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Il Sud crescerà più dell’Italia ma ha sempre meno residenti

Il rapporto che unisce PNRR e Mezzogiorno è stretto, anzi simbiotico. Lo si è ricavato ieri nel corso di un interessante convegno organizzato in Fiera da Confcommercio appunto sul tema: “Il PNRR e il Mezzogiorno che verrà”. Ricca di spunti la relazione del Presidente Carlo Sangalli il quale ha subito precisato: ” I due temi (PNRR e sviluppo del Sud) si connettono strettamente al punto che il successo del primo dipende dal secondo e viceversa. Se non riparte il Mezzogiorno non riparte il Paese e il PNRR rischia di rimanere una lista di desiderata. Viceversa se il PNRR non funziona chi ha da perdere di più è il Mezzogiorno. Secondo i dati del nostro Ufficio Studi dal 1996 al 2019 il Pil del nord è cresciuto di oltre il venti per cento, il sud è fermo al tre. Ancora più marcato il dato sulla occupazione: Nord al più 0, 3, Sud al meno 8″. Ha aggiunto Sangalli: ” L’ Italia per molti aspetti è un Paese più povero, più fragile, più polarizzato, ma è anche un Paese che ha dimostrato di avere risorse materiali e morali eccezionali”. “Una realtà con le potenzialità del Sud- ha precisato- ha un capitale di risorse sociali ed imprenditoriali che devono fare da leva sulle risorse economiche in arrivo”. Tuttavia ha indicato tre punti di debolezza: “Sono il divital divide, la P. A e il persistente divario nei diritti di cittadinanza”. In conclusione, la sua ricetta: “La sfida è quella di far diventare ordinarie le ricadute del PNRR” e per il Sud l’ingrediente base è la vocazione turistica: “Proprio su questo fronte- ha detto- si misura in prima linea la stessa filiera turistica così decisiva per il rilancio del Mezzogiorno. Se il Sud avesse la spesa dei turisti del centro Italia, avrebbe 10 miliardi di pil in più”. Il sindaco di Bari e Presidente Anci Antonio Decaro ha espresso qualche preoccupazione in tema aumento del costo dei materiali: “Siamo preoccupati, di questo passo dovremo rimodulare i costi degli interventi o chiedere nuove risorse” e sulla litigiosità della politica ha sostenuto: “Noi sindaci non entriamo nella dialettica politica, tuttavia riconosciamo che oggi vi è bisogno di stabilità. Rischiamo un ingorgo amministrativo”. E ha fatto capire che occorrono maggiori risorse di personale tecnico nella macchina amministrativa. In remoto è intervenuta la Ministra per il mezzogiorno Mara Carfagna: ” Questa non è una scommessa persa, ma una grande opportunità per il Sud e per la stessa crescita del Paese. Non vogliamo, tanto meno invochiamo un mezzogiorno assistenziale, ma produttivo”. Ha spiegato. ” L’ azione del governo corre su due profili. Il primo è quello di fare in modo che le risorse erogate siano spese bene e in tempo e servano veramente a ridurre il divario esistente. Vi sarà un controllo sulla spesa sia ex post che ex ante. La seconda linea di azione è l’interlocuzione con le amministrazioni. Il nostro obiettivo è quello che fra dieci quindici anni il Sud non sia più isolato e sia maggiormente connesso, capace di offrire servizi all’ altezza, penso all’ alta velocità ferroviaria, ma anche alle ferrovie regionali, alle linee diagonali, ai porti e in generale ad un grande piano di modernizzazione delle infrastrutture e naturalmente ad un saggio investimento nel capitale umano e in quello dell’assistenza e dei diritti”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 25 Maggio 2022

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