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In provincia di Bari il centrosinistra si prende quasi tutto

 

Il ballottaggio nei 6 Comuni del barese che il 26 e 27 maggio scorso non erano riusciti ad eleggere il sindaco al primo turno è stato una vera e propria debacle per il centrodestra. Infatti, nel secondo turno il centrosinistra avrebbe fatto, come suole dirsi, cappotto nei centri della provincia di Bari interessati dal voto di ieri e domenica scorsa, se non ci fosse stato il risultato di Valenzano, dove a Primo cittadino è stato eletto il consigliere provinciale del Mpa (Movimento per le autonomie) Antonio Lomoro (53,3%), sostenuto dalla Lista Schittulli e da altre civiche, che al ballottaggio ha sconfitto il candidato sindaco del centrosinistra, il commercialista Antonio Denicolò (46,7%) del Sel. Negli altri 5 Comuni del barese i candidati sindaci del centrodestra sono stati nettamente sconfitti anche dove erano favoriti, come Corato, Molfetta e Modugno, perché dal primo turno erano usciti con un forte vantaggio sul candidato classificatosi secondo. Ma vediamo nei dettagli i risultati del secondo turno in Terra di Bari e nella Bat. Le sconfitte più eclatanti per il centrodestra nel barese sono sicuramente quelle Corato e Molfetta, in precedenza entrambi guidati da sindaci di centrodestra, rispettivamente Luigi Perrone ed Antonio Azzollini, eletti lo scorso febbraio al Senato nella lista del Pdl. Al primo turno i candidati sindaci del centrodestra, sia a Corato che a Molfetta, avevano mancato  l’elezione, attestandosi di poco sotto il 50% dei consensi, ma con un forte margine di vantaggio sui rispettivi concorrenti del ballottaggio. A Corato, in particolare, le liste del centrodestra, avendo ottenuto più del 50% dei voti, al primo turno hanno conquistato la maggioranza dei seggi in consiglio. Ora, però, essendo stato eletto sindaco Renato Bucci (55,7%) del centrosinistra, al Comune di Corato si verificherà il cosiddetto caso dell’anatra zoppa. Vale a dire una maggioranza consigliare di segno opposto a quella del sindaco. Infatti, il candidato sindaco del centrodestra, Franco Caputo, indicato dal senatore Perrone, al secondo turno si è fermato al 44,3%. A Molfetta nel ballottaggio la poltrona di Primo cittadino è stata conquistata da Paola Natalicchio (54,8%), candidata di Sel e Rifondazione comunista, che ha sconfitto il favorito Ninni Camporeale (45,2%), consigliere regionale del Pdl, nonché presidente uscente del consiglio comunale, voluto dal senatore Azzollini per la corsa a primo cittadino. Un’altra clamorosa sconfitta il centrodestra l’ha registrata a Noci, dove il proprio candidato sindaco, Morea Stanislao, in vantaggio al primo turno, è stato superato al ballottaggio dal candidato di Pd ed Udc, il centrista Domenico Nisi (57%), che però in Aula si troverà una situazione analoga a quella di Corato, poiché le liste del centrodestra hanno riportato più del 50% dei voti e, quindi, avranno comunque la maggioranza in consiglio. A Modugno il centrodestra neppure questa volta è riuscito a conquistare la poltrona più alta di Palazzo Santacroce, nonostante il proprio candidato sindaco, Saverio Fragassi, al primo turno aveva riportato un largo margine di vantaggio sul secondo classificato, l’ex-magistrato Nicola Magrone, sostenuto da alcune civiche e da frange della sinistra. Infatti, al ballottaggio Magrone ha ribaltato le posizioni, attestandosi al 53,7% contro il 46,3% conseguito da Fragassi. Anche ad Acquaviva delle Fonti, come a Modugno, il centrodestra alla vigilia del voto, secondo pronostici, era favorito perché il consiglio uscente, a maggioranza di centrosinistra, si era sciolto in anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato. Nei due centri della Bat interessati dal voto delle recenti amministrative, Barletta e Bisceglie, il ballottaggio vede vincenti in entrambi questi Comuni i candidati sostenuti dal centrosinistra. E cioè, Pasquale Cascella (Pd) con il 62,8% a Barletta, dove il predecessore Maffei, sempre di centrosinistra, si era dimesso, facendo cadere in anticipo il consiglio comunale, per contrasti interni alla maggioranza, mentre a Bisceglie il sindaco decaduto, il centrista Francesco Spina che, a dicembre scorso, era stato sfiduciato dalla  maggioranza di centrodestra, dopo la sua adesione alla Lista civica di Monti, è stato ora rieletto con il sostengo della sinistra con il 61,3% dei consensi, in contrapposizione al suo ex-vice, Giovanni Casella (Pdl), sostenuto dal centrodestra. In queste amministrative l’eclatante successo, al ballottaggio, dei candidati sostenuti dal centrosinistra anche nel barese è verosimilmente dovuto al  calo di votanti che, come di consuetudine, si registra al secondo turno. Un calo che questa volta è stato addirittura superiore alle previsioni, risultando di oltre il 13% in meno rispetto alla partecipazione del primo turno. Infatti, in alcuni casi gli elettori del secondo turno sono stati financo inferiori al 50% degli aventi diritto. Risultato, questo,  frutto probabilmente di una legge elettorale, quella dell’elezione diretta del sindaco, in vigore da vent’anni, che ora però sembra aver stancato gli elettori e mostra non pochi limiti e contraddizioni, per cui, passati gli entusiasmi dei primi anni dall’entrata in vigore, non sembra più rispondente alle aspettative della gente, che man mano che passa il tempo diserta sempre di più le urne. Soprattutto al ballottaggio. Però, di questa anomalia nessuno ne parla e tutte le forze politiche continuano a far finta che il problema non esiste. Usque tandem…?  

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 11 Giugno 2013

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