Cronaca

In lista soprattutto “amici e parenti” per essere più contenti

Il termine di presentazione delle liste per le politiche del 24 e 25 febbraio scade il prossimo lunedì, ma i partiti anche in Puglia, salvo qualche eccezione, pare non abbiano ancora completato il quadro dei nomi da candidare alla Camera e al Senato. Infatti, se i giochi sono ormai fatti per Pd e Sel, dove la quadratura del cerchio è stata trovata precedentemente, in parte con il gioco delle primarie, non può dirsi altrettanto per gli altri partiti che sono tutt’ora alle prese  con l’individuazione dei nomi da proporre, per completare l’elenco dei candidati, ma sono impegnati soprattutto con il problema del posizionamento in lista dei nomi di coloro che vorrebbero fossero eletti di sicuro in Parlamento. E la sicurezza, con il ”Porcelum” per i partiti che avranno i numeri per ottenere i seggi, è data soltanto dalla posizione nella lista. La posizione nell’elenco dei candidati, quindi, è molto importante ai fini della possibile elezione. E, come è noto, tale possibilità varia non soltanto in funzione dell’ordine delle candidature, ma varia anche da partito a partito, poiché una lista, che secondo le previsioni potrebbe prendere più seggi, offre più possibilità anche ai candidati non presenti nei primi posti dell’elenco. In Puglia, questa volta, i problemi maggiori per la quadratura delle liste pare che riguardano il partito di Berlusconi, il Pdl, che sempre secondo le previsioni non è più nelle condizioni di poter riconfermare, sia alla Camera che al Senato, un numero di seggi pari a quello del 2008, quando riuscì ad esprimere complessivamente ben 36 parlamentari, di cui 12 a Palazzo Madama e 24 in quello di piazza Colonna. Alla prevista riduzione di seggi sicuri, questa volta il Cavaliere di Arcore anche nella nostra regione vuole un rinnovamento quasi totale nell’elenco dei candidati da proporre ai pugliesi nella lista del Pdl, sia per la Camera che per il Senato. Infatti, molti dei parlamentari berlusconiani uscenti non dovrebbero essere più ripresentati ed al loro posto dovrebbero comparire, in posizione più o meno sicura per l’elezione, nomi e volti di esponenti politici locali che, pur non essendo del tutto nuovi alla politica, dovrebbero però avere sul territorio un ampio seguito elettorale. In questa logica dovrebbero trovare un posto quasi sicuro per l’elezione nella lista del Pdl della Camera, o Senato, il consigliere regionale foggiano Lucio Tarquinio, il martinese Gianfranco Chiarelli ed il barese Massimo Cassano, che alle regionali del 2010 sono risultati, nei rispettivi collegi elettorali, tra i candidati più suffragati del partito di Berlusconi. Ma un posto sicuro dovrebbe trovarlo pure il consigliere regionale salentino Rocco Palese che, oltre ad essere da sempre uno degli uomini più fidati do Raffaele Fitto, è anche imparentato con l’ex ministro di Maglie. Tra gli uscenti del Pdl che dovrebbero essere ripresentati, in deroga ai criteri stabiliti da Berlusconi per la composizione delle liste, dovrebbero esserci il molfettese Antonio Azzolini, il nocese Donato Bruno ed il sipontino Antonio Leone, anche se per questi ultimi due nomi la deroga potrebbe essere meno probabile in quanto, pur essendo entrambi pugliesi, vivono da tempo a Roma e, quindi, sul territorio non sono organizzati con un proprio seguito elettorale in grado di mobilitarsi per la campagna elettorale. In ogni caso, se Bruno e Leone fossero ricandidati in Puglia, è molto probabile che otterrebbe la deroga alla candidatura anche il biscegliese Francesco Amoruso, che comunque è stato sempre presente sul suo territorio di riferimento ed, inoltre, è il coordinatore pugliese del Pdl. Ad avere problemi nella definizione dei candidati da far eleggere con sicurezza in Puglia non è però solo il centrodestra, ma lo stesso problema, in misura sia pur minore, pare che lo abbiano anche le liste del terzo polo, ossia quelle che vorrebbero la conferma a premier di Mario Monti. In particolare l’Udc di Pierferdinando Casini che, nel 2008 in Puglia, alla Camera riuscì ad ottenere quattro rappresentanti. Un risultato che questa volta dovrebbe essere difficile da ottenere, se si considera che l’Udc in Terra di Bari, in quella di Taranto e nella Bat è un partito praticamente allo sbando. Nella roccaforte foggiana, invece, l’uscita dal partito del gruppo che fa capo all’ex deputato Franco Di Giuseppe ed al consigliere regionale Gianicola De Leonardis, ha ridimensionato notevolmente lo zoccolo duro centrista che votava lo scudocrociato guidato da Angelo Cera. D’altronde Casini in Puglia non ha parenti o affini da far eleggersi eleggere in Parlamento. Al più potrebbe avere il “desiderio” per qualche amico da voler sistemare in Parlamento, forse per una sua debolezza personale. Ma questa sarebbe tutta un’altra storia.                             

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 18 Gennaio 2013

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