In Puglia occupati ai minimi storici da vent’anni a questa
Ora cifre, percentuali, dati e grafici fanno davvero spavento agli italici economisti, nonostante nei ministeri chi mantiene le leve del Governo si affanni a spargere ottimismo a tutto spiano. La conferma dell’ISTAT sull’ingresso dell’Italia in una fase di “recessione tecnica”, condizione ammessa dallo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è giunta l’atro ieri, e cioè proprio il giorno in cui i capi e capetti del Movimento 5 Stelle annunciavano una mobilitazione nazionale per spiegare agli italiani quali siano stati i risultati dei primi mesi di governo. Una coincidenza che non modifica la lettura di Luigi Di Maio che, dal palco dell’evento di Roma spiega: “I dati ISTAT di oggi testimoniano una cosa fondamentale, ossia che chi stava al governo prima di noi ci ha mentito. Loro non ci hanno mai portato fuori dalla crisi […] Questa crisi noi l’abbiamo ereditata e ci hanno raccontato per mesi che fosse finita. Ora i dati ISTAT certificano il fallimento di una intera classe politica”. E dalle nostre parti, come sta la salute dell’economia? “In Puglia l’edilizia sta vivendo una fase drammatica: i lavoratori iscritti nelle Casse edili sono meno di 30 mila, negli anni del boom, intorno al 2007, erano quasi il doppio. Siamo tornati ai livelli di 20 anni fa, del 1999, un vero dramma sociale che coinvolge decine di migliaia di famiglie, senza contare tutto l’indotto, visto che in media l’edilizia muove una trentina di settori”. Lo dichiara Antonio Delle Noci, segretario generale Filca-Cisl Puglia. “Tutto questo – aggiunge Delle Noci – accade nonostante i finanziamenti non manchino, ma tra lungaggini burocratiche, ritardi e aziende in difficoltà ci sono circa 50 opere incompiute con un fabbisogno stimato di 58 milioni di euro per il completamento dei lavori. Tra i cantieri bloccati o mai partiti cito la Strada Statale Maglie-Leuca, il raccordo ferroviario di Brindisi, il completamento della Lecce-Taranto, il nodo ferroviario di Bari, l’Alta Velocità sulla tratta Napoli-Bari, il collegamento Bari-Matera-Potenza-Salerno, per creare una sorta di bretella tra l’A14 e l’A3. Senza contare l’edilizia scolastica, la messa in sicurezza del territorio, la manutenzione delle infrastrutture. Il rilancio delle costruzioni – prosegue – sarà uno dei temi delle due mobilitazioni nazionali: quella di Cgil, Cisl, Uil del 9 febbraio, e quella dei sindacati di categoria Feneal, Filca, Fillea in programma il 15 marzo. In entrambe le occasioni porteremo le istanze che stiamo raccogliendo dai lavoratori nel corso delle tantissime assemblee nei cantieri e nelle aziende dei nostri settori, e in Puglia chiederemo incontri ai prefetti ed alle istituzioni. Lasciar morire un settore che rappresentava l’11,5% del Pil vuol dire rinunciare al rilancio dell’economia nazionale, non rendere moderno e sicuro il Paese, lasciare per strada decine di migliaia di lavoratori: noi non lo consentiremo”, conclude il segretario generale della Filca Puglia. (adl)
Pubblicato il 2 Febbraio 2019