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Importante operazione della Gdf a tutela dell’olio d’oliva nazionale

Un’operazione congiunta Italia dalla Guardia di Finanza e dall’Icqrf del Ministero delle politiche agricole a tutela dell’olio extra vergine di oliva nazionale ha portato al sequestro di 2 milioni e 300 mila litri di olio non conforme a quanto dichiarato nella documentazione accompagnatoria dello stesso. L’operazione “Verum et Oleum” a tutela della produzione di extravergine d’oliva italiano ha interessato gli operatori del settore oleario e i principali porti di ingresso del prodotto di provenienza estera. Dai controlli effettuati dalla Gdf e dall’Icqrf ministeriale il 27,2% dei campioni prelevati è risultato non conforme alla normativa comunitaria e nazionale. Infatti, dei 102 campioni prelevati e sottoposti ad analisi presso i laboratori dell’Icqrf, 25 sono risultati irregolari per qualità inferiore al dichiarato, ossia olio qualificato come “extravergine” di oliva, in realtà è risultato dalle analisi come” vergine”. In conseguenza, 10 persone sono state denunciate e sottoposte ad indagini preliminari per l’ipotesi di reato di frode in commercio. Nel corso delle ispezioni sono state contestate 33 violazioni amministrative relative alla tenuta dei registri, alla compilazione della documentazione obbligatoria ed al mantenimento del requisito di tracciabilità, con elevazione di sanzioni per un importo complessivo di oltre 10 milioni di euro. Inoltre, sono state comminate 5 diffide ad adempiere alle disposizioni dell’autorità per la regolarizzazione e sono stati eseguiti 5 sequestri amministrativi, per un valore complessivo di oltre 170 mila euro. L’operazione si inserisce nel contesto delle attività svolte da Guardia di Finanza e Icqrf sulla base del protocollo di collaborazione sottoscritto a luglio 2020 a contrasto alle frodi e alla contraffazione nel settore agroalimentare. Un plauso alle forze dell’ordine per l’importante operazione a tutela della produzione di olio extravergine d’oliva è stato effettuato dal presidente della Cia-Puglia, Gennaro Sicolo, che con una nota ha dichiarato:  “Vogliamo ringraziare la Guardia di Finanza e il Dipartimento Icqrf del Ministero delle politiche agricole nell’ambito dell’operazione ‘Verum et Oleum’, poiché l’importante iniziativa ha impedito l’ennesimo tentativo di danneggiare il nostro mercato, falsificando e alterando i nostri prodotti”. Comunque, per Sicolo, “la guardia deve rimanere necessariamente alta in Puglia contro chi commette frodi alimentari”. “La brillante operazione – ha aggiunto il presidente pugliese della Cia (Confederazione italiana agricoltori) – ha inferto un duro colpo a chi delinque taroccando l’olio, uno dei prodotti più importanti della nostra economia”. Infatti, ha commentato Sicolo, questa “è una battaglia che vede in prima linea la Cia, al fianco dei produttori, della magistratura e delle forze dell’ordine”. “Contro le frodi alimentari – ha concluso il presidente dell’Associazione agricola pugliese erede della Cic di Giuseppe Avolio – abbiamo sollecitato, più volte, gli enti preposti perché le frodi alimentari non sono solo un’attività criminale, con effetti negativi sia economici che sulla salute dei cittadini, ma rappresentano anche un enorme danno d’immagine per la Puglia”. Soddisfazione per l’operazione “Verum et oleum” condotta dalla Gdf e dall’Icqrf del Ministero delle Politiche agricole ha espresso anche la Coldiretti Puglia che, sulla base di dati Istat, ha ricordato che in un Paese come l’Italia, dove nel 2021 sono arrivati ben 540 milioni di chili di prodotto dall’estero (quasi il doppio della produzione nazionale) e più di una bottiglia di olio extravergine d’oliva su quattro di provenienza extracomunitaria (27%) è risultata falsa, è importante l’attività di controllo a tutela dei cittadini consumatori e delle aziende agricole. Le frodi non solo ingannano i cittadini – ha sottolineato la Coldiretti Puglia – ma fanno crollare i prezzi dei prodotti di qualità in una situazione resa già difficile dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero. Infatti, da difendere – per Coldiretti Puglia – è la filiera olivicolo-olearia che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 mld in quella industriale, con la Puglia che produce oltre il 50% dell’olio ‘Made in Italy’ e può contare su 5 oli Dop e 1 Igp.

“In uno scenario di crisi – ha commentato afferma il presidente pugliese di Coldiretti, Savino Muraglia – anche per i produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia, sui quali si abbattono i rincari con un aumento totale del 15% dei costi medi di produzione, è fondamentale l’attività di controllo, prevenzione e repressione di frodi, sofisticazioni e speculazioni a danno dell’Evo di qualità 100% Made in Puglia dall’uliveto alla tavola, prodotto da olivicoltori e frantoiani pugliesi”. Perciò, per gli eredi pugliesi della realtà associativa che fu di Bonomo e Lobianco, in questo scenario serve una ulteriore stretta sui controlli, per stoppare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali, grazie alla Legge fortemente sollecitata da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione, già costrette a subire l’aumento di costi di produzione. Quindi, il presidente Muraglia ha aggiunto: “Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare, con l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali che rendono ancora più pericolosa la criminalità nell’agroalimentare, che per questo va perseguita con la revisione delle leggi sui reati alimentari elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio sulle agromafie, promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali”. Per cui, il suggerimento di Coldiretti Puglia, è quello di verificare sempre attentamente l’etichetta anche se, sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati, è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi leggere le scritte riportate: “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari”, obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. Infatti, la scritta – ha precisato inoltre la Coldiretti pugliese – è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile, tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente. Perciò, ancora una volta il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di ‘Campagna Amica’, dove è possibile assaggiare l’olio Evo prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive. In fine, Coldiretti Puglia ha reso noto che per sostenere e incrementare la produzione nazionale di extravergine l’Associazione ha presentato nell’ambito del Recovery Plan un progetto specifico legato alle reti d’impresa per il futuro dell’olio d’oliva. L’obiettivo di Coldiretti è infatti rilanciare la produzione nazionale dell’olio d’oliva, per confermare il primato di qualità del ‘Made in Italy’ attraverso la realizzazione di nuovi uliveti, di impianti di irrigazione e costruzione di pozzi o laghetti, anche in maniera consorziata, favorendo la raccolta meccanizzata delle olive, con macchinari che riducano i tempi e costi di raccolta.​ Però, quest’ultimo è tutto un altro argomento che esula dalla necessità di maggior prevenzione e repressione delle frodi che pregiudicano il comparto olivicolo ed oliario nazionale. Sul quale – come è noto – i recenti incrementi di costi sulla produzione (energetici e non solo!)  paradossalmente non hanno ancora prodotto effetti a rialzo dei prezzi dell’olio extravergine d’oliva proprio a causa delle pratiche sleali che penalizzano il settore e che la recente operazione congiunta della Gdf e dell’Icqrf ministeriale ha rivelato una delle principali cause di tale anomalia.

 

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 5 Maggio 2022

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