Cronaca

Il sindaco e la montagna del sapone

Vorremmo congratularci col Primo Cittadino per l’epocale “scoperta” che ha finalmente realizzato, qualcosa da far rodere di invidia persino Cristoforo Colombo, scopritore di ben altro. Ebbene, l’Ingegnere ha preso atto, dopo un fatidico anno di amministrazione, che Bari puzza ed è sporca. Desta un po’ di perplessità notare che ci sono voluti ben dodici mesi perché il suo olfatto si rendesse conto del nauseabondo fetore che sprigionano i cassonetti, e che la sua vista prendesse atto delle montagne di rifiuti che inondano ogni angolo della città, ma meglio tardi che mai. Ci viene il dubbio che il Sindaco abbia prestato ben poca attenzione alla stampa locale, che quasi quotidianamente ha messo in luce il problema del lezzo che avvolge ogni quartiere, che più che per toponomastica viene individuato per specifiche puzze. Ovviamente tutto ciò al netto della stratosferica TARI (Tassa sui Rifiuti) che, insieme alla superTasi, attualmente impercettibilmente ridotta (bontà sua, visto che Decaro ab origine avrebbe potuto evitare questo salasso) dissangua i cittadini baresi, o almeno quegli “ingenui” che la pagano, in quanto il Comune vanta un credito sulla mancata riscossione della Tari pari a 55 milioni di euro: un’enormità, se si pensa che il servizio annuale di igiene urbana costa oltre 60 milioni di euro. Comunque, il Sindaco alcuni giorni fa ha letteralmente strigliato i vertici dell’Amiu, e li ha esortati a offrire un servizio proporzionato a quanto i soliti contribuenti elargiscono. Già che c’era, poteva chiedere lumi sul problema della miriade di cassonetti che occupa non solo gli scivoli dedicati ai disabili, i parcheggi per le moto ma anche le strisce blu, come già segnalato dalla nostra testata, con mancati introiti per il Comune stesso. Che dire poi dei turisti che, girovagando per il centro cittadino, “godono” di questi profumi che certo non ci si aspetterebbe da una città italiana capoluogo di regione, ma piuttosto da una bidonville? Da notare, infine, che lo stesso problema di inefficiente servizio di raccolta spazzatura coinvolge anche Roma: c’è una strategia dietro questa identica situazione di caos? Se il nostro Primo Cittadino ha avuto uno screzio istituzionale con i vertici dell’Amiu, nominati dal suo ingombrante predecessore, e se non li ritiene più idonei a svolgere questo gravoso compito, faccia una scelta coraggiosa e li sostituisca. Semplice, no?

Piero Ferrarese


Pubblicato il 4 Agosto 2015

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