In piazza i dipendenti della Fiera, tra paura, amarezza e sgomento….
Oggi i dipendenti della Fiera del Levante torneranno a manifestare davanti ai cancelli per capire il futuro che li attende, ma soprattutto per spingere i soci ed enti fondatori ad adottare i provvedimenti adeguati al momento nero che attraversa l’Ente. Giorni difficili per un Ente sul piede di guerra, con una situazione economica che presenta probabili dimissioni del Presidente Ugo Patroni-Griffi e possibile dichiarazione di esuberi. Le istituzioni, le stesse che nominano i vertici, che approvano i bilanci, che dovrebbero vigilare e che da anni banchettano con questa realtà che rappresenta la vetrina della Puglia nel Mediterraneo, latitano. “”L’amarezza che pervade il mio cuore in queste ore è dovuta alla consapevolezza di essere stati condannati ad una morte infamante senza averne colpa alcuna, qualcuno oggi ci dichiara colpevoli di non aver fermato il meccanismo prima del crollo, la vittima viene condannata con l’accusa di non essere stata capace di bloccare la mano del suo carnefice! Ennesimo controsenso della vita. La realtà è che una parte marcia di quelli amministratori del bene pubblico ha subdorato l’affare e, per poter acquisire la Fiera a quattro soldi, ha bisogno di svalutarla, depauperarla, ridurre i costi, lasciando al pubblico i debiti ed acquisendo i profitti. Spero che le poche persone oneste che fra mille difficoltà rimangono al potere non abbandonino la Caravella nelle mani dei pirati. Nichi Vendola, Michele Emiliano, Francesco Schittulli, Sandro Ambrosi, non macchiatevi della responsabilità di aver permesso questo misfatto””, sono le parole di una dipendente che vede a tinte sempre piu’ fosche il suo futuro. La caravella-Fiera, però, non è ancora affondata, ma i dipendenti tremano all’idea che il loro posto di lavoro sia affidato alla possibilità di traslocare in qualche azienda comunale, regionale o provinciale, specie dopo che anche la Camera di Commercio, altro ente fondatore, ha fatto capire che di personale nuovo da sistemare non se ne parla nemmeno. In realtà il personale della Fiera s’è riunito l’altro giorno per discutere di problemi che nessuno avrebbe voluto affrontare e che nessuno avrebbe pensato di affrontare fino a un paio di anni fa, quando si continuava ad assumere ‘stagiste’ a contratto o della Fiera Servizi come niente fosse, senza mancare alle Fiere di Francoforte o Tirana senza sapere che il debito si stava ingrossando a dismisura. Intanto la Finanza continua il suo lavoro seppur elaborato, le denunce alla Corte dei Conti sono partite –come ha confermato anche il presidente attuale- e gli Enti Fondatori a piccoli passi e con il contagocce cercano di provvedere a fare la loro parte: sostenere l’Ente Fiera affinché si possa garantire la continuità del lavoro e lo stipendio dei sessantasette dipendenti. Stamane a mezzogiorno si riunisce il Consiglio Generale della Fiera per discutere ancora delle soluzioni al vaglio in tema di personale. Non a caso in questi giorni si stanno tentando tutte le strade possibili per chiudere vertenze di lavoro. Vertenze che potevano essere chiuse molto tempo prima. Invece negli anni si è voluto perdere tempo giocando al rimpallo o a mosca cieca o al gioco delle tre scimmiette. Infatti, c’è un dipendente che sta aspettando ancora la riassunzione nonostante la sentenza della Corte d’Appello di Bari sia passata in giudicato. Il problema è che le sentenze e gli ordini dei Giudici vanno rispettati senza aggirare l’ostacolo e tirando fuori dal cilindro colombe o conigli. Insomma, e’ giunto il momento di rimboccarsi le maniche, evitando che non sia solo l’ufficio legale della Fiera a lavorare di più rispetto ad altri uffici vista la mole di vertenze in corso. Si dia quindi seguito agli ordini delle sentenze in maniera precisa e senza più alcun sotterfugio, cominciando a riportare innanzitutto sul sito della Fiera del Levante, nell’elenco dipendenti, dettagli precisi e non vaghi. Ma come si fa ad andare avanti se i capannoni cadono a pezzi e la Fiera a settembre è ancora un punto interrogativo grande così? Non si può pubblicizzare una Fiera del Levante che non può risarcire i danni subiti dai lavoratori dicendo che si è raschiato il fondo del barile e non c’è più danaro. Una Fiera che non rispetta una sentenza passata in giudicato perché non ha danaro, non potrebbe in teoria nemmeno programmare il reclutamento ‘on line’ di 200 unità per la Campionaria di settembre. Sicuramente non si può addossare su un unico lavoratore la cattiva amministrazione dell’Ente e dirgli che l’Ente è a rischio di liquidazione, motivo per cui non può dar corso all’ordine del Giudice. Perché non si è provveduto prima quando la Fiera navigava a vele spiegate, invece di assumere altro personale? Non si può non parlare del passato, poiché il lavoratore è il passato dell’Ente. E’ vero che la Fiera del Levante è la porta dell’Oriente, ma anche se è difficile ammetterlo, quella porta si è chiusa da tempo…..
Antonio De Luigi
Pubblicato il 11 Aprile 2014