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Il team manager Matteo Scala: “Preferiamo non parlare, avete visto tutti”

Il Bari ha vinto nel segno di Philemon Masinga, scomparso domenica mattina a 49 anni per una malattia che lo aveva costretto a ricoverarsi dal mese di dicembre. Definito da mister Eugenio Fascetti, il galantuomo del calcio, attaccante moderno che in quel di Bari era definito il The Punisherdelle squadre milanesi, ma soprattutto la sua eleganza nei movimenti, forte fisicamente e micidiale di testa, era amato da tutto lo spogliatoio, e tanto amico di altri due campioni biancorossi, compianti, ovvero Franco Mancini e Klas Ingesson, scomparsi anche loro qualche anno fa. Il centravanti sudafricano alla sua Nazionale una storica qualificazione alla Coppa del Mondo, segnando la rete decisiva contro il Congo. A piangerlo sono anche i tifosi della Salernitana ed il presidente del tempo, Aliberti, ma soprattutto i tifosi biancorossi che nella giornata di domenica hanno postato sui propri profili commenti, video e tanti ricordi, quattro stagioni con 75 presenze e 24 reti e tanto cuore gettato in campo, non si dimentica a cuor leggero una persona di tale spessore umano prima che calcistico. A portarlo a Bari alla corte di Vincenzo Matarrese il diesse Carlo Regalia che aveva visto negli occhioni del bomber sudafricano, tanta determinazione e grinta. Domenica scorsa il Bari a Sancataldo allo stadio ‘V.Mazzola’ ha battuto la Sancataldese guidata dal tecnico Milanesio, imponendosi per 1 a 2. Avvio non brillante della squadra barese che dopo otto minuti si è trovata subito ad inseguire, ma Neglia al ‘22esimo su traversone di Floriano e lo stesso Floriano nella ripresa, al minuto sessantacinque hanno portato a compimento la rimonta. Una rimonta giunta anche grazie a Davide Marfella, non impeccabile sul primo gol, ma decisivo in tre occasioni su Ficarotta e Montalbano e salvato anche da un palo a tre minuti dalla conclusione che avrebbe gelato i tanti tifosi baresi presenti. Finale convulso e molto nervosismo da ambo i fronti, con i padroni di casa che avrebbero voluto ed anche meritato un pareggio, ciò non giustifica e deve essere però di alibi a quanto assistito, con i baresi colpevoli di perdere anche loro il nervo, in particolare Piovanello fattosi espellere nonostante fosse stato già sostituito; una grave ingenuità che costerà all’attaccante barese a rimanere ai box il prossimo turno. Nonostante una partita complessa, un gioco che latita ancora dal punto di vista delle verticalizzazioni e della fluidità della manovra a tutto campo, la compagine barese ha dimostrato ancora una volta di essere un gruppo coeso, di non accontentarsi del pareggio e di spingersi alla vittoria pur concedendo l’iniziativa ai padroni di casa che nulla avevano da perdere. In vista della prossima trasferta, qualcosina andrà corretto specie davanti ed a centrocampo dove è mancato il costruttore di gioco, Hamlili e la continua pericolosità di Simeri dal primo minuto. La squadra di Cornacchini ha comunque collezionato il diciannovesimo risultato utile, rimanendo ancora imbattuta ma soprattutto portando a più dodici la distanza quasi siderale nei confronti della Turris che affronterà agli inizi di Febbraio. La prossima partita sarà sempre in trasferta contro la Cittanovese di Zito che gioca col 3-4-3 e sono reduci da tre punti sul campo del Rotonda. A fine partita silenzio stampa annunciato dalla società biancorossa, dal team manager Matteo Scala che ha dichiarato ai giornalisti locali: “Sappiamo benissimo che tutte contro di noi fanno la partita della vita. Nel finale avete assistito tutti a quanto accaduto dentro e fuori dal campo, perciò con amarezza preferiamo restare in silenzio e non dire cose spiacevoli”.

Marco Iusco

 

 


Pubblicato il 15 Gennaio 2019

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