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Il valzer degli allenatori del Bari

Ben nove in 7 anni quelli scelti dalla famiglia De Laurentiis

In un clima di sempre maggiore incertezza sul futuro, il silenzio regna sovrano sul cielo di Bari dal 9 maggio, data della disputa dell’ultima gara di campionato contro il Südtirol, che ha visto la squadra biancorossa rinunciare ufficialmente all’obiettivo playoff. Proprio in quella occasione, le dichiarazioni del direttore sportivo Magalini avevano mostrato dispiacere circa il mancato raggiungimento degli spareggi promozione, sin dall’inizio considerati alla portata, ma aveva, altresì, sminuito la situazione, definendola ‘non come la fine del mondo’. Il tecnico Moreno Longo, invece, nelle ultime apparizioni era sembrato in sofferenza e non in perfetta linea con la visione societaria circa la rosa e i risultati raggiunti, convinto che non si potesse chiedere di più ai propri ragazzi. Potrebbe essere stata quella affermazione sulla ‘sopravvalutazione’ della squadra a determinare una distanza tra le parti e a mettere la società nella condizione di effettuare delle valutazioni circa il proseguimento della collaborazione con il tecnico torinese. Magalini e Di Cesare, di fatti, hanno continuato a lavorare dal termine della competizione in poi, sicuramente con il bene placito del Presidente De Laurentiis. Di fatti, sono trapelate le prime notizie di mercato, qualcuna ufficiale, altre ufficiose: il Bari si è liberato dell’ingaggio di Scheidler, passato a titolo definitivo al Dender, e sta procedendo con i rinnovi dei profili considerati utili a creare un minimo di ossatura stabile. Compito alquanto arduo quello di creare solidità in una squadra in cui i giocatori di proprietà sono numericamente inferiori a quelli in prestito. Magalini ha compreso bene quale sia la politica societaria e continuerà, assieme al suo vice, ad andare alla ricerca di profili da valorizzare, se pur in prestito, provando a sferrare un ‘all-in’ in proporzione alle risorse messe a disposizione dalla proprietà. Ripartendo da Pucino e Maita, due tra i giocatori con più presenze in biancorosso, il disegno societario sembra voler puntare sulla costruzione di un’identità di squadra che non si è più vista da due anni a questa parte.

Ieri è finalmente giunto a Bari il Presidente Luigi De Laurentiis per effettuare quel confronto ‘vis-à- vis’ con l’area tecnica che ci sarebbe già dovuto essere. L’incontro potrebbe aver trattato l’incertezza sul proseguimento della collaborazione con mister Moreno Longo, nonostante il suo contratto biennale con la società biancorossa. I direttori sportivi, a cui sembra che la proprietà stia dando fiducia, potrebbero aver chiesto l’esonero di mister Longo ed aver portato sul tavolo delle disquisizioni delle papabili alternative, ritenute più idonee alla mission del Bari, tra le quali: mister Vincenzo Vivarini, che ha condiviso con lo stesso Magalini due anni a Catanzaro con ottimi risultati caratterizzati dalla promozione in Serie B e dal raggiungimento delle semifinali playoff. Inoltre, ci sarebbe da considerare come il nome del tecnico abruzzese sia sempre tornato in auge quando il Bari è andato a caccia di sicurezze, dato che il Presidente Luigi De Laurentiis non ha mai nascosto di convivere con il rimorso di non avergli concesso una seconda opportunità. Come alternative potrebbero essere presi in considerazione, secondo alcune indiscrezioni raccolte dalla redazione di Passione Bari Radio Selene: Roberto D’Aversa, appena retrocesso con l’Empoli, o Alberto Aquilani, fermo nell’ultima stagione. Si tratta di profili già sondati dal Bari negli anni passati, ma quello che desta maggiore attenzione è sicuramente il quantitativo di allenatori succeduti sulla panchina del Bari in meno di tre stagioni, ovvero sei. Ad alzare la media, sicuramente la disastrosa annata 23/24 in cui si sono avvicendati quattro tecnici.

L’amministrazione De Laurentiis si è dimostrata una macchina ‘mangia-allenatori’. In sette stagioni, dalla D alla B, il Bari ha cambiato ben nove tecnici. Le redini della ricostruzione dalla serie dilettantistica furono affidate a Giovanni Cornacchini, capace di centrare al primo colpo la promozione in C nel 2019. Esonerato dopo la sconfitta con la Virtus Francavilla, alla quinta giornata di campionato, fu sostituito da Vincenzo Vivarini, che portò i biancorossi a disputare, in un anno complesso e condizionato dal covid-19, una finale playoff di C persa al Mapei Stadium contro la Reggiana. Nonostante il buon rendimento della squadra di Vivarini, nella stagione 20/21 si preferì optare per un rinnovamento, affidando la guida tecnica a Gaetano Auteri, poi esonerato e sostituito dall’ex difensore biancorosso Massimo Carrera. Tale scelta non portò ai risultati attesi e si preferì completare la stagione con Auteri. Tra alti e bassi, il Bari raggiunse i playoff di C, ma venne eliminato al primo turno dalla sorprendente e giovane Feralpisalò. Un nuovo e necessario cambiamento condusse alla panchina biancorossa Michele Mignani, capace di centrare alla prima opportunità l’agognata promozione in B e sfiorare il raggiungimento di un doppio salto di categoria, nella stagione 22/23, nella finale playoff di B contro il Cagliari di mister Ranieri, persa al 94’ per un gol di Pavoletti. Confermato per la stagione successiva, nonostante le titubanze societarie, venne esonerato a margine della nona giornata di campionato, conclusasi con un ulteriore pareggio a Reggio Emilia. Di lì è cominciato un valzer senza tregua sulla panchina dei galletti, con l’avvicendamento di altri tre allenatori nella medesima annata (Pasquale Marino, Beppe Iachini e Federico Giampaolo), cambiamenti poco utili a mitigare una situazione diretta verso il baratro di una retrocessione in C, salvata per un pelo da un super capitan Di Cesare nei playout contro la Ternana. La nuova macchia di una sfiorata retrocessione ha reso necessario un nuovo cambio di passo e si è preferito puntare su Moreno Longo, di madre barese, fautore di una storica promozione in A con il Frosinone nel 2017-2018 in cui giocava Raffaele Maiello. Ad oggi, anche l’esperienza di Longo a Bari sembra essere arrivata al capolinea. L’allenatore, che ha sempre costruito la sua filosofia sul lavoro e sulla continuità, non è riuscito a far comprendere, apprezzare e sostenere questi precetti alla società biancorossa che, con molta probabilità, preferirà invertire nuovamente la rotta, verso una meta non del tutto chiara.

Tra silenzi ed instabilità, è apparso martedì sera un comunicato redatto dall’Associazione ‘Barintesta’ che ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, la classe politica e la stampa ad unirsi per favorire un passaggio di consegne della proprietà della squadra di calcio barese ad altri imprenditori che possano restituire ambizione e progetti al Bari calcio e ai suoi tifosi.

Intanto, alcune ufficialità, almeno per quanto riguarda l’area tecnica, potrebbero essere diramate nelle prossime ore. (ph. Tess Lapedota)

T.L.


Pubblicato il 29 Maggio 2025

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