“In coda al Cup per prenotare non vedo mai politici o pezzi grossi…”
In Puglia l’assistenza sanitaria è fatta solo di proclami”, esclama secco Luigi Cipriani, Segretario politico del Gruppo Indipendente Liberta’, ancora deciso a denunciare che la Sanità Pubblica non ha alcun riguardo, né senso umanitario verso i pazienti affetti da patologie “tumorali” (cod. 048). I quali, insiste l’ex consigliere municipale barese, sono normalmente inseriti nelle varie liste d’attesa (visite, diagnostica strumentale di laboratorio, ricovero ecc.), “alla stessa stregua di chi è affetto da un semplice “stato influenzale”. Al contrario, a nostro avviso, l’esenzione rilasciata 048 per patologia tumorale dovrebbe –anzi ‘deve’, come calca Cipriani- contemplare un superamento delle lungaggini burocratiche, se non, addirittura, la possibilità di accesso immediato a tutte le varie tipologie di prestazioni sanitarie. Infatti, le lunghe liste d’attesa comportano un’ulteriore ingiustizia, per non dire una vera e propria beffa ai danni di questi poveri pazienti. Che si vedono costretti – per motivi di urgenza causata alle rispettive patologie gravi – a ricorrere alle visite “intramoenia” (a pagamento), che, negli ultimi tempi stanno aumentando vertiginosamente. E chi non ha possibilità economiche……..? “Mentre il “nostro” Governatore giornalmente annunzia il “successo” dell’abbattimento delle liste di attesa, al contrario nessuno dice che gran parte dei pazienti, contattati telefonicamente dalle ASL, dichiarano di aver già provveduto ad eseguire a pagamento presso privati gli accertamenti prenotati al Servizio Sanitario Nazionale, con la beffa di dover corrispondere il Ticket in quanto, visto le lungaggini, si sono dimenticati di disdettare gli esami prenotati molto tempo prima, in alcuni casi anni prima”, rimarca il battagliero segretario del Gruppo Indipendente Libertà. Chi ha provato, almeno una volta, a telefonare al Cup del proprio ospedale lo sa bene. Riuscire ad ottenere un esame in tempi brevi è, spesso, una vera utopia. Per un ecocardiogramma dalle nostre parti bisogna attendere anche seicento giorni per non parlare di mammografia, quando c’è da aspettare quasi un anno per cui molti finiscono per ricorrere alle prestazioni dei privati, spesso fuori convenzione. Eppure dall’inizio dell’anno c’è l’asso nella manica di Vendola e dell’assessore alla Salute Gentile per abbattere le liste d’attesa: reparti aperti notte e giorno: macchinari accesi sempre per consentire di snellire quelle infinite liste di attesa. Dalle 8 alle 24 dal lunedì al venerdì e dalle 8 alle 20 il sabato e la domenica, per una spesa a carico del Ssn di quasi 12 milioni di euro. Il provvedimento, per la Gentile, è uno dei più attesi tanto dalla classe medica che dai cittadini vittime illustri del piano di rientro. “Abbiamo individuato gli esami più rilevanti – spiega – scandagliando le liste di attesa delle Asl e dei Policlinici, individuando gli esami per i quali l’attesa poteva superare i 60 giorni previsti dalla legge”. Per il governatore Nichi Vendola, è “inimmaginabile che le grandi macchine per la diagnostica lavorino poche ore al giorno e che, invece, si allunghino le liste dei cittadini che hanno diritto di sapere se hanno una malattia oppure no”. Ma Cipriani preferisce non commentare, anche perché –e lui lo sa bene in quanto ci lavora – stranamente presso gli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione della Sanità Pugliese non si vede mai alcun Politico a fare la coda, come fanno i comuni mortali. “Forse sono immuni da patologie oppure c’è qualcuno che li attende direttamente negli studi delle cliniche e pertanto non hanno bisogno di recarsi ai CUP come i comuni cittadini”, la conclusione sconsolata, purtroppo assai vicina al vero, del sempre più arrabbiato rappresentante del Gil.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 5 Aprile 2014