Cultura e Spettacoli

Il viaggio dei dannati

Tra i Giusti, tra le nazioni dello Stato di Israele, figura un comandante della marina commerciale tedesca che nel 1939 salvò quasi mille ebrei in fuga

Il 13 maggio 1939 – quando mancavano poco meno di quattro mesi allo scoppio della guerra – salpava le ancore da Amburgo il piroscafo St. Louis, un transatlantico tedesco di proprietà della Hamburg-America Line. Destinazione, Cuba. La nave, di cui era comandante Gustav Schröder, un tedesco non ebreo, affatto simpatizzante per la croce uncinata, trasportava 930 ebrei (principalmente tedeschi) in fuga dalla persecuzione nazista. All’arrivo della nave, il governo cubano, rifiutò il permesso di sbarco ai passeggeri, sia in veste di turisti che di rifugiati politici. Dopo una negoziazione, il governo chiese cinquecento dollari di tassa per il visto di soggiorno ad ogni passeggero che avesse voluto scendere. Solo in ventinove potettero permettersi il lusso di sbarcare a L’Avana. Schröder allora provò con gli USA, essendo la Florida a pochissima distanza. Ma la St. Louis venne respinta dagli Stati Uniti. Dopo, anche il Canada rifiutò di accogliere i profughi. Non restava che tornare in Europa. Inizialmente il comandante aveva valutato persino di incagliare la nave sulla costa britannica in modo da forzare la Gran Bretagna ad accogliere i passeggeri come naufraghi. In ogni caso, annunciò ufficialmente, mai avrebbe restituito la nave alla Germania sino a che i “suoi” profughi non avessero trovato rifugio in un “paese libero”. Il viaggio dei dannati, come la stampa europea volle battezzare quella sofferta navigazione, ebbe termine ad Anversa, in Belgio. Il Regno Unito acconsenti ad accogliere 288 passeggeri, che furono sbarcati e raggiunsero il Regno Unito tramite altri piroscafi. Dopo altre lunghe e stremanti negoziazioni da parte del comandante Schröder, i rimanenti 619 passeggeri furono sbarcati ad Anversa; di questi, 224 furono accettati dalla Francia, 214 dal Belgio e 181 dai Paesi Bassi. Rientrato in Germania, Schröder si vide assegnato dalla sua Compagnia un lavoro d’ufficio ; mai più avrebbe ripreso il mare. Finita la guerra, sulla base delle testimonianze di alcuni dei passeggeri della St Louis, il comandante non ebbe a patire danni nel processo di denazificazione. Schröder era sposato e viveva con la sua famiglia ad Amburgo. Morì nel 1959 all’età di 73 anni.  Due anni prima era stato insignito dell’Ordine al Merito dalla Repubblica Federale Tedesca “per i servizi nel salvataggio dei rifugiati”. Nel marzo 1993 fu onorato con il titolo di Giusto tra le nazioni dallo Stato di Israele. Nel 2000, la città di Amburgo gli intitolò una strada e una targa su un pontile di attracco. Quanto alla St Louis, infine, la nave divenne una nave alloggio della marina tedesca dal 1940 al 1944. Pesantemente danneggiata da un bombardamento alleato a Kiel il 30 agosto 1944, fu riparata e due anni dopo impiegata come nave hotel a Amburgo. Fu messa fuori servizio nel 1952.

Italo Interesse


Pubblicato il 13 Maggio 2023

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