Cronaca

In agitazione il personale dell’Azienda Sanitaria di Bari

Nuovi orari di lavoro dal prossimo due aprile, nell’Azienda Sanitaria Locale di Bari, dagli ambulatori ai reparti ospedalieri, dalla riabilitazione ai distretti socio sanitari. Incalza la protesta delle forze sindacali, in prima linea quelli autonomi guidati dall’Usppi – il sindacato autonomo che nella Asl/Ba, ha oltre 700 iscritti – che con una nota durissima contesta  l’amministrazione accusata di aver imposto un nuovo orario di lavoro, dopo oltre vent’anni, che produrrà forti disagi ai diecimila dipendenti, moltissimi pendolari,  soprattutto all’utenza. L’Usppi aziendale e provinciale della Asl di Bari ha indetto lo stato di agitazione di tutto il personale con sit – in di protesta, da effettuarsi mercoledì giorno 3 aprile, ore 10,00, dinanzi alla direzione generale, della stessa Asl. Non è difficile credere, dunque, che sono state raccolte, ad oggi,  più di cinquecento firme di lavoratori per dire ‘NO’ al nuovo regolamento dell’orario di lavoro.  Secondo i rappresentanti più agguerriti dei lavoratori della sanità pubblica barese è’ necessario riportare al centro degli obiettivi da perseguire la garanzia dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori in stretta connessione con l’esigenza di difendere, ampliare, migliorare l’erogazione del servizio sanitario che l’Asl Bari ha il dovere di fornire a tutti i cittadini del territorio di competenza. Sono state  chiesta condizioni di lavoro accettabili per ogni operatore sanitario, contro ogni logica aziendale che sminuisca il ruolo professionale di chi, giorno dopo giorno, lavora per difendere la salute di ognuno. Inaccettabile, percio’, la turnistica h.24, poiché:non prevede un’equa ripartizione delle ore durante l’anno. Ne consegue una concentrazione insostenibile di ore in più durante il periodo estivo, non garantendo un congruo numero di riposi che permetta il recupero psico-fisico dei lavoratori tutto questo a scapito della sicurezza e della qualità dell’assistenza.  Ma non basta. Nelle postazioni 118 medicalizzate si smembrerebbe l’equipaggio con orari di lavoro differenti da quelli effettuato dai medici del SUES, in quanto essendo in regime di convenzione non subirebbero la modifica dell’orario. Meglio sarebbe, dunque, la turnazione su unico turno, poiché  il  nuovo orario non coincide con l’attività lavorativa specialistica ambulatoriale dei poliambulatori dei dss nelle giornate di rientro e con i due rientri si costringe i lavoratori a restare 2 volte la settimana nelle sedi lavorative e a provvedere con i propri mezzi e soldi alla ristorazione. Da mettere in conto la flessibilità di 30 minuti, prevista solo in uscita e non anche in entrata, tutto ciò provoca notevole nocumento ai lavoratori pendolari, in quanto raggiungono il  posto di lavoro con l’ausilio dei mezzi pubblici e gli orari non sempre coincidono con gli orari di lavoro. Insomma, la  qualità dell’assistenza non può prescindere dalle condizioni dei lavoratori che ne permettono la fruizione.  Per questo il segretario provinciale dell’Usppi Nicola Preziosa ha chiesto una maggiore attenzione per tutto ciò che attiene all’organizzazione del lavoro, al sistema dei servizi da erogare ai cittadini, al miglioramento complessivo delle condizioni di vita e di lavoro. La salute, inutile dirlo,  è un patrimonio di tutti i cittadini, e il lavoro di sanitari e amministrativi non può prescindere dalla contrattazione dell’organizzazione del lavoro, elemento indispensabile per migliorare le condizioni di lavoro e l’efficienza dei servizi.

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 23 Marzo 2013

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