“In quest’epoca, servirebbe un maggiore richiamo ai valori cristiani”
Francesco Albore, Assessore al Commercio e alle Attività Economiche, animato da un forte spirito cristiano, sin da piccolo amava fare discorsi politici. Considera la famiglia il perno centrale della nostra società e la preghiera una grande necessità.
Quando e come è nata la sua passione per la vita politica?
Sin da ragazzo indossavo giacca e cravatta, mi piaceva fare discorsi politici. Già dalle scuole medie avevo questa propensione. Saranno stati gli effetti di una famiglia molto cristiana o anche la presenza di mio fratello nel partito della democrazia cristiana.
Come riesce a conciliare gli impegni lavorativi con la sua vita privata?
Il giorno della mia nomina è coinciso con le dimissioni in azienda. Prima ero responsabile commerciale di un’importante catena di supermercati e discount. Credo che, per dedicarsi interamente alla propria città, sia necessario molto tempo, quindi ora mi dedico completamente alla mia carriera politica.
Durante la sua carriera, c’è stato un momento in cui ha desiderato mollare tutto e andare via?
Ci sono sempre alti e bassi, ma la politica più che un lavoro, è una passione, anche adesso che sono chiamato ad una maggiore responsabilità. Ma se non dovessi più rivestire questo ruolo, tornerei tranquillamente al mio precedente lavoro.
Guardandosi indietro, pensa di aver lasciato qualcosa di importante per strada, per seguire la sua carriera?
Oltre le ore 20, non porto la politica a casa. Pranzo con i miei figli e mia moglie, dedicando del tempo alla mia famiglia. Ritengo che, la famiglia, sia l’anello più importante della società e quindi, dedicarsi ad essa significa anche dedicarsi alla società.
C’è un aneddoto curioso della sua vita?
Ricordo con un sorriso, quando da piccolo facevo già discorsi politici. Non ho mai considerato la politica un punto d’arrivo nella mia vita, eppure già da tenera età, i miei compagni mi chiamavano “l’onorevole Albore”.
Nei momenti di pausa lavorativa, a cosa si dedica? Cosa le piace fare?
Mi piace leggere, soprattutto libri di teologia. Ogni mattina vado a messa, credo che la preghiera sia la necessità più importante di cui avrebbero bisogno tutti, soprattutto in questo periodo.
Come è il suo rapporto con la vita?
La vita è un grande dono, che va rispettato. Anche se ci sono grandi difficoltà, bisogna essere consapevoli che la gioia che ne deriva è molto più grande delle difficoltà affrontate.
Pregi e difetti del suo lavoro.
Uno dei pregi, è che tutti ti riconoscono, quindi c’è prestigio. Un difetto è che bisogna essere sempre disponibili e questo, spesso, porta ad uno stress fisico e mentale.
Una triste verità e una bella bugia?
Una triste verità è che , nonostante il mio grande impegno, ho ottenuto poca soddisfazione professionale. Non sono diventato un grande manager come avrebbe voluto mia madre. Una bella bugia è che vorrei andare a confessarmi dicendo di non aver mai peccato.
Durante la sua carriera politica, avrà sicuramente ricevuto delle critiche, come ha reagito?
Per me le critiche sono un momento di riflessione e di maturazione, dunque sono importanti. Quelle che mi hanno fatto più male sono quelle basate sulla falsità e quindi, poco costruttive.
Secondo lei, il commercio a Bari come potrebbe risollevarsi? Quali sono le proposte e le iniziative che vorrebbe mettere in pratica?
Il commercio si risolleverebbe se guardassimo in faccia la realtà distintamente, cercando di vedere la fine della crisi. La nostra città è dotata di una grande capacità manageriale, di abnegazione al lavoro, di dedizione e di impegno e potrebbe fare grandi passi avanti. Unendo l’impegno delle grandi filiere commerciali ad una maggiore moralità e professionalità, sia nel pubblico che nel privato, si potrebbe uscire dalla crisi.
Cosa pensa del mondo politico? Di quello dietro le quinte …
Che la cattiva notizia fa notizia, la buona invece no. Inoltre credo che, ci sia del buono sia a destra che a sinistra e che ci sia del cattivo in entrambe le parti. Credo che ci siano uomini che sbagliano di più e uomini che sbagliano di meno, ma ciò che è realmente importante è imparare a non fare di tutta un’erba un fascio. In quest’epoca, servirebbe un maggiore richiamo ai valori cristiani.
Come è Francesco Albore in famiglia? Com’è il rapporto con i suoi figli?
E’ un rapporto agrodolce. Le nuove generazioni tendono a voler modificare il passato e la tradizione. Personalmente, sono molto permaloso ed anche un po’ antico in famiglia. Ho ancora una visione patriarcale, ma a volte credo che dovrei essere io a cambiare e non le mie figlie.
Cosa le dà maggiori soddisfazioni?
Quando mi sento a posto con la mia coscienza.
“Un’idea che non trova posto a sedere è capace di fare la rivoluzione”, quanto è d’accordo con quest’aforisma di Leo Longanesi?
Sono molto d’accordo con questo aforisma. Gesù Cristo è stato il più grande rivoluzionario della storia, perché con l’amore è riuscito a sconfiggere il male e la guerra. E oggi, 2011 anni dopo, la sua idea è ancora eterna.
Nicole Cascione
Pubblicato il 27 Novembre 2011