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In arrivo oltre mille nuove assunzioni, sarà la volta buona?

Assunzioni alla Regione Puglia, si apre un altro capitolo per ingrossare le fila di impiegatri e funzionari. Si è concluso, infatti, in pieno accordo con le organizzazioni sindacali, Rappresentanze unitarie e comitato interno di garanzia, il confronto per la definizione dei profili professionali per il personale di comparto della Regione Puglia, in attuazione alle linee guida già approvate dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 2029/2020. Un atto che consentirà, tra l’altro, l’avvio delle nuove procedure di reclutamento programmate dall’assessore al Personale, Gianni Stea, e adottato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 2172/2020. Soddisfazione per questo accordo, che in fondo è un primo seppure importante passo per i bandi di concorso aperti all’esterno, è stata espressa dall’assessore alle Risorse Umane Gianni Stea: “Dopo un intenso lavoro di confronto con tutte le sigle sindacali presenti, siamo riusciti nell’intento di sottoscrivere un documento approvato all’unanimità per dare inizio, con la piena tutela dei lavoratori, ai bandi per le prossime 1.021 assunzioni. Adesso spetta al Formez, la piattaforma utilizzata per i concorsi, accelerare le procedure”. In questa prima parte, complessivamente, si tratta di 1.021 posizioni tra 228 passaggi di livello, 38 co.co.co e 754 nuove assunzioni a tempo indeterminato. “Come promesso abbiamo accelerato i tempi per sostituire il personale dipendente in uscita. I nuovi posti, con riferimento ai primi 661 del 2020 saranno assegnati entro la prossima estate”, incalza Stea, che assicura tempi brevissimi anche per gli stessi bandi di concorso. “Questo è un provvedimento – si legge in una nota dell’assessorato – reso possibile dalla totale assenza di criticità nel bilancio regionale. Veniamo da un quinquennio dove la Giunta regionale ha esaurito tutte le graduatorie, fornendo così a tanti giovani assunti una certezza lavorativa definitiva”. Tante belle parole e promesse, eppure sono trascorsi pochi anni da quando soltanto i <supermanager> riempivano le pagine dei giornali, mirando ogni santo giorno al capo della giunta Emiliano per riempire le caselle ancora vuote del suo grande piano ‘Maia’ Poi rivelatosi un fallimento completo e dimenticato in fretta e furia. Tra i primi a raschiare la vernice dal fondo del barile gli allora giovani e pugnaci consiglieri del Movimento 5 Stelle –al loro primo mandato alla Regione Puglia – dove una certa Viviana Guarini (poi eclissatasi) decideva di partire all’attacco per un’operazione verità sui dipendenti regionali pugliesi. E perciò inviava una richiesta di informazioni scritta all’Area Organizzazione e Riforma guidata all’epoca dall’avv. Mimma Gattulli, per ottenere dati certi utili a pianificare un quadro assunzionale della Regione. “Abbiamo assistito negli ultimi anni a scelte schizofreniche fatte da chi ha governato nella scorsa legislatura e di cui pagano il prezzo centinaia e centinaia di cittadini pugliesi – sbraitava la Guarini  – per cui c’è una situazione paradossale che se da un lato crea un assetto presumibilmente incostituzionale, dall’altro scatena una “guerra tra poveri”, frutto di scelte politiche scellerate, che hanno giocato e continuano a giocare sulla pelle dei cittadini”. Il riferimento era ed è a un futuro incerto e confuso per i dipendenti dell’ente pugliese, dove ancora oggi sarebbe necessario assumersi la responsabilità e dare una risposta concreta a chi da ormai troppo tempo attende invano decisioni che tardano ad arrivare. Si tratta di delineare il reale fabbisogno assunzionale dell’Ente, le reali risorse a disposizione e che possa – diceva la Guarini – consentirci di formulare scelte responsabili, trasparenti e soprattutto meritocratiche. E così è stato richiesto in particolare di conoscere: l’esatto ammontare della somma a disposizione dell’Amministrazione, ma anche il numero delle cessazioni previste alla data del 31.12.2021 suddivise per categorie contrattuali (A, B, C, D e Dirigenti) per arrivare all’attuale dotazione organica della Regione Puglia relativamente sia al personale dirigenziale che a quello di comparto con indicazione delle rispettive carenze. Di anni, da quando sono state formulate queste e tante altre istanze, ne sono trascorsi non pochi, ma siamo certi che tutto sia fatalmente stato superato dall’incedere del tempo, inesorabile?

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 2 Marzo 2021

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