Cronaca

In Puglia le liste d’attesa non sono solo quelle della Sanità

In Puglia le liste d’attesa non sono solo quelle della Sanità, dove i comuni cittadini che attendono fiduciosi una prestazione sanitaria sono alquanto numerosi, ma ci sono anche quelle della politica. Dove, però, coloro che sono in attesa si aspettano una nomina, o un incarico di peso, come “premio” per prestazioni già svolte. E, dopo la conclusione della campagna congressuale, in particolar modo, delle primarie del Pd, le liste d’attesa della politica alla Regione Puglia ed al Comune di Bari si solo alquanto infoltite. Infatti, secondo qualche bene informato della politica nostrana, in via Capruzzi il governatore Michele Emiliano sta sondando la strada di un mini rimpasto di giunta, per venire a capo del “tagliando” da fare all’esecutivo e necessitato dai nuovi equilibri politici dettati dall’esito delle primarie del 30 Aprile scorso in casa Pd. E, più in generale, in seno alla maggioranza stessa. Emiliano – sempre secondo lo stesso bene informato –  vorrebbe premiare chi lo ha sostenuto nella recente sfida con Matteo Renzi ed Andrea Orlando e punire soprattutto i disertori di area renziana (come il segretario del Pd pugliese Marco Lacarra), che pur dovendo quasi tutto a lui per la posizione politica in cui si trovano e pur avendo, per necessità e convenienza, concordato determinati allineamenti nel partito, alla fine hanno forse creduto che il presidente della Regione potesse essere asfaltato nella sfida congressuale dall’ex premier Renzi financo in Puglia. Per cui, in ultimo, si sono ringalluzziti nella ricerca di voti a favore dell’ex premier, e quindi contro Emiliano, al punto da dimenticare non solo i benefici politici di cui avevano goduto all’ombra dello stesso Emiliano sin dal tempo in cui quest’ultimo è stato sindaco di Bari, ma anche del possibile e forse violato “patto segreto” con lui concordato, per la campagna elettorale delle primarie in Puglia e, in particolare, a Bari e provincia.  Infatti, ancora a detta dei bene informati, in lista d’attesa per un posto nell’esecutivo regionale ci sono ben due presidenti di commissione, Filippo Caracciolo (Pd) ed Alfonsino Pisicchio (civica “Emiliano per la Puglia”), che alle recenti primarie del Pd sono stati entrambi degli importanti acchiappa voti per Emiliano rispettivamente nella Bat ed a Bari e provincia. Però, è possibile – sempre secondo i bene informati – che entrambi possano restare delusi dal rimpastino del governatore che potrebbe adottare invece una soluzione soft. Ossia la nomina del decimo assessore (ndr – di più, per legge, non può nominarne!), per colmare l’assenza in giunta di un rappresentante della provincia di Taranto, ed il rimescolamento di alcune deleghe, quali quelle al Personale, all’Ambiente ed all’Urbanistica, con l’aggiunta di qualche contentino in postazioni di sottogoverno da affidare a persone vicine ai consiglieri esclusi dall’ingresso in giunta. Infatti, tre poltroncine saranno disponibili a breve in “Puglia sviluppo”, la nota agenzia regionale per i finanziamenti alle imprese, che sta per cambiare l’assetto gestionale, passando dall’amministratore unico ad un consiglio di amministrazione con tre componenti di nomina politica. Ed in tal caso i “porta acqua” di Emiliano alle primarie dovranno accontentarsi di un nome da indicare al governatore, per occupare uno di questi  posti. Invece, per il decimo ed unico posto ancora libero come assessore, in pole position ci dovrebbe essere il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, il tarantino Michele Mazzarano, che nella battaglia delle primarie è stato un fervido sponsor di Emiliano nella provincia ionica. Però, se si verificassero tali ventilate ipotesi, vorrebbe forse dire che il presidente Emiliano ha deciso di lasciar fuori dalla giunta regionale la rappresentanza della componente renziana del Pd in Consiglio regionale e della quale il nome più accreditato, per fare l’assessore, sarebbe stato il presidente della IV Commissione, Donato Pentassuglia, che, essendo tarantino, avrebbe soddisfatto anche il criterio della rappresentanza territoriale ancora scoperta nella giunta. Ma sarà davvero così? Forse è prematuro affermarlo, in quanto è verosimile che Emiliano aspetti di vedere se il riconfermato segretario nazionale del Pd, Renzi, voglia effettivamente aprire ad una gestione collegiale del partito. E, quindi, conceda alle minoranze interne del partito che, per l’appunto, fanno capo ad Emiliano ed Orlando, di entrare in segreteria. Infatti, in tal caso, risulterebbe assai difficile per il governatore Emiliano privare l’area renziana del Pd pugliese di una rappresentante in giunta, che per la ragione innanzi riferita potrebbe essere proprio il tarantino Pentassuglia, a cui il governatore potrebbe scaricare la bollente delega della Sanità, oggi in capo allo stesso Emiliano, essendo stato Pentassuglia, tra l’altro, anche l’ultimo assessore della giunta Vendola con tale delega. Ma se accadesse ciò, vorrà dire anche che il Primo cittadino di Bari, il renziano Antonio Decaro, di conseguenza dovrà verosimilmente aprire le porte della sua giunta a qualche nome a sicura indicazione di Emiliano, ammesso che tra i presenti non ve ne siano già. Infatti, uno dei consiglieri comunali da tempo in lista d’attesa per l’ingresso in giunta è il capogruppo del Pd nell’aula “Dalfino”, Marco Bronzini, che a Palazzo di Città figura tra i fedelissimi del governatore pugliese. In definitiva, se tra Emiliano e Renzi non ci sarà più guerra, per i “vassalli” locali in lista d’attesa di entrambi, a breve ci sarà anche speranza per un posto “al sole”. Diversamente, se ne vedranno delle belle, perché anche in politica le liste d’attesa potrebbero seguire le interminabili sorti di quelle della Sanità pugliese.   

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 12 Maggio 2017

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