Cultura e Spettacoli

In fondo a San Biagio…

I pochi fortunati che hanno avuto modo di visitarla, parlano di una cavità estremamente suggestiva, vasta a sufficienza per accogliere un Boeing 747…Tutto sta ad accedervi. Ma, a parte il fatto che l’antro è all’interno di una proprietà privata, c’è prima da affrontare un pozzo verticale piuttosto profondo. Nessuna meraviglia, dunque, che solo speleologi abbiano potuto – e solo in tempo recenti – mettere piede all’interno di quest’altra meraviglia della natura di casa nostra. Stiamo parlando di grave Pizzocucco, altrimenti nota come Grotta di San Biagio. La spelonca – che con ogni probabilità e per ragioni tecniche resterà esclusa dal novero delle risorse turistiche – si allarga nel territorio di Ostuni, a poca distanza dal Santuario di San Biagio. Al suo interno sono anche stati ritrovati reperti archeologici del neolitico. Ciò significa che quella grotta si è formata non prima di un dodicimila anni e per effetto di quel fenomeno che dà vita al sinkhole (anticamente, ‘vora’, da voragine). I sinkhole sono pozzi verticali a sviluppo cilindrico che possono sprofondare sino a centro metri ; in alcuni casi il loro diametro è tale da inghiottire un tir con rimorchio. Negli Usa nel 2015 è stato pubblicato uno studio che stimava in circa 300 milioni di dollari il costo medio annuo dei danni procurati dai sinkhole. Essi si aprono a seguito del collasso del vertice della cupola che ricopre un ipogeo (e infatti, sul fondo del grande ambiente di San Biagio sono stati rinvenuti imponenti frammenti dell’originaria volta della caverna). Non si creda che quello del sinkhole sia un fenomeno appartenente al passato più remoto della Terra. Questo fenomeno è oggi più frequente che in passato. Tanto è da mettere in relazione con un’attività antropica sempre più invasiva e incurante delle caratteristiche del sottosuolo. Lo scavo di cunicoli per miniere, metropolitane, reti idrauliche e fognarie predispone il sottosuolo a ‘collassi’ a macchia di leopardo. Leggerezza imperdonabile specie dove – ed è il  caso della Puglia – il sottosuolo si presenta come una groviera a causa della natura carsica del territorio. Chissà allora cosa potrebbe scatenarsi a Melendugno quando prenderanno il via i lavori del contestatissimo gasdotto, che come tutti i gasdotti vuol dire tubature enormi e collocate a grande profondità. Al presente, del territorio pugliese, è il Salento l’area più colpita : i territori di Porto Cesareo, Vernole, Supersano e Morciano di Leuca, solo per citare quelli più compromessi, continuano a riempirsi di vore. Il sinkhole più famoso di Puglia è la voragine che dà accesso alle celeberrime Grotte di Castellana.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 2 Agosto 2019

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