Cultura e Spettacoli

Inaugurazione della mostra di Simone Cerio su HIV e Stigma

“Una storia positiva”. A Bari il 14 Giugno

A Bari, presso l’ex palazzo delle Poste, aula Alessandro Leongrande, alle ore 12 del di domani 14 giugno vi sarà l’inaugurazione della mostra audiovisiva su HIV e Stigma, intitolata una Storia Positiva del fotografo e artista Simone Cerio. Tale evento è all’interno delle attività del congresso ICAR, Italian Conference on AIDS and Antiviral Research (vedi https://www.icar2023.it) che si terrà a Bari dal 14-16 Giugno 2023 presso Università degli Studi di Bari e che prevede la partecipazione di più di 1000 ricercatori da tutto il Mondo. Il tema della mostra è HIV e stigma. Ogni anno in Italia più di 3.500 persone scoprono di essere positive al virus dell’HIV. La maggior incidenza è nei giovani tra i 25 e i 29 anni.  Si stima che il numero totale di persone viventi con HIV/AIDS superi i 130.000 casi, di questi almeno 15.000 non sono consapevoli dell’infezione poiché non hanno mai fatto il test, nonostante la ricerca medica abbia fatto passi da gigante e l’HIV sia diventata una patologia cronica, ben gestibile attraverso farmaci molto efficaci che garantiscono una buona qualità di vita.  Alla base di questo problema sociale c’è il fenomeno dello Stigma e dell’Auto-stigma: conseguenze dirette di pregiudizi e discriminazioni che incidono pesantemente sullo stato di salute delle persone con HIV. Più della metà delle persone che vivono con HIV ha segnalato un trattamento ingiusto o diverso a causa dello stato sierologico, questi comportamenti sono stati perpetrati principalmente da: partner sessuali (49%), personale sanitario (48%), dentista (23%), amici (21 %), partners (18%), familiari (14%), medico di famiglia e colleghi di lavoro (10%). Atteggiamenti goffi, aumento della distanza fisica, uso non necessario di precauzioni e atteggiamenti giudicanti, sono questi quelli maggiormente segnalati. Tali esperienze di vita possono favorire il mancato processo di svelamento e aumentare lo stigma interiorizzato, perché aumentano il senso di solitudine nelle persone affetta da HIV. Andrea, Anthony, Maurizio e Angela sono invece protagonisti di una storia positiva. Ognuno di loro ha subito lo stesso processo di discriminazione ed esclusione sociale per cause diverse, dentro le mura di un carcere che non ha saputo curare, o all’interno di una cerchia di amici che li ha abbandonati per via della loro malattia, fino a luoghi e legami quotidiani che impongono una sopravvivenza più che una vita come tutte le altre. Ma nonostante ciò i quattro sono riusciti a ricostruire un tessuto familiare nuovo, fatto di protezione, confronti, tenerezze, supporti reciproci ed amori. La loro è una famiglia allargata, dove ogni componente gioca un ruolo per l’altro: una coppia, in cui uno è sieropositivo e l’altro no, un amico e coinquilino che condivide le stesse problematiche di salute di uno dei due, ed infine una vicina di casa, mamma acquisita e spalla dei tre. Una storia positiva per chi osserva da fuori e per chi allo stesso tempo è testimone diretto di come l’amore e la conoscenza sono gli unici strumenti che ci permettono di sviluppare un senso di appartenenza ed inclusione, sentimenti indispensabili a fronteggiare lo stigma.

M.I.


Pubblicato il 13 Giugno 2023

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