In giro per la città, in mezzo al traffico: scusi, ha visto un vigile?
I vigili baresi dovrebbero essere molti di più, soprattutto in mezzo al traffico, ma un po’ per carenza strutturale, un po’ più per la organizzazione claudicante del lavoro, sono sempre pochi a controllare la viabilità cittadina. In realtà la forza organica della Polizia Municipale della Città capoluogo può contare su circa 550 unità tra agenti, ufficiali e sottufficiali, ma soltanto 270, poco più di metà, non stanno comodamente seduti dietro alle scrivanie, impegnati invece in servizi di piantonamento e segreteria, sicuramente secondaria rispetto alle priorità della circolazione e della sicurezza cittadina. Quindi, sarà anche vero, come ripeteva sempre più spesso l’assessore al ramo Emanuele Martinelli che occorreva rimpinguarli, gli organici, ma è altrettanto vero che quelli in servizio sono organizzati male. Molto male, lasciando troppi vigili perdersi quotidianamente nelle pieghe di servizi che potrebbero essere svolti da impiegati e funzionari amministrativi. Entriamo nei dettaglia. Tra Affari Generali e servizi nelle ex circoscrizioni ci sono almeno un centinaio di vigili che, pur possedendo il profilo e lo stipendio di poliziotto municipale con relative indennità, svolgono tutt’altre mansioni e funzioni, comodamente seduti dietro alle scrivanie di segreterie e uffici vari: un vero spreco di personale. Per esempio, c’è lo strano caso dei vigili ‘inabili’, una qualche decina che, svolgendo appunto mansioni amministrative, conservano ancora il profilo di vigile urbano quando, invece, si potrebbe mutarlo in impiegati. Aprendo, così, le porte del Comando di Japigia a nuove assunzioni, come voleva Martinelli, ma razionalizzando. Insomma, visto che dopodomani cominciano le prove scritte per assumere una dozzina di nuovi poliziotti municipali, al Comune di Bari, speriamo che inforchino motociclette e divise, senza finire pure loro imboscati in qualche altro servizio di supporto, per non dire inutile. Tra i casi singolari che ogni tanto tornano nelle lamentele di chi, ogni santo giorno, deve dirigere il traffico caotico di Bari, c’è l’altro stranissimo caso dei vigili prestati ai servizi dei gruppi consiliari, al Palazzo di Città, qualcuno addirittura da oltre dieci anni. Sono quattro o cinque sparsi tra l’ex Gruppo Emiliano per Bari, Sel e altri di centrosinistra, mentre c’è una normativa regionale che vieta ai vigili urbani di svolgere servizi amministrativi e sicuramente non attinenti al profilo di poliziotto municipale. Certo, i compiti dei nostri vigili, specie in una Città Metropolitana, sono aumentati, per cui ci sono gruppi per le funzioni annonarie, di Polizia Giudiziaria, Tributaria e di pronto intervento, notturno e in sala operativa. Ma ci sarebbe, per esempio, da tenere d’occhio servizi di sicurezza pubblica come in particolari aree della Città, vedi piazza Umberto e dintorni dove c’è una sola pattuglia di vigili che, però, sparisce quando calano le prime ombre e termina l’ultimo turno. E allora, scusate, dove sono i duecento e passa vigili urbani, persi, come detto, fra servizi di piantonamento, notifiche, approvvigionamento ed economato e chi più ne ha più ne metta? Tanti, anzi troppi i caschi bianchi tolti dalla strada, divisi tra segreterie, anagrafe, referenti informatici, relazioni col cittadino, fallimentare, ufficio posta, conti correnti, decreti e contenzioso. Eppoi ancora altri servizi singolari o tutti da scoprire, come un gommone di ‘salvataggio a mare’ (S.A.M.) cui sono distaccati fissi un paio di vigili, ogni giorno, serviti a quanto pare anche per scopi privati e un gruppo di vigili-rambo ai quali – per adesso – sono state rifornite soltanto speciali e costose divise mimetiche. Ma tra i coni d’ombra che nessuno si decide a schiarire al Comando di Japigia c’era anche la storia dell’autofficina a disposizione delle auto della Polizia Municipale che si troverebbe, pensate un po’, a quaranta chilometri di distanza dalla Città. Insomma, se un’auto dei vigili urbani di Bari si guasta ed ha bisogno di una riparazione, deve recarsi presso un’officina di Polignano a Mare. Possibile? Roba da non credere…
Francesco De Martino
Pubblicato il 21 Aprile 2015