Cronaca

In affanno il ‘118’: 500 soccorritori annunciano proteste

Intoppi nelle procedure concorsuali, appalti, bandi e gare in eterno ritardo conditi dai soliti rinvii e a pagarne le conseguenze sono sempre e solo i lavoratori. E così, mentre in alcune Aziende sanitarie locali pugliesi hanno già provveduto ad avviare le procedure di internalizzazione degli autisti/soccorritori del numero emergenziale ‘118’, dalla Azienda sanitaria locale di Bari non giungono segnali confortanti. Attualmente, difatti, i dipendenti delle associazioni di Volontariato tengono in piedi la baracca di un servizio basilare come il ‘118’, mentre Sanitaservice dell’Asl/Bari non potrà internalizzarli. Motivo? <<La gara dell’acquisto delle ambulanze è stata nuovamente annullata>>, tuona il segretario nazionale e regionale del sindacato Impiego Pubblico e Privato (Usppi) Nicola Brescia. E così torna prepotentemente a galla la mancata internalizzazione degli autisti/soccorritori dell’Asl Bari, con i soliti “colpevoli ritardi” accumulati nella procedura di internalizzazione che hanno portato ormai all’esasperazione gli autisti delle postazioni 118, ma senza che i colpevoli siano mai messi al pubblico ludibrio. Il sindacato autonomo, per di più, ritenendo assolutamente ingiustificati quei ritardi accumulati nelle procedure di gara, ha anche fatto sapere che è stato proclamato lo “”stato di agitazione”” di tutto il personale delle postazioni del ‘118’, con una manifestazione di protesta, da tenersi dinanzi alla direzione generale della Asl/Bari. Per chiedere -inutile dirlo – le reali motivazioni che hanno impedito l’internalizzazione di circa cinquecento lavoratori al servizio degli interventi in emergenza. Eppure lo scorso mese di ottobre pareva scongiurato il blocco del servizio in emergenza mobile nella provincia di Bari grazie a una delibera del direttore generale Asl/Bari che riconosceva le ragioni delle associazioni di volontariato. Associazioni che un paio di mesi prima – e precisamente ad agosto 2021 – avevano comunicato di voler interrompere dal primo settembre il servizio nelle trentanove postazioni esistenti sul territorio, per fine contratto e alti costi di gestione. E così, onde evitare guai peggiori, l’Asl/Bari s’impegnava a riconoscere il rimborso del personale assunto a far data dal 1 ottobre, contratto Anpass e Misericordie, per un numero non superiore alle otto unità ‘part time’ o, in subordine quattro unità ‘full time’ per ogni postazione di 118. Prevedendo, in più, la possibilità di incrementare il numero di autisti soccorritori da quattro a cinque, applicando la categoria B ai soccorritori e la categoria C agli autisti soccorritori, esclusivamente per il personale rientrante nel perimetro delle persone individuate come “potenzialmente assumibili”, sino al numero 450” dell’elenco dei lavoratori entrati nella graduatoria degli aventi diritto alla internalizzazione. E cioè all’assunzione presso la Sanitaservice di Bari che avrebbe dovuto assumere in gestione sulle proprie spalle il servizio di 118 indicativamente entro la fine di gennaio scorso. 2022. Ma nulla di tutto ciò è mai stato realizzato, come detto, ed ora bisognerà spiegarne i reali motivi a centinaia di lavoratori ancora in attesa d’internalizzati. Ma a Sanitaservice dell’Asl/Bari, almeno per adesso, pensano ad evitare tensioni sociali ancora più forte tra autisti e soccorritori del 118 che, dopo essere stati più volte illusi e disillusi, attendono da oltre un decennio l’internalizzazione con assunzione alle dipendenze del servizio sanitario pubblico.

Francesco De Martino


Pubblicato il 5 Marzo 2022

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