Primo Piano

In vista delle europee c’è la costituzione di un nuovo “terzo polo”?

In Puglia, più che un laboratorio politico potrebbe essere in corso uno di "fantapolitica"

Alla Regione Puglia il “laboratorio politico” più che tra centrosinistra, in particolare il Pd, ed M5S è verosimilmente all’interno dello stesso centrosinistra. Infatti, all’interno della coalizione che a settembre del 2020 ha rieletto Michele Emiliano a Presidente della Regione si sta lavorando per costituire una nuova aggregazione politica (all’interno della stessa maggioranza) che però abbia i connotati di una formazione autonoma e, quindi, ben distinta dal raggruppamento di forze satelliti del Pd che nel 2020 hanno consentito ad Emiliano di vincere le elezioni. Infatti, a detta di qualche bene informato, alcuni dei consiglieri vicini al governatore che, essendo espressioni di civiche (alle amministrative sostengono liste e candidature di sigle locali, ma che alle ultime europee e politiche spinti da Emiliano hanno sostenuto il Pd), ultimamente hanno cominciato a mostrare segni di insofferenza nei confronti del partito ora targato Elly Schlein, hanno cominciato ad attrezzarsi, sia per aver maggior peso all’interno della coalizione di maggioranza di cui sono parte, sia per avere un diverso ancoraggio nazionale a cui aggrapparsi per le prossime europee del 2024. Un approdo, quindi, che gli consentirebbe non solo di avere come riferimento una sigla nazionale diversa dal Pd di Schlein, ma anche dei rappresentanti parlamentari affini all’area elettorale da essi stessi rappresentata nell’aula barese di via Gentile. Ossia un’area elettorale marcatamente centrista, che possa ben rappresentare il nucleo di consiglieri regionali della maggioranza giallo-rossa della Regione Puglia che non intende essere più “soggiogato” dal Pd o eventualmente, a seguito di un possibile spostamento dell’asse politico di maggioranza, da altra sigla nazionale antitetica e concorrente, come potrebbe essere – ad esempio – il partito di Silvio Berlusconi. Perciò la scelta più opportuna potrebbe essere quella di collocarsi in un contenitore che sia espressione di una forza politica nazionale, ma intermedia ed autonoma dal punto di vista parlamentare. Ed in questo momento l’unico contenitore presente sulla scena politica nazionale con tali caratteristiche è quello di un “terzo polo” diverso da quello di “Azione” di Carlo Calenda, ma che potrebbe costituirsi, però, dall’asse tra Beppe Fioroni, recentemente fuoriuscito dal Pd, ed “Italia Viva” dell’ex premier Matteo Renzi, che ultimamente – come è noto – è entrato in rotta di collisione con il leader di “Azione”. Infatti, sempre secondo indiscrezioni, alla Regione Puglia con il bene placido del governatore Emiliano, in vista delle europee del 2024, sarebbero già in corso “prove tecniche” di costituzione di un “terzo polo”, interno al centrosinistra, che potrebbe realizzarsi con l’adesione di alcuni consiglieri civici particolarmente vicini ad Emiliano (Sebastiano Leo, Mauro Vizzino e Saverio Tammacco) all’area politica di Fioroni (“Tempi nuovi”), in via di formazione, in una possibile alleanza tecnica con il consigliere Massimiliano Stellato (ora del gruppo Misto ma già nei ranghi di “Italia Viva”) ed i consiglieri Sergio Clemente e Ruggero Mennea (ora del gruppo di “Azione”), anch’essi verosimilmente in avvicinamento a Renzi. Quindi, è possibile che nel Consiglio regionale della Puglia possa dissolversi il “terzo polo” targato Calenda (attualmente all’opposizione anche – come si ricorderà – per espressa avversione del governatore), per costituirsi uno targato Fioroni-Renzi, realizzabile con la regia e benedizione di Emiliano stesso e, quindi, come parte integrante della maggioranza. Ma potrebbe davvero realizzarsi tale ipotesi in Puglia senza che a livello nazionale non ci fosse una preventiva dissoluzione del “terzo polo” parlamentare di Calenda e Renzi? Infatti, al momento non risulta che detta eventualità possa concretizzarsi. Anzi, stante ad alcune notizie provenienti dalla Capitale, l’alleanza delle scorse politiche tra l’ex premier ed il suo ex ministro al Mise sembra reggere ancora proprio in funzione delle europee del prossimo anno. Quindi, alla Regione Puglia che genere di “novità” potrebbe concretizzarsi, se a Roma l’asse Calenda-Renzi non si rompesse effettivamente prima delle prossime europee? Potrebbe, invece, nascere un’area politica “Tempi nuovi” di Fioroni che, pur rimanendo in maggioranza, si andrebbe poi a differenziare alle europee dando manforte elettorale ad un “terzo polo” nazionale, allargato allo stesso Fioroni da Renzi e Calenda. E, se ciò accadesse realmente, i pentastellati di Giuseppe Conte resterebbero forse alla finestra ad assistere ai “giochi” e “giochetti” di prestigio del governatore Emiliano, ormai da tempo in spasmodica ricerca di spazio nella politica nazionale, e che in definitiva potrebbero compromettere il disegno politico nazionale e, in particolare, pugliese del M5S per le regionali del 2025? Ma, forse, alla Regione Puglia più che pensare a un nuovo laboratorio politico, si pensa a sperimentarne uno di “fantapolitica”.

Giuseppe Palella


Pubblicato il 24 Maggio 2023

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio