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In piazza contro gli sfratti: “E’ ancora emergenza abitativa”

Emergenza abitativa a livelli record e l’incubo di migliaia di sfratti all’orizzonte soprattutto del capoluogo pugliese, in un contesto ulteriormente depresso dalla crisi sanitaria degli ultimi due anni e da ultimo dall’incubo della guerra alle porte dell’Europa: sono tra i motivi della manifestazione organizzata questa mattina, martedì 15 marzo, a partire dalle dieci, nell’area antistante il Palazzo dell’Economia, da Cgil Cisl Uil Bari e dai sindacati degli inquilini Sunia Sicet e Uniat provinciali. L’iniziativa si inserisce in un percorso di mobilitazione su scala nazionale che si concluderà il prossimo 22 marzo con un presidio nazionale davanti la sede del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili. Nel frattempo associazioni di categoria, addetti ai lavori e organizzazioni sindacali su un punto concordano: nella nostra regione la recrudescenza degli sfratti colpirà in maniera virale. Forse peggio del Coronavirus. E così si tenta nuovamente di trovare vie alternative per evitare il peggio a migliaia di famiglie, lambiccandosi sulle possibili soluzioni all’emergenza abitativa. Ad esempio, attraverso la trattenuta ‘Gescal’, è stata sancita una riforma decennale a favore degli inquilini più bisognosi. La Puglia è tra le prime cinque regioni in Italia per numero di sfratti, secondo l’Ufficio statistica del Ministero degli Interni, dopo Lombardia, Lazio, Campania e Piemonte. Gli ultimi dati disponibili prima della pandemia contano in circa 6.900 gli sfratti esecutivi, a fronte di una richiesta di sostegno al canone di locazione delle famiglie ai Comuni pari a circa 50 mila domande. E finora, quel che è peggio, appare quasi completamente disattesa quella che avrebbe dovuto essere priorità del Governo e delle Regioni e cioè la realizzazione di un Piano nazionale di nuovi alloggi sociali per rispondere alle difficoltà delle categorie più fragili della nostra società. Tutto questo insieme a un robusto finanziamento del Fondo Affitti senza dimenticare l’introduzione fiscale della detrazione del canone di locazione. Insomma, come avevano già proposto un paio di anni fa le associazioni di categoria maggiormente rappresentative degli inquilini, si doveva almeno provare a ricalcare e proporre un Piano Casa simile a quello stabilito negli anni Settanta. Con il ‘sit/in’ odierno, dunque, bisognerà prendere atto che è sempre più emergenza abitativa in Puglia con tante, troppe famiglie a rischio sfratto, soprattutto nella città capoluogo della regione, come detto. L’osservatorio sull’emergenza abitativa in Puglia ci consegna da tempo quadri a tinte fosche per cui cresce il disagio abitativo, senza intravedere interventi a favore dello stato di precarietà delle famiglie. Tutto ciò aggravato – sempre secondo i sindacati – dal silenzio assordante dell’Esecutivo giallo-verde sulle politiche abitative pubbliche. In Puglia gli sfratti ad oggi raggiungono la quota del 90% solo per morosità incolpevole, cioè l’impossibilità dell’affittuario di pagare il canone a causa della riduzione della capacità reddituale. (fradema)


Pubblicato il 15 Marzo 2022

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