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In fumo 87 milioni dell’Unione Europea a favore dell’agricoltura pugliese

 

Due mesi e poco più per spendere le ingentissime risorse disponibili, oppure restituirle direttamente all’Unione Europea: la Regione Puglia rischia di essere, tanto per cambiare, in grave ritardo e, ad onta dei tantissimi impegni e promesse, fare a meno di decine di milioni di euro, a danno esclusivo dell’agricoltura regionale. Che rischia, così, di perdere ben 87 milioni di euro di fondi europei per lo sviluppo regionale (FESR). Per questo, dopo aver atteso invano cenni di rassicurazione e risposte concrete, i consiglieri regionali di Forza Italia Mazzei, Zullo, Congedo, Marmo, Aloisi, Surico, Pica, Friolo e Lospinuso si sono coalizzati e depositato un’interrogazione urgente diretta al presidente Vendola e all’assessore all’Agricoltura Nardoni. “Quello che potrebbe succedere nel comparto agricolo pugliese – hanno vergato i consiglieri di opposizione – non ha precedenti nella storia del nostro territorio ed è soprattutto di inaudita gravità per la inefficienza della Giunta nell’affrontare problemi strategici per le aziende del settore. Nel rapporto di settembre, pubblicato sul sito della rete rurale nazionale che riporta l’avanzamento della spesa sostenuta fino al 30 settembre di quest’anno dai PSR italiani, emerge che la Regione Puglia rischia di dover restituire all’Unione europea più di 87 milioni di euro di fondi FESR. Possibile tanta sciatteria in un comparto da anni, ormai, impegnato massicciamente a supportare le più svariate manifestazioni di valorizzazione e campagne di comunicazione dei prodotti caserecci pugliesi? Coinvolgendo e sostenendo soprattutto economicamente, vale la pena di ricordarlo, associazioni di categoria, mezzi di comunicazioni, stampa, tv locali, eventi, festival e perfino convegni e missioni all’estero, senza badare a spese, la nostra regione si ritrova con un pugno di mosche in mano. Tanto che, come ricorda l’altro consigliere regionale Arnaldo Sala, ci sono anche tante altre questioni dietro le quinte, coni d’ombra sul settore da anni. Infatti, per esempio, la spesa a supporto di quella caterva di manifestazioni e workshop a beneficio del settore agroalimentare pugliese ha “subito una tale accelerazione, in particolare nell’ultima legislatura, accompagnata da un massiccio seguito di giornalisti pugliesi, chiamati di volta in volta appositamente (e nominativamente) dall’assessorato all’Agricoltura”. Il problema è che tutti questi pagamenti e finanziamenti effettuati sempre con denaro pubblico, praticamente ‘ad personam’, sembrano essere stati tutti secretati. Un brutto neo, se si aggiunge il ritorno quasi nullo a favore del settore, tenendo presente che anche l’Ordine dei Giornalisti della Puglia s’è messo in allarme, contestando la brutta abitudine di queste ‘chiamate dirette a nominative dei giornalisti’. Essì perché  gli elenchi dei beneficiati e relativi compensi, ad onta di quanto prevede la normativa in vigore a tutela della trasparenza, non sono stati pubblicati da nessuna parte, tanto meno su alcun sito regionale. E così Sala non c’è stato troppo a pensare e – a fine settembre – ha depositato una interrogazione “a risposta scritta” al Presidente del Consiglio Regionale Introna. Per sapere, si legge, <<…chi sono i beneficiari finali di queste ingenti risorse pubbliche>>,  impegnate sul bilancio dell’assessorato all’Agricoltura della regione Puglia, come questi beneficiari <>  e <>. Ma finora da via Capruzzi nessuna risposta –non ci voleva molto a prevederlo….- nonostante proprio su questo argomento sarebbero statti avviati contenziosi con gli organi di controllo dell’Unione Europea, non essendo stata riconosciuta una buona percentuale di spesa dallo stesso ente regionale.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 22 Ottobre 2014

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