Cronaca

In rivolta i formatori dei centri dell’impiego, da cinque mesi senza stipendio

Dal 1° luglio sono praticamente senza stipendio e senza alcuna garanzia occupazionale per il proprio futuro i formatori, risorsa nascosta, pochissimo tutelata e da sempre ignorata da politici e governanti della Regione Puglia. Che pure continuano ad offrire da oltre quindici anni ai cittadini pugliesi i servizi di politica attiva del lavoro all’interno dei Centri per l’impiego, oggi oltre duecento, dipendenti degli Enti di Formazione Professionale, impegnati dal lontano 2002 all’interno dei Centri per l’impiego prima delle ex province e poi della Regione Puglia, in convenzione appunto prima con gli enti locali e ora direttamente con l’Ente governato da Michele Emiliano. Lavoratori privi di tutele che vivono l’ennesima stagione di difficoltà economica e di mortificazione della loro dignità a causa dei problemi che la Regione incontra nelle procedure amministrativo/gestionali e nella erogazione degli stipendi attraverso la stipula della convenzione con gli Enti di Formazione Professionale. Ultima proroga? Precisamente dal 1 luglio 2018 al 31 dicembre 2018, come hanno fatto sapere pochi giorni fa i sindacati che hanno proclamato lo stato di agitazione dell’intera categoria, in Puglia. Fatto sta che, nonostante le rassicurazioni politiche dell’Assessore pugliese Sebastiano Leo, non si intravede ancora una situazione definita che porti tranquillità ai lavoratori e non paralizzi le attività dei Centri per l’Impiego.  A questo si aggiunge l’incertezza lavorativa, che si protrarrà almeno fino a dicembre prossimo eppoi, naturalmente, a partire dal 1 gennaio 2019. E così da giorni va in scena l’ennesimo scaricabarile da parte dell’amministrazione Emiliano nei confronti del Governo nazionale. Il Governatore sta cercando infatti di scaricare le responsabilità della sua Giunta tutta la situazione dei circa 280 formatori professionali pugliesi impiegati nei Centri per l’Impiego che rischiano di perdere il lavoro. “”Evidentemente lui e l’assessore Leo hanno dimenticato che questa situazione è dovuta alla  bocciatura dei nostri emendamenti che cercavano di salvaguardare i formatori professionali  tenendoli all’interno della istituenda Agenzia regionale politiche attive per il Lavoro. Per fortuna sia noi che i lavoratori abbiamo un’ottima memoria”, spiega il consigliere 5 Stelle Gianluca Bozzetti, che proprio ieri ha chiesto a Emiliano di mantenere gli impegni presi in Consiglio per incrementare il personale dei Centri per l’Impiego pugliesi. “Sia in Commissione che in Consiglio  –  ha continuato Bozzetti – durante la discussione sull’Arpal, l’assessore Leo, dopo aver bocciato le nostre proposte, s’era impegnato a lavorare per un nuovo bando per circa 200 unità a sostegno delle funzioni dei CPI utilizzando, tra l’altro, una graduatoria a punteggio che tenesse in considerazione la maggiore esperienza maturata dai formatori che avevano già lavorato nei Centri per l’Impiego. Ad oggi però niente è stato fatto ed anzi, ad aggravare una situazione di per sé già critica, sono arrivati i  ritardi nei pagamenti che in molti casi superano i 4 mesi di arretrato. Invece di continuare a scaricare le proprie responsabilità e inefficienze su futuri provvedimenti governativi –  ha alzato la voce Bozzetti  – Emiliano e Leo potrebbero spiegare chi si occuperà dal prossime mese di gennaio di tirocini, orientamento, formazione o del rilascio dei vari ‘Patti di Servizio’ e di tutte le altre funzioni e competenze svolte dai Formatori professionali nei cpi”. Chissà se per una volta in questa legislatura la Regione sia in grado di assolvere ai propri doveri, innanzitutto pagando gli arretrati e poi, se non fosse in grado di mantenere le promesse fatte, prorogando i termini di scadenza per i formatori professionali pugliesi. E’ davvero chiedere troppo a ciò che resta della maggioranza di centrosinistra in via Capruzzi?

Francesco De Martino


Pubblicato il 9 Novembre 2018

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