Cronaca

In piazza trenta lavoratori addetti ai bagagli all’Aeroporto “Karol Wojtyla”

Ancora in fibrillazione una trentina di lavoratori della “Cascina Global Service” addetti a pulizia, carico/scarico bagagli e merci all’aeroporto di Bari-Palese, in rotta di collisione anche con la società datrice di lavoro a seguito della riduzione drastica del monte ore di lavoro. Nel mirino dei loro rappresentanti sindacali, che stamane tornano a manifestare nello scalo barese, il contratto di solidarietà che ha provocato tagli e decurtazioni, come detto, provocando adesso l’ultima levata di scudi dell’Unione Generale del Lavoro-Federazione Igiene Ambientale Puglia all’interno dell’Aeroporto di Palese. Nel mirino, dunque, il comportamento della società privata, ma anche dell’attuale dirigenza della Società “Aeroporti di Puglia” che continua ad ignorare la vertenza, rimpallando la responsabilità ai datori di lavoro. Lavoratori di “ultima serie “, ribattono i sindacalisti Ugl, da oltre quindici anni presenti all’interno dell’aeroporto di Palese, che svolgono l’attività lavorativa a stretto contatto con i dipendenti di “Aeroporti di Puglia” e ricevono disposizioni dagli stessi responsabili della Società di gestione. <>, lamentano ancora i rappresentanti ‘ugiellini’. Insomma, come è possibile tutto ciò, se AdP registra un traffico passeggeri  sempre in aumento, soggetto di proprietà regionale che dovrebbe garantire condizioni sociali/lavorative di ampio respiro? << E in ultimo: come è possibile che la Regione Puglia e primo fra tutti il Presidente Vendola non intervenga, troppo impegnato a far campagna elettorale, dimenticando che “Aeroporti di Puglia” è una società partecipata della Regione?>>, rilancia e s’impunta Antonio Testini, segretario aziendale dell’Ugl, preparando la mobilitazione odierna (a partire dalle dieci e fino alle quattro del pomeriggio) dei lavoratori. Almeno fino a quando non si farà chiarezza sulle condizioni lavorative dei lavoratori oggi dipendenti della Società “La Cascina”. Dunque, tace l’Ente regionale, maggiore e quasi unico azionista della società che gestisce gli scali pugliesi, chiamata in causa allo scopo di ripristinare orari e buste paga dei lavoratori presenti su Bari e Brindisi, impegnati perfino nel riordino e assistenza ai vettori.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 15 Ottobre 2014

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