Cronaca

In rivolta i residenti: “Via i rom”. E devono ancora arrivare i migranti…

 

Quanti sono nessuno lo sa con precisione anche se, perlomeno i più piccoli, spesso frequentano scuole e asili comunali, mentre gli adulti in molti casi lavorano in cooperative sociali e comunque i ‘rom’ a Bari rappresentano un problema talvolta sottovalutato. Certo, anche se i loro campi a Bari sono stati riconosciuti, censiti e annessi (se così si può dire) come il campo nomadi di Japigia vicino al canalone, c’è sempre chi non sopporta vederli mendicare e biascicare le loro invettive, specie se si concentrano a ridosso delle periferie in aree che diventano concentrato di microciminalità e degrado, sporcizia e disordine. Pare proprio il caso del campo abusivo ormai stabilitosi in largo Pacha, al quartiere Marconi, dove peraltro lo stesso Comune di Bari vorrebbe piantare casette prefabbricate per ospitare i circa cento migranti che -proprio in questi giorni – stanno sloggiando dai capannoni ex Set, al Libertà. Sulla questione è tornato il comitato cittadino con lo slogan “Via i ROM da Largo Pacha!” Dunque, ricapitoliamo: al quartiere Marconi a Bari, non lontano da quella che doveva essere la Cittadella dello Sport per la precedente amministrazione Emiliano, da qualche mese ormai, i ‘Rom’ sono diventati padroni di Largo Pacha. Un piccolo spiazzale, di competenza comunale, presente alle spalle delle Piscine Comunali, per essere precisi. La comunità lì vive indisturbata, sotto gli occhi di cittadini, turisti e forze dell’ordine che quotidianamente passano senza muovere un dito. Eppure lo spettacolo non è proprio edificante: panni stesi su fili legati ai pali della luce, roulotte che occupano la zona adibita a parcheggio di Largo Pacha, cumuli di rifiuti e immondizia ovunque, condizioni igienico-sanitarie inadeguate. “Durante il mio mandato da Presidente dell’ottava Circoscrizione  – spiega Dino Tartarino, oggi vicepresidente dell’associazione Sos Città – abbiamo già affrontato e risolto il problema degli insediamenti rom, all’epoca a ridosso del ponte di via Napoli con l’allora sindaco Michele Emiliano. E adesso purtroppo ci tocca constatare l’assoluta indifferenza oltre che incapacità di questa amministrazione, nel risolvere una situazione già ampiamente nota e denunciata nelle settimane passate”. Ma non è finita. “A noi si sono rivolti i numerosi cittadini residenti in quella zona, ma anche cittadini preoccupati della brutta immagine di Bari che offriamo ai numerosi turisti che utilizzano quella strada per raggiungere il porto, una brutta cartolina di una città ormai allo sbando totale”, osserva ancora il Presidente di Sos Città, Danilo Cancellaro. “La questione è molto delicata si sa, ma siamo fortemente convinti che con un intervento mirato si possa risolvere e sgomberare l’abusivo campo rom, così come fatto in passato, soprattutto perchè la tutela dell’ambiente, dell’igiene pubblica e della pubblica sicurezza, devono venire prima di qualsiasi altra cosa, elementi invece oggi fortemente compromessi. Ci auguriamo dunque che il Comune, di concerto con le forze dell’ordine, intervengano quanto prima per dare quel segnale forte e concreto tanto atteso e voluto dai cittadini baresi”, concludono filosoficamente i rappresentanti del comitato di quartiere. E così, nella zona periferica di Bari dove già c’è una tendopoli della Croce Rossa e un vecchio villaggio-ghetto, la miccia campi nomadi abusivi è stata innescata. Resta da vedere se sindaco e amministratori, oltre ad aver voltato la faccia dall’altra parte evitando molto accuratamente di parlarne a tempo debito nell’Aula Comunale, sapranno disinnescarla.

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 6 Aprile 2016

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