Il sindaco dia l’esempio partecipando alla veglia di Natale nella chiesa di Santa Cecilia
Come ben noto alle cronache locali, ma purtroppo anche a quelle nazionali, il parroco della chiesa di Santa Cecilia, luogo di culto ubicato in via Dante al rione Libertà, causa la totale insicurezza in cui versa la zona , al fine di tutelare l’incolumità dei fedeli, molti dei quali anziani, ha deciso di anticipare al pomeriggio la messa della vigilia di Natale, che solitamente ,per tradizione, viene celebrata a mezzanotte. La decisione del sacerdote ha suscitato amarissime riflessioni sullo stato di degrado in cui versa da decenni il suddetto quartiere, una situazione che è andata ulteriormente peggiorando ed incancrenendosi negli ultimi tempi. La totale invivibilità, la recrudescenza criminale, la presenza massiccia di extracomunitari che si affrontano in singolar tenzone a colpi di coltello per strada, hanno fatto si che questo quartiere, il più popoloso di Bari come numero di abitanti, sia diventato una autentica polveriera, con gli stessi cittadini che temono persino di uscire barricandosi nelle proprie abitazioni. Una situazione insostenibile di profonda sofferenza sociale, tante volte denunciata ma mai ascoltata dalle istituzioni locali, che è stata oggetto di interesse anche( o forse finalmente) da parte di alcuni organi di informazione a livello nazionale, come ad esempio il programma “Quinta Colonna” andato in onda lo scorso giovedì su Rete4 . Le cause di questa situazione ingovernabile hanno naturalmente radici remote, difficilmente analizzabili in poche righe. Fra queste c’è l’inerzia ,o meglio l’ignavia, degli amministratori cittadini che , sopratutto negli ultimi anni, a questo rione a ridosso del centro murattiano hanno dedicato attenzioni men che marginali. Il sindaco Decaro ha in progetto per il quartiere significative riqualificazioni in ambito urbanistico e sociale, oltre alla realizzazione di una caserma dei Carabinieri, come presidio di legalità e di sicurezza, all’interno di una futura e ristrutturata Manifattura dei tabacchi, un grande contenitore proprio nel cuore del suddetto rione. Saranno sufficienti tutti questi progetti ,per ora reali solo sulla carta, per far si che nel quartiere Libertà ritorni una più decente qualità della vita? Probabilmente si , ma a patto che si operi anche una rivoluzione copernicana in ambito socioculturale, occupazionale e di politiche realmente integrative, oltre ad un costante controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Resta per ora lo sgomento di dover rinunciare alla tradizionale messa della vigilia nella chiesa dedicata a Santa Cecilia. E’ certamente una limitazione alla libertà di culto e di preghiera impensabile per una città di pace, di solidarietà e di tolleranza come Bari, che ospita per giunta le reliquie di San Nicola. Occorrerebbe , in previsione di quell’evento spiritualmente speciale quale è appunto la nascita del Cristo, una iniziativa per certi versi dirompente, quale ad esempio la presenza dello stesso Antonio Decaro alla messa della vigilia di Natale proprio all’interno del già citato luogo di culto. La sua partecipazione,insieme a quella dell’ intera giunta e di tutti i consiglieri comunali, costituirebbe un gesto simbolico di straordinaria valenza che farebbe sentire la vicinanza delle istituzioni cittadine a tutti quei residenti martoriati, a tutti quei poveri cristi che sono stati privati delle loro più elementari esigenze e libertà. Sarebbe infine bello vedere lo stesso sindaco organizzare, a messa terminata, un breve corteo della legalità , che coinvolga anche le altre parrocchie del rione, che potrebbe concludersi, ad esempio, dinanzi alla chiesa del Redentore per una veglia corale di preghiera, e che vedrebbe la partecipazione di tanti fedeli per una iniziativa unica nella notte più speciale dell’anno secondo la tradizione cristiana. Sarebbe un autentico gesto di amore da parte di Decaro e dei suoi amministratori nei confronti della città. Partecipare ad una simile iniziativa sarebbe un’emozione unica anche per noi ,per quel poco che possa contare la nostra presenza.
Piero Ferrares
Pubblicato il 5 Dicembre 2017