Cultura e Spettacoli

In vetrina a Canal Grande

Il raro fotogramma ritrae un piccolo piroscafo della Società Adriatica di Navigazione in servizio sulla tratta Trieste-Venezia-Bari-Pireo-Istanbul-Izmir. Se ce ne occupiamo è perché c’è un pezzo di Puglia nella storia di quella nave. Si chiamava Barletta… Costruita nei cantieri di Monfalcone nel 1931, la Barletta era una motonave mista adibita al trasporto di passeggeri (82) e merci (1230 t). Dopo aver svolto servizio in Adriatico fino al 1936, la Barletta venne requisita dalla Regia Marina e trasformata in incrociatore ausiliario allo scoppio della guerra di Spagna (nel corso della quale il 25 maggio dell’anno dopo, mentre era all’ormeggio a Maiorca, fu centrata da una bomba d’aereo che causò una decina di morti). Nel 1938, restituita alla Società armatrice, la Barletta riprese il servizio civile sulla stessa linea. Durò poco. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, fu di nuovo requisita dalla Regia Marina, riarmata e destinata alla scorta di convogli e alla posa di mine. Ebbe vita avventurosa : scansò siluri, eluse attacchi aerei, entrò in collisione (col Merano), soccorse naufraghi (dell’affondato Firenze), s’incagliò nel golfo di Salonicco… Dopo numerose missioni tutte brillantemente portate a termine, l’Armistizio colse la nave al sicuro nel porto della ‘sua’ città. Nonostante i gravi fatti di Barletta (la fucilazione da parte dei tedeschi in ritirata di una decina di civili innocenti), l’incrociatore ausiliario scampò ad una nuova requisizione. Ciò gli consentì di trovarsi nel porto di Bari nella tragica notte del 3 dicembre 1943, quando la Luftwaffe scatenò il suo devastante attacco. Pesantemente colpita, la Barletta andò a fondo insieme ad altre diciassette unità. Rimase così sino alla fine della guerra. Solo a guerra finita ci si interrogò sul suo destino : avviarla alla demolizione o al recupero? La Commissione Tecnica valutò il costo del recupero inferiore a quello della demolizione. Così, a maggio 1945 iniziarono le operazioni di recupero che, a causa della povertà dei mezzi impiegati, si protrassero sino a settembre del 1948. Rimessa a galla, trainata a Trieste e ricostruita, la Barletta tornò in servizio come motonave passeggeri l’anno dopo. Il primo viaggio (ancora lungo la rotta Trieste-Venezia-Bari-Pireo-Istanbul-Ismir) ebbe inizio il 1° ottobre 1949. Nel 1962 l’anziana motonave venne posta in disarmo nel porto di Trieste e smantellata l’anno successivo. La foto ritrae la motonave Barletta negli ultimi anni di attività (all’epoca le navi potevano attraversare impunemente il Canal Grande ; al momento tale transito è limitato – gli ambientalisti vorrebbero abolirlo –  sia per i danni strutturali agli edifici, che per gli squilibri causati al sistema lagunare dallo spostamento di enormi volumi d’acqua).

Italo Interesse

 


Pubblicato il 13 Maggio 2016

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