica, recupero delle acque, garanzia del minimo vitale per ciascuna persona), non c’è ombra di dubbio che AQP può mettere in campo un preziosissimo patrimonio di esperienza, professionalità, dotazioni infrastrutturali e tecnologiche che ne fanno un’eccellenza riconosciuta a tutti i livelli. Basti un solo dato rivelatore: il laboratorio interno di AQP, il migliore nel Centro-Sud Italia, nel solo 2016 ha analizzato circa 26 mila campioni per ben 500mila parametri chimici, fisici e batteriologici. Insomma, una garanzia di qualità dell’acqua fornita ai pugliesi. Per questo, in vista della imminente scadenza della concessione per la gestione del servizio idrico in Puglia (31.12.2018), sarebbe un errore esiziale creare o lasciare che incertezze, contrapposizioni o ritardi determinino le condizioni per la dispersione di un patrimonio di tale portata, unico e prezioso>>, ha chiarito il consigliere Enzo Colonna. Per il quale, dinanzi alla tentazione di scorciatoie tipo la via della privatizzazone dell’ente, più ragionevole verificare la possibilità (certamente plausibile) che venga concordata una proroga convenzionale affinché AQP continui a gestire il servizio idrico anche oltre la scadenza e sino al limite trentennale prescritto per legge (vale a dire sino al 2032). <<È una strada che ho proposto, a più riprese –ha spiegato ancora Colonna – in questi mesi, a partire dai lavori del Tavolo, e si è arricchita delle articolate argomentazioni sviluppate dalla Sezione “Affari e Studi giuridici e legislativi” del Consiglio regionale>>. In tale direzione, è bene chiarirlo, s’è mossa l’Autorità Idrica Pugliese: nelle scorse settimane ha formulato, infatti, un apposito quesito all’ANAC al fine di vedere confermata la natura convenzionale del suindicato termine. Conclusione? Il documento approvato ieri dall’aula regionale pugliese impegna perciò il Governo regionale a proseguire nell’attività di supporto all’Autorità idrica pugliese finalizzata a questa verifica. Il differimento della scadenza convenzionale darebbe, infatti, certezza per l’immediato futuro, prospettiva gestionale e si avrebbe il tempo per costruire un percorso finalizzato ad una diversa governance, con organi di controllo e indirizzo partecipati da enti locali, dipendenti e utenti, sempre garantendo la natura pubblicistica dell’ente. Ogni altra soluzione, da concretizzare in tempi divenuti ormai troppo stretti, rischierebbe di esporre tutta la comunità pugliese al rischio concreto di dilapidare il capitale materiale e immateriale oggi rappresentato dall’ente di via Cognetti.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 3 Dicembre 2017

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