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“In quel tugurio sul lungomare non ci sto altri due o tre anni, come vorrebbero loro….”

Giuseppe Marcato ieri era arrabbiato e berciava via cellulare: “mi hanno abbandonato tutti. E sapete che m’ha detto il nuovo sindaco di Bari Decaro e l’assessore al patrimonio Brandi? Che io là, nel tugurio sul lungomare, dovrei rimanerci per altri due o tre anni, almeno fino a quando non finiscono di costruire le nuove case popolari, a Carbonara. Ma vi sembra giusto? Non è possibile, non è giusto, venissero lui e gli altri politici come lui a starci là dentro, altri tre inverni. Martedì l’assessora nuova ai servizi sociali mi deve ricevere, mi deve sentire e deve decidere qualcosa, altrimenti io informo su internet Renzi e la Meloni, di quello che sto passando. Sono stato zitto per tutta la campagna elettorale, li ho lasciati in pace tutti prima e dopo le elezioni ma adesso basta. Devono starmi a sentire…>>. Insomma, il povero Marcato non vuole tornarci, nella catapecchia dietro ai capannoni dell’ex supermercato ‘Gs’ sul lungomare di Cagno Abbrescia verso San Giorgio, più solo e abbandonato che mai. E ora torna a sfogarsi, dopo che otto mesi fa era su tutte le tv locali grazie alla manifestazione organizzata dai pochi volontari che in silenzio lo stavano aiutando. Cinquant’anni e quattro figli, un maschio di ventiquattro e tre femmine, Giuseppe ha perso il lavoro da almeno quattro anni, non ha una casa da ancora più anni ed il suo momento di gloria, quando attorno al suo tugurio c’erano perfino i candidati sindaci Digeronimo e Di Paola, è passato troppo in fretta. Adesso, appunto, è di nuovo solo e senza troppe speranze di risolverli, i suoi problemi infiniti, visto che sono spariti daccapo sindaco, presidente circoscrizionale e assessori. E così continua a vivere in quella che qualcuno chiama casa: un immobile che definire fatiscente è davvero troppo. Tre stanze adattate a cucina, bagno e camera da letto, in compagnia di topi grossi come scoiattoli che ogni tanto Nicola, il figlio poco più che ventenne, rincorre e uccide a badilate. Non c’è luce perché Giuseppe non ha i soldi per pagare le bollette e lui non è un ‘occupante’ benvoluto, ammaliato e rispettato dagli amministratori municipali, come quelli dell’ex Rossani: a lui l’energia elettrica non la paga il Comune o la Regione vendoliana. L’acqua, invece, per fortuna gli arrivava di notte. Ora non sappiamo, eppure Marcato non è un rom o un clochard e lui in dormitorio o sotto le tende della Croce Rossa vicino alla Fiera non ci va: sarà pure un senza tetto, ma è anche un operaio specializzato ed ora che è rimasto daccapo privo di lavoro, è stato costretto anche a dare i cani che aveva, non potendoli più sfamare. E assieme ai suoi cani, ora sono spariti tutti, soprattutto chi aveva promesso di aiutarlo, ovviamente in campagna elettorale. E così ieri Giuseppe parlava al cellulare e s’arrabbiava, aspettando l’incontro al Comune con i nuovi assessori, martedì prossimo. Altrimenti….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 26 Settembre 2014

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