Cronaca

Immigrazione: la battaglia per i diritti d’asilo continua

Ieri mattina un gruppo numeroso di extracomunitari, ospiti del Cara di Palese, ha cominciato una marcia di protesta dalla tangenziale 16 bis in direzione sud, spostandosi, “armati” di rami simbolicamente pacifici ) e slogan contro il Governo che temporeggia nel concedere loro i diritti d’asilo previsti, verso la Prefettura in Piazza Massari.Presenti lungo il percorso Polizia in tenuta anti-sommossa e Vigili Urbani, non hanno avuto necessità di intervenire, una volta che il corteo si è fermato in Piazza Umberto dove, per circa mezz’ora, la situazione è rimasta stazionaria.Cartelli improvvisati denotano la rabbia di queste persone che non riescono ad integrarsi e ad ottenere i loro diritti, costantemente rimandati o talvolta ignorati dalle istituzioni.“Berlusconi e Napolitano ci aiutino” e ancora “siamo senza soldi e senza documenti”.Le testimonianze dei rappresentanti della legge sul posto confermano il fulcro della protesta:  il malcontento di questi uomini deriva dall’incessante ritardo per le loro richieste di asilo, oltre all’intenzione del Governo di modificare alcuni dei punti del Trattato di Schengen di cui l’Italia è firmataria dal 1990.Intervistati non nascondono il desiderio di voler tornare in patria, altri di rimanere in questo paese o  semplicemente essere tutelati come uomini aventi diritti.La storia però è sempre la stessa: i migranti, quasi tutti di nazionalità africana, avevano protestato nel mese di Maggio, per gli stessi motivi, in seguito alla bocciatura delle loro richieste da parte della Commissione ministeriale competente. Questo processo aveva portato al blocco di sei binari della Stazione di Bari, creando disservizi nelle operazioni di trasporto dei treni regionali per oltre un’ora.Ancora prima era l’inverno 2011 quando il boom d’emergenza dovuta alle forti ondate verso il nostro paese dal nordafrica, coinvolto nelle rivolte contro le dittature, o  nell’ennesima guerra imperialista in Libia, aveva fatto scattare il campanello d’allarme; la situazione era sotto gli occhi di tutti e doveva essere risolta. Ed oggi, anche a Bari a distanza di mesi, nulla  sembra non essere cambiato e le proteste continuano: “senza soldi e senza avvocati” per difendere i diritti di queste persone, la qualità della vita andrà peggiorando .Non sono bastate le dichiarazioni della “Sinistra Critica”  che aveva definito questi avvenimenti  come un “processo logico dell’esasperazione dovuta all’incapacità delle istituzioni nel dare risposte chiare e precise”. La protesta, “forma di ribellione rispetto alla repressione che tutti i migranti in Italia ed in tutta Europa subiscono quotidianamente”, ha poi proseguito la sua corsa pacificamente, accompagnata da studenti e forze dell’ordine, nella speranza che la modifica alle leggi sull’immigrazione da parte del Governo Berlusconi non preveda ulteriori “blocchi”, ma soluzioni…umane.
 
Davide Antonacci
 


Pubblicato il 6 Luglio 2011

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