Primo Piano

In aula il regolamento degli impianti e il censimento dei cartelloni abusivi

Potrebbe presto tramontare e per sempre la Bari sciatta dei cartelloni e delle affissioni abusive: niente più impianti fuori legge, manifesti e volantini attaccati ovunque se lunedì prossimo in aula comunale si passerà finalmente dalle parole ai fatti. E’ proprio lunedì 16 maggio, difatti, che tra i primi punti all’OdG del Consiglio Comunale verrà finalmente discusso e –si spera- approvato il regolamento sugli impianti pubblicitari. Eggià, sarebbe ora, visto che il Piano Regolatore degli impianti pubblicitari al Comune di Bari è rimasto sulla carta per troppo tempo e dunque non esiste praticamente lo strumento di settore che doveva essere operativo da anni. L’assessora comunale all’Urbanistica Carla Tedesco ha eseguito il suo lavoro di cesello e riordino all’interno dei suoi uffici, di concerto con quelli del finanziario e tributi in Comune per cui si tratta adesso di tirare le conclusioni e, soprattutto, riguadagnare il tempo perso. La mancata applicazione di un Piano Regolatore che doveva essere predisposto per legge negli anni Novanta ha difatti, nel tempo, alimentato la confusione nel settore affissioni dove, come detto all’inizio, l’abusivismo ha avuto carta bianca. Eppure oltre dieci anni fa, quando amministrava la prima giunta Emiliano, il Consiglio Comunale approvava il nuovo piano per gli impianti pubblicitari sul territorio della città di Bari, un piano ambizioso che prevedeva l’avvio, entro il 31 dicembre 2005, d’un censimento di tutti gli impianti pubblicitari presenti sul territorio cittadino al fine di individuare ed abbattere quegli abusivi. Ma finora non è successo niente, o quasi, al Comune di Bari, anche se nei primi mesi del 2009 i politici di minoranza richiamavano l’attenzione della Civica Amministrazione sul mancato avvio del censimento e sulla situazione di stallo nel quale si trovava il settore della pubblicità, a ridosso di importanti appuntamenti elettorali. La preoccupazione principale era ovviamente quella del manifesto “selvaggio” con conseguente esborso di denaro pubblico (65 mila euro circa) per le affissioni. “Da quel tempo sono passati altri anni e tre importanti appuntamenti elettorali, che hanno visto il fiorire di manifesti pubblicitari praticamente ovunque in Bari come segno tangibile della mancanza di regole certe”, ripete l’ex assessore Giuseppe Calabre, che agli amministratori municipali ha inutilmente chiesto di voler chiarire, per iscritto, se era stato mai avviato quel censimento dei cartelloni che presto, dopo l’approvazione in aula comunale del relativo regolamento, potrebbe diventare realtà….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 12 Maggio 2017

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