Cronaca

In campo per salvare Purgatorio e teatri minori a Bari

Risorto il grande Politeama Petruzzelli e sulla via della risurrezione –almeno di spera- Margerita e Kursaal, resta difficile la vita dei teatri, specie quelli minori, a Bari. “La Puglia è costellata di tanti teatri considerati “minori” come il Purgatorio di Bari sul cui palco si sono succedute generazioni di attori e registi locali e di fama nazionale. Questi teatri rischiano ora la chiusura, soprattutto a causa del mancato adeguamento delle strutture alle vigenti norme di sicurezza. Per questo invitiamo il Governo regionale a mettere in atto ogni azione di sostegno che consenta di mantenere in vita queste strutture”. È quanto ha affermato dal presidente del Gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro. Il quale sente il dovere, col suo Gruppo Udc, di mettere in atto ogni azione utile per salvaguardare e consentire la sopravvivenza dei tanti piccoli teatri presenti in tutti i Comuni della nostra regione, veri e propri centri di cultura. “È inammissibile che dopo 40 anni di attività e oltre 2000 rappresentazioni, chiuda definitivamente un teatro storico come il Purgatorio di Bari, voluto e realizzato con grande tenacia in alcune vecchie stalle dall’impresario Beppe Stucci. Sul suo palco del Purgatorio, oltre ad essersi esibiti personaggi di fama nazionale come Gino Paoli, Enrico Montesano, il Quartetto Cetra, I Gatti di Vicolo Miracoli, Oreste Lionello, si sono formate generazioni di attori locali che hanno dato lustro al teatro in vernacolo che tanto ha contribuito e contribuisce al rafforzamento dell’identità pugliese”. E allora, che fare? La chiusura di questi piccoli teatri, sempre secondo Negro, potrebbe essere scongiurata con poche decine di migliaia di Euro, previste in una programmazione pluriennale da parte della Regione con il concorso degli altri Enti locali. Per questo l’appello al presidente Vendola e alla volontà del governo regionale “di individuare negli investimenti in cultura un asse prioritario nello sviluppo e crescita”, invitando il Governo regionale a mettere in atto ogni azione di sostegno utile a consentire la sopravvivenza di queste strutture”. In effetti naviga in cattive acque Nicola Pignataro, legale rappresentante dell’ Associazione Culturale “Il Cabaret”, che gestisce il Teatro Purgatorio, costretto a trovare circa 60mila euro per mettere in ordine la struttura con ordinanze comunali e norme in vigore, mentre il Comune di Bari sembra voler mettere lui e gli altri gestori teatrali locali “praticamente in braghe di tela”, come ha non troppo scherzosamente scritto lo stesso Pignataro in una lttera aperta inviata al primo cittadino. <>, si lgge ancora nell’accorato appello rivolto da Pignataro a Emiliano. Nell’attesa che almeno Nichi Vendola la pensi diversamente….

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Maggio 2013

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