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In fibrillazione i dipendenti delle province: la bomba esuberi sta per esplodere

Nuove Province, un bel rebus, mentre c’è chi specula sulla bomba-esuberi che sta per esplodere: dall’inizio del 2015 fra Lecce, Brindisi e Taranto potrebbe arrivare al 50 per cento il taglio del personale, a rischio trasferimenti. Alla Regione Puglia, ma c’è chi parla di altri enti che potrebbero essere i comuni, l’Istituto di Previdenza o i tribunali, a corto da sempre di personale. Uma manovra, quella del taglio delle province, che doveva fruttare ben altre risultati, nelle intenzioni del Governo Renzi e Delrio e che invece si ridurrà a creare una gran confusione, finendo per fruttare al massimo un miliardo di risparmio. Risparmio che, secondo l’Unione delle Province Italiane, rischia di mettere a soqquadro l’intero sistema della burocrazia statale. Intanto i dipendenti delle province pugliesi sono in fibrillazione: a Taranto sono 154 le unità in più per esempio, contando in più di mille e duecento gli esuberi, facendo saltare i nervi anche agli organismi sindacali. Il Presidio Unitario tenutosi a Roma l’altra mattina presso il Senato non ha sortito effetti, come fanno sapere i segretari di Cgil, Uil e Cisl. La delegazione ricevuta dal Governo si è vista confermare il percorso intrapreso con la Legge di Stabilità e dunque si procederà con i tagli finanziari e le riduzioni delle piante organiche previste dall’emendamento governativo. Il rischio è, non solo quello di non assicurare i servizi fondamentali attribuiti dalla Legge 56 alle nuove Province ed all’Area Metropolitana ma anche quello di processi di mobilità di massa per i lavoratori che dovevano costituire la struttura portante del nuovo Ente. Un pasticcio istituzionale che lega strettamente la Legge 56 e quella di Stabilità, evidenziando incongruenze e creando incertezze che sono ben lontane da un serio riordino delle funzioni e creano invece un vero “delirio normativo e istituzionale”.L’unico effimero spiraglio offerto ai rappresentanti dei dipendenti delle province pugliesi è stato solamente “…un tardivo coinvolgimento nell’Osservatorio Nazionale che si riunirà nel prossimo mese di gennaio”. Quindi prosegue il percorso di mobilitazione, che continua in tutta Italia, con un Presidio sotto la sede del Consiglio Regionale, che si terrà dalle dieci alle tredici di stamani a via Capruzzi. Una delegazione dei sindacati unitari chiederà di essere ricevuta dal Governo Regionale per sollecitare l’attivazione dei percorsi necessari a garantire i livelli occupazionali velocizzando gli adempimenti procedurali posti a carico degli Osservatori Regionali garantendo l’esame congiunto con i sindacati, per non perdere la partita delicatissima che con i tagli previsti dalla Legge di Stabilità mette a repentaglio i servizi ai cittadini e la perdita di professionalità ed esperienze dei lavoratori per i quali si apre il rischio concreto della perdita del posto di lavoro, per non rischiare, come ha già detto qualche presidente provinciale con le valigie in mano, “…che si spengano le luci, si chiudano gli uffici e il territorio si impoverisca”.Touchè…

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 19 Dicembre 2014

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